Petro Porošenko: differenze tra le versioni
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|Nazionalità = ucraino
|PostNazionalità = , [[presidente dell'Ucraina]] dal 2014 al 2019, Ministro degli affari esteri dal 2009 al 2010 e Ministro del commercio e dello sviluppo economico nel 2012. Dal 2007 al 2012 ha diretto il Consiglio della [[Banca Nazionale dell'Ucraina]]. È stato eletto presidente il 25 maggio 2014, ricevendo il 54,7% dei voti espressi al primo turno, vincendo così a titolo definitivo ed evitando il ballottaggio. Durante la sua presidenza, Porošenko ha guidato il paese attraverso la prima fase della [[crisi russo-ucraina]], spingendo le forze ribelli più in profondità nella regione del [[Donbass]]. Ha iniziato il processo di integrazione con l'[[Unione europea]] firmando l'accordo di associazione Unione europea-Ucraina
}}
La politica interna di Poroshenko ha promosso la [[lingua ucraina]], il nazionalismo, il capitalismo inclusivo, la decomunistizzazione e il decentramento amministrativo. Nel 2018, Porošenko ha contribuito a creare la [[Chiesa ortodossa autocefala ucraina]], separando le chiese ucraine dal [[Patriarcato di Mosca]]. La sua presidenza è stata distillata in uno slogan di tre parole, impiegato sia dai sostenitori che dagli oppositori: "''armiia, mova, vira''" (ovvero: militare, lingua, fede).<ref>{{cita web|autore=Nathan Hodge |url=https://www.cnn.com/2019/03/30/europe/ukraine-elections-putin-intl/index.html |titolo=Ukraine election: Country's president is running against - Vladimir Putin |pubblicazione=CNN |data=31 marzo 2019 |accesso=16 febbraio 2022|lingua=en}}</ref>
Come candidato per un secondo mandato nel 2019, Porošenko ha ottenuto il 24,5% al secondo turno, venendo sconfitto da [[Volodymyr Zelens'kyj]]. Non c'era un vero consenso nella comunità di esperti sul perché Porošenko avesse perso, con opinioni che andavano dall'opposizione all'intensificarsi del nazionalismo, all'incapacità di arginare la corruzione, all'insoddisfazione delle regioni di [[lingua russa]] trascurate con la sua presidenza, all'insoddisfazione per gli intensi conflitti di Porošenko con altri politici filo-occidentali, come [[Andriy Sadovyi]] e l'ex presidente della [[Georgia]] [[Mikheil Saakashvili]] (con quest'ultimo costretto a lasciare l'Ucraina)<ref>{{cita web |url=https://www.dw.com/en/how-volodymyr-zelenskiy-beat-petro-poroshenko-in-ukraine/a-48437457 |titolo=How Volodymyr Zelenskiy beat Petro Poroshenko in Ukraine | Europe | News and current affairs from around the continent |pubblicazione=Deutsche Welle |data=22 aprile 2019 |accesso=16 febbraio 2022|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.atlanticcouncil.org/blogs/ukrainealert/why-poroshenko-lost/ |titolo=Why Poroshenko lost |pubblicazione=Atlantic Council |data=23 aprile 2019 |accesso=16 febbraio 2022|lingua=en}}</ref><ref name=chagaev-isaac-bout>{{cita web|url=https://boxrec.com/en/event/161146/305083|titolo=Event: Ruslan Chagaev vs. Chris Isaac|accesso=17 novembre 2021|lingua=}}</ref><ref>{{cita web|url=https://nv.ua/ukr/ukraine/politics/sadoviy-zvinuvativ-poroshenka-v-tisku-novini-ukrajini-50142657.html|titolo=«Петро Олексійович вирішив, що можна нас нагинати». Садовий заявив про прямий тиск Порошенка в роки його президентства|accesso=2 febbraio 2022|lingua=uk}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.dw.com/ru/михаил-саакашвили-в-моем-конфликте-с-порошенко-нет-ничего-личного/a-42319554|titolo=Михаил Саакашвили: В моем конфликте с Порошенко нет ничего личного|accesso=2 febbraio 2022|lingua=ru}}</ref> e l'ascesa del filo-russo [[Viktor Medvedčuk]]; Radio Free Europe/ Radio Liberty e l'attivista anti-corruzione [[Denys Bihus]] hanno accusato Porošenko e Medvedčuk di "lavorare segretamente insieme".<ref>{{cita web|url=https://www.volynnews.com/news/all/zmova-chomu-dlia-poroshenka-vazhlyve-povernennia-medvedchuka/|titolo=ЗМОВА: ЧОМУ ДЛЯ ПОРОШЕНКА ВАЖЛИВЕ ПОВЕРНЕННЯ МЕДВЕДЧУКА|accesso=2 febbraio 2022|lingua=uk}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.radiosvoboda.org/a/schemes/29615621.html|titolo=Порошенко та Медведчук. Спільники? (розслідування)|accesso=2 febbraio 2022|lingua=uk}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.bbc.com/ukrainian/features-57434553|titolo=Бігус, Медведчук і Порошенко: про що плівки Bihus.Info|pubblicazione=BBC News Україна|accesso=2 febbraio 2022|lingua=uk}}</ref><ref>{{cita web|url=https://hromadske.ua/posts/medvedchuk-ye-revanshu-nema-yak-kum-putina-povertayetsya-do-vladi|titolo=Медведчук є, реваншу нема — як кум Путіна повертається до влади|accesso=2 febbraio 2022|lingua=uk}}</ref>
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Il 27 giugno 2014 il presidente dell'Ucraina Porošenko ha firmato l'accordo di associazione tra [[UE]] ed Ucraina (causa dello scoppio di Euromaidan) definendolo "un giorno storico" insieme ai presidenti di [[Georgia]] e [[Moldavia]], ribadendo inoltre l'intenzione di Kiev di entrare nella [[NATO]]. Il 16 settembre, il [[Parlamento europeo]] ha ratificato a stragrande maggioranza con 535 sì, 127 no e 35 astenuti la sottoscrizione che è entrata in vigore dal 1º gennaio 2016.
Il 5 maggio 2015 ha promulgato diverse Leggi sui monumenti commemorativi tra cui la rimozione di tutti i monumenti comunisti entro sei mesi, nonché l'obbligo di rinominare qualsiasi strada o spazio pubblico con un riferimento al [[comunismo]], e punire la promozione delle idee comuniste.
Le leggi non fanno distinzione tra il regime nazista e quello sovietico e includono una condanna dei loro simboli e della loro propaganda. Esse prevedono anche il riconoscimento da parte del paese di chiunque abbia combattuto per l'indipendenza dell'Ucraina durante il [[XX secolo]], compresa l'[[Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini]] (OUN) e l'[[Esercito insurrezionale ucraino|Esercito Insurrezionale Ucraino]] (UPA), che ha preso parte allo [[Olocausto|sterminio degli ebrei]] in Ucraina e ha [[Massacri di polacchi in Volinia e Galizia orientale|massacrato decine di migliaia di polacchi]] durante la [[seconda guerra mondiale]]. Entrambe le organizzazioni sono ora onorate con un tributo nazionale il 14 ottobre.
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==Vita privata==
[[File:The President's family on the 27th anniversary of Ukraine's Independence - 2018.jpg|thumb|Maryna Porošenko (in blu) con alcuni suoi figli nel 27º anniversario del [[Giorno dell'indipendenza dell'Ucraina]], 24 agosto 2018]]
Porošenko è sposato dal 1984 con la dottoressa e attivista europeista [[Maryna Porošenko]] (nata Perevedenceva).<ref name="Poroshenko family">{{cita web|autore1=Tadeusz A. Olszański|autore2=Agata Wierzbowska-Miazga|url=http://www.osw.waw.pl/en/publikacje/analyses/2014-05-28/poroshenko-president-ukraine|titolo=Poroshenko, President of Ukraine|pubblicazione=OSW, Polonia|data=28 maggio 2014|accesso=10 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160308061143/http://www.osw.waw.pl/en/publikacje/analyses/2014-05-28/poroshenko-president-ukraine|lingua=en}}</ref> La coppia ha quattro figli: Oleksii (nato nel 1985), le gemelle Yevheniia e Oleksandra (nate nel 2000) e Mykhailo (nato nel 2001).<ref name="Poroshenko family"/> Olesksij è stato eletto nel 2014 deputato dell'Ucraina.
Maryna Porošenko è una cardiologa che non prende parte alla vita pubblica, con l'eccezione della sua partecipazione alle attività della "Petro Poroshenko Charity Foundation".<ref name="Poroshenko family"/> Porošenko è diventato nonno il giorno della sua inaugurazione presidenziale il 7 giugno 2014.<ref>{{cita news|titolo=Порошенко став дідом|pubblicazione=Ukrayinska Pravda |url=http://www.pravda.com.ua/news/2014/06/7/7028425/|data=7 giugno 2014|accesso=7 giugno 2014|lingua=uk|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140608032422/http://www.pravda.com.ua/news/2014/06/7/7028425/}}</ref>
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/petro-porosenko|titolo=Petro Porosenko}}
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