Beat Generation: differenze tra le versioni
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=== Mondo Beat ===
A metà [[anni 1960|anni sessanta]], il circolo anarchico [[Sacco e Vanzetti]] di Milano divenne per un certo periodo un punto di appoggio del movimento beat. Furono Vittorio Di Russo, Melchiorre Gerbino, Renzo Freschi, Gennaro De Miranda e il finanziatore Umberto Tiboni, a ideare il titolo di
''Mondo Beat Le squadre della polizia iniziano a perquisire sistematicamente la tendopoli, alla ricerca di minorenni "scappati di casa" che trovano facile rifugio nelle tende del movimento. In seguito ad alcune perquisizioni avvenute con "modi bruschi", il 7 marzo [[1967]], un centinaio di "capelloni" inscena una manifestazione per protestare contro la brutalità della Polizia venendo poi caricata da un reparto della [[Reparti mobili della Polizia di Stato|Celere]]. Il 12 giugno 1967 la tendopoli di via Ripamonti viene sgomberata dalla forze di Polizia e rasa al suolo dagli operatori comunali del SID<ref>Servizio immondizia domestica.</ref>, intervenuti con i [[lanciafiamme]]. Molti degli occupanti vengono fermati ed allontanati dalla città con foglio di via. Dopo l'uscita del n. 5, luglio 1967<ref>Curato da Gianni De Martino ed edito da Feltrinelli.</ref>, anche [[File:Allen Ginsberg und Peter Orlowski ArM.jpg|thumb|[[Allen Ginsberg]] e [[Peter Orlovsky]]]]
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=== La musica ===
{{vedi anche|Musica beat in Italia}}
Alla fine degli anni sessanta si scatenò in Italia un enorme fiorire di complessi il cui stile veniva definito [[Musica beat in Italia|musica beat]]. La terminologia precisa di questa definizione nel paese non è mai stata particolarmente precisa così come la sua influenza effettiva dalla beat generation americana. In Italia vennero riprese sonorità del [[Mersey Beat]] e del [[Rock and roll]] sotto l'influenza della [[British invasion|British Invasion]], da qui il termine beat (letteralmente "battito") starebbe più per la definizione delle linee ritimiche che per le tematiche e l'estetica beatnik (la quale era principalmente caratterizzata più dal [[jazz]] che dal rock).
Tra i numerosi complessi italiani definiti beat vi furono l'[[Equipe 84]], i [[Dik Dik]], [[I Corvi (gruppo musicale)|I Corvi]], [[I Camaleonti]], i [[Nomadi]], i [[The Rokes]], [[I Delfini (gruppo musicale)|I Delfini]], [[New Dada|I New Dada]], il duo [[Franco IV e Franco I]] insieme ad altri gruppi che divennero ''cult'' in seguito alla loro riscoperta nei decenni successivi come [[I Tubi Lungimiranti]], [[I Fantom's]] o [[Gli Astrali]] sono solo alcuni tra gli esponenti, e di solisti: [[Riki Maiocchi]], [[Ugolino (cantante)|Ugolino]]. [[Gian Pieretti]], [[Patty Pravo]], [[Caterina Caselli]] ed altri. Questo fiorire condusse alla nascita di riviste musicali nate espressamente per i giovani, ''[[Ciao amici]]'', ''[[Giovani (rivista)|Giovani]]'', ''[[Big (rivista)|Big]]'', di locali dedicati espressamente alla musica beat, il [[Piper Club]] di [[Roma]] è il più noto, ma ne nacquero in ogni città, a [[Torino]] ad esempio ''La Perla'', di concorsi musicali legati al beat, il più noto di tutti fu il [[Rapallo Davoli]], ed al diffondersi in ogni città d'Italia di punti di aggregazione per i "capelloni", tra cui, [[piazza di Spagna]] e [[piazza Navona]] a Roma o [[Piazza Castello (Torino)|piazza Castello]] a Torino. == Il Beat al cinema ==
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