Michail Bakunin: differenze tra le versioni

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La dottrina dello Stato di Bakunin è ciò che differenzia, fin dalla loro formazione, le due correnti del [[socialismo]] [[XIX secolo|ottocentesco]] e [[XX secolo|novecentesco]]. Lo Stato, secondo entrambe le fazioni, è l'insieme degli organi polizieschi, militari, finanziari ed ecclesiastici che permettono alla classe dominante (la [[borghesia]]) di perpetuare i suoi privilegi. La differenza sta nell'utilizzo dello Stato durante il periodo rivoluzionario.
 
Per i [[Marxismo|marxisti]], infatti, prima del [[comunismo]], in cui lo Stato è stato abolito, vi è una fase transitoria di socialismo, la [[dittatura del proletariato]]. In questa fase, il potere dal punto di vista sociale e lo Stato stesso sono nelle mani del [[proletariato]], che se ne serve per sconfiggere il nemico e solo successivamente lo abolisce nel raggiungimento della libertà, che per i marxisti è il [[comunismo]].
Secondo Bakunin e tutti gli [[anarchici]], invece, lo Stato non può che essere usato contro il proletariato, in quanto strumento della borghesia. Gli anarchici sostengono che non sia possibile che l'intera classe proletaria amministri lo Stato, in quanto esso è per definizione gerarchico (ed è la ragione per cui gli anarchici vogliono abolirlo), e verrà quindi a crearsi una classe burocratica che pensando ai propri interessi diventerà una tirannia.
[[File:Mikhail Bakunin and Antonia.jpg|thumb|Bakunin e la moglie Antonia Kwiatkowska (3 giugno [[1861]])]]