Beat Generation: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Fix minore
Fix vari
Riga 85:
 
=== Mondo Beat ===
A metà [[anni 1960|anni sessanta]], il circolo anarchico [[Sacco e Vanzetti]] di Milano divenne per un certo periodo un punto di appoggio del movimento beat. Furono Vittorio Di Russo, Melchiorre Gerbino, Renzo Freschi, Gennaro De Miranda e il finanziatore Umberto Tiboni, a ideare il titolo di "''Mondo Beat"'', sicché Melchiorre Gerbino a partire dal n.1<ref>Succeduto al n. 0 e al n. 00.</ref>, fu incaricato dal gruppo di registrare la nuova testata in Tribunale. "

''Mondo Beat"'' è considerata la prima rivista underground italiana : inizia le pubblicazioni nel novembre 1966<ref>Il n. 0 è datato 15 novembre 1966.</ref>. In tutto ne uscirono sette numeri. Ben presto, la rivista "''Mondo Beat"'' divenne la "voce" del movimento dei "capelloni"<ref>Com'erano chiamati al tempo i giovani che aderivano alla beat generation.</ref> e ispiratrice di una libera comunità denominata dai suoi abitanti, "il campeggio", creata in una zona che negli anni sessanta era la periferia di Milano, in via Ripamonti. La stampa "benpensante" inizia una forte campagna tesa a denunciare il fenomeno Beat, accusando gli occupanti della tendopoli<ref>Definita in modo spregiativo "Barbonia City".</ref>, di contravvenire alle regole della moralità<ref>Amore libero.</ref>, e di rappresentare un serio pericolo di [[pandemia]], a causa delle precarie condizioni igieniche.

Le squadre della polizia iniziano a perquisire sistematicamente la tendopoli, alla ricerca di minorenni "scappati di casa" che trovano facile rifugio nelle tende del movimento. In seguito ad alcune perquisizioni avvenute con "modi bruschi", il 7 marzo [[1967]], un centinaio di "capelloni" inscena una manifestazione per protestare contro la brutalità della Polizia venendo poi caricata da un reparto della [[Reparti mobili della Polizia di Stato|Celere]]. Il 12 giugno 1967 la tendopoli di via Ripamonti viene sgomberata dalla forze di Polizia e rasa al suolo dagli operatori comunali del SID<ref>Servizio immondizia domestica.</ref>, intervenuti con i [[lanciafiamme]]. Molti degli occupanti vengono fermati ed allontanati dalla città con foglio di via. Dopo l'uscita del n. 5, luglio 1967<ref>Curato da Gianni De Martino ed edito da Feltrinelli.</ref>, anche "''Mondo Beat"'' cessa le pubblicazioni.
 
[[File:Allen Ginsberg und Peter Orlowski ArM.jpg|thumb|[[Allen Ginsberg]] e [[Peter Orlovsky]]]]
Riga 91 ⟶ 95:
=== La musica ===
{{vedi anche|Musica beat in Italia}}
Alla fine degli anni sessanta si scatenò in Italia un enorme fiorire di complessi il cui stile veniva definito [[Musica beat in Italia|musica beat]]. La terminologia precisa di questa definizione nel paese non è mai stata particolarmente precisa così come la sua influenza effettiva dalla beat generation americana. In Italia vennero riprese sonorità del [[Mersey Beat]] e del [[Rock and roll]] sotto l'influenza della [[British invasion|British Invasion]], da qui il termine beat (letteralmente "battito") starebbe più per la definizione delle linee ritimiche che per le tematiche e l'estetica beatnik (la quale era principalmente caratterizzata più dal [[jazz]] che dal rock).

Tra i numerosi complessi italiani definiti beat vi furono l'[[Equipe 84]], i [[Dik Dik]], [[I Corvi (gruppo musicale)|I Corvi]], [[I Camaleonti]], i [[Nomadi]], i [[The Rokes]], [[I Delfini (gruppo musicale)|I Delfini]], [[New Dada|I New Dada]], il duo [[Franco IV e Franco I]] insieme ad altri gruppi che divennero ''cult'' in seguito alla loro riscoperta nei decenni successivi come [[I Tubi Lungimiranti]], [[I Fantom's]] o [[Gli Astrali]] sono solo alcuni tra gli esponenti, e di solisti: [[Riki Maiocchi]], [[Ugolino (cantante)|Ugolino]]. [[Gian Pieretti]], [[Patty Pravo]], [[Caterina Caselli]] ed altri.

Questo fiorire condusse alla nascita di riviste musicali nate espressamente per i giovani, ''[[Ciao amici]]'', ''[[Giovani (rivista)|Giovani]]'', ''[[Big (rivista)|Big]]'', di locali dedicati espressamente alla musica beat, il [[Piper Club]] di [[Roma]] è il più noto, ma ne nacquero in ogni città, a [[Torino]] ad esempio ''La Perla'', di concorsi musicali legati al beat, il più noto di tutti fu il [[Rapallo Davoli]], ed al diffondersi in ogni città d'Italia di punti di aggregazione per i "capelloni", tra cui, [[piazza di Spagna]] e [[piazza Navona]] a Roma o [[Piazza Castello (Torino)|piazza Castello]] a Torino.
 
== Il Beat al cinema ==