Adoro te devote: differenze tra le versioni

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[[File:Francesco Guardi 036.jpg|miniatura|[[Francesco Guardi]], ''Santo adorante l'Eucaristia'' (1740 ca.); [[olio su tela]], 87x69 cm, Museo Nazionale, Trento]]
[[File:Duccio di Buoninsegna 017.jpg|thumb|destra|upright=1.8|''[[Ultima cena]]'' Olio su tela di [[Duccio di Buoninsegna]] ]]
'''''Adoro te devote''''' è uno dei cinque [[Inno (liturgia)|inni]] [[Eucaristia|eucaristici]] attribuiti a [[san Tommaso d'Aquino]] e scritti in occasione dell'introduzione della solennità del [[Corpus Domini]] nel 1264 su commissione di [[papa Urbano IV]]. Le sue prime testimonianze risalgono a non meno di cinquant'anni dalla morte del [[San Tommaso d'Aquino|''Dottore Angelico'']].<ref>{{cita web|url=http://www.zenit.org/article-239?l=italian|titolo=Credo ciò che ha detto il Figlio di Dio: riflessioni sull'Eucaristia|accesso=19 giugno 2008|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6HytWfkpC?url=http://www.zenit.org/it/articles/credo-cio-che-ha-detto-il-figlio-di-dio-riflessioni-sull-eucaristia|dataarchivio=9 luglio 2013|urlmorto=sì}}</ref>
 
L'attribuzione dell'inno a Tommaso d'Aquino era stata precedentemente messa in dubbio da alcuni studiosi,<ref>{{Cite book|url=https://books.google.com/books?id=1KUS-cBJmqoC&q=%22If+the+Office+of+the+Blessed+Sacrament%22|title=Saint Thomas Aquinas: the person and his work|author=[[Jean-Pierre Torrell]]|date=2005|publisher=CUA Press|isbn=9780813214238|language=en}}</ref> mentre ricerche più recenti hanno messo a tacere tali perplessità.<ref name="murray">{{Cite book|url=https://books.google.com/books?id=MWMDAAAAQBAJ&q=%22there+can+no+longer+be+great+or+serious+doubt%22|title=Aquinas at Prayer: The Bible, Mysticism and Poetry|last=Murray|first=Paul|date=2013-10-10|publisher=A&C Black|isbn=9781441107558|language=en}}</ref> Probabilmente, Tommaso la utilizzò anche come preghiera privata, per l'[[Adorazione eucaristica|adorazione]] quotidiana del [[Santissimo Sacramento]].<ref name="murray" />
'''''Adoro te devote''''' è uno dei cinque [[inno (liturgia)|inni]] [[Eucaristia|eucaristici]] attribuiti a [[San Tommaso d'Aquino]] e scritti in occasione dell'introduzione della solennità del [[Corpus Domini]] nel 1264 su commissione di [[papa Urbano IV]]. Le sue prime testimonianze risalgono a non meno di cinquant'anni dalla morte del [[San Tommaso d'Aquino|Dottore Angelico]]<ref>{{cita web|titolo=Credo ciò che ha detto il Figlio di Dio: riflessioni sull'Eucaristia|url=http://www.zenit.org/article-239?l=italian|accesso=19 giugno 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6HytWfkpC?url=http://www.zenit.org/it/articles/credo-cio-che-ha-detto-il-figlio-di-dio-riflessioni-sull-eucaristia|dataarchivio=9 luglio 2013}}</ref>.
 
L'inno affronta il tema teologico e mistico dell'[[inabitazione]] [[Trinità|trinitaria]] e dell'unione con Dio nell'[[Eucaristia]].<ref>[./Denis_Sureau Denis Sureau], ''Prières devant le Saint-Sacrement'', [https://books.google.fr/books?id=iDeMdNadMLoC&pg=PA77#v=onepage&q&f=false p. 77], 2002</ref>
La paternità dell'inno di Tommaso d'Aquino era stata precedentemente messa in dubbio da alcuni studiosi.<ref>{{Cite book|url=https://books.google.com/books?id=1KUS-cBJmqoC&q=%22If+the+Office+of+the+Blessed+Sacrament%22|title=Saint Thomas Aquinas: the person and his work|author=[[Jean-Pierre Torrell]]|date=2005|publisher=CUA Press|isbn=9780813214238|language=en}}</ref> Studi più recenti hanno messo a tacere tali dubbi.<ref name=murray>{{Cite book|url=https://books.google.com/books?id=MWMDAAAAQBAJ&q=%22there+can+no+longer+be+great+or+serious+doubt%22|title=Aquinas at Prayer: The Bible, Mysticism and Poetry|last=Murray|first=Paul|date=2013-10-10|publisher=A&C Black|isbn=9781441107558|language=en}}</ref> Probabilmente, Tommaso la utilizzò anche come una preghiera privata, per un'[[adorazione eucaristica|adorazione]] quotidiana del [[Santissimo Sacramento]].<ref name=murray />
 
A differenza degli inni che furono composti e musicati per la solennità del Corpus Domini del 1264, l{{'}}''Adoro te devote'' non fu scritto per una funzione liturgica e non compare in nessun testo liturgico dell'epoca, al punto che alcuni studiosi ritengono che sia stato scritto dal frate per la messa da recitarsi ad uso privato.<ref>''The Feast of Corpus Christi'', di Barbara R. Walters, Penn State Press, 2007 {{ISBN|0-271-02924-2}} p. 12</ref>
La poesia affronta il tema teologico e mistico dell'[[inabitazione]] [[Trinità|trinitaria]] e dell'unione con Dio nell'Eucaristia.<ref>[[Denis Sureau]], ''Prières devant le Saint-Sacrement'', [https://books.google.fr/books?id=iDeMdNadMLoC&pg=PA77#v=onepage&q&f=false p. 77], 2002</ref>
 
L'inno fu inserito nel [[Messale Romano]] del 1570, voluto da [[papa Pio V]]. Le prime due strofe sono citate nel [[Catechismo della Chiesa Cattolica]] ([https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c1a3_it.htm n. 1381]) per spiegare teologicamente e poeticamente il mistero eucaristico. Questo inno eucaristico veniva generalmente cantato [[Genuflessione|genuflessi]] davanti al [[Santissimo Sacramento]], mentre attualmente viene cantato durante la distribuzione dell'[[Eucaristia]], la [[Benedizione eucaristica|benedizione del Santissimo Sacramento]], le adorazioni eucaristiche o nelle preghiere di ringraziamento al termine della [[messa]].
A differenza degli inni che furono composti e musicati per la solennità del Corpus Domini del 1264, l{{'}}''Adoro te devote'' non fu scritto per una funzione liturgica e non compare in nessun testo liturgico dell'epoca, al punto che alcuni studiosi ritengono che sia stato scritto dal frate per la Messa da recitarsi ad uso privato.<ref>''The Feast of Corpus Christi'', di Barbara R. Walters, Penn State Press, 2007 {{ISBN|0-271-02924-2}} p. 12</ref>
 
Dopo la riforma del [[Concilio Vaticano II]], l'inno fu collocato all'inizio della celebrazione eucaristica e fu per la prima volta stabilita una versione critica definitiva del testo. La chiesa cattolica scelse di adottare le edizioni critica di Dom [[André Wilmart]], pubblicata nel 1932.<ref name="torrell">[./Jean-Pierre_Torrell Jean-Pierre Torrell], ''Initiation à saint Thomas'', p. 132, 2015 [https://books.google.fr/books?id=Zg-CDwAAQBAJ&pg=PT132]</ref><ref>[./Annibale_Bugnini Annibale Bugnini], ''La réforme de la liturgie (1948 - 1975)'', p. 667, nota n. 1049, 2015 [https://books.google.fr/books?id=r328CgAAQBAJ&pg=PT667]</ref>
L'inno fu inserito nel [[Messale Romano]] del 1570, voluto da [[papa Pio V]]. Le prime due strofe sono citatr nel [[Catechismo della Chiesa Cattolica]] (n. 1381) per spiegare teologicamente e poeticamente il mistero eucaristico. Il Sacramento.
 
Questo inno eucaristico veniva generalmente cantato con una [[genuflessione]] davanti al Santissimo Sacramento. L'inno è utilizzato come inno eucaristico e viene cantato durante la distribuzione dell'[[Eucaristia]], la [[Benedizione eucaristica|benedizione del Santissimo Sacramento]], le adorazioni eucaristiche e nelle preghiere di ringraziamento al termine della Santa [[Messa]].
Tuttavia, nel [[rito romano]] l'inno non è attribuito ad alcuna festività religiosa.<ref name="infogre">Sito dell'accademia di canto gregoriano [https://gregorien.info/chant/id/263/0/fr]</ref> Nel [[messale]] promulgato da [[papa Giovanni XXIII]] nel 1962, l'''Adore te devote'' è elencato nelle preghiere per ottenere l'[[indulgenza]].<ref>''Missale romanum ex decreto SS. concilii Tridentini restitutum'' (1962/2005) [https://www.documentacatholicaomnia.eu/01p/1962-06-23,_SS_Ioannes_XXIII,_Missale_Romanum,_LT.pdf]</ref> Fu il primo caso ufficiale nel rito romano di un inno associato all'indulgenza e fu soppresso dal messale del 1969.<ref name="synopsis">Synopsis Ritus Romanus de 1962 (issu de 1570) et de 1969, ''Orationes, Gratiarum actio post Missam'' p. 6 di 12 [http://www.unavocesevilla.com/Ordo157019691.pdf]</ref>
 
Ancora alla fine degli anni '80 l'inno risultava di notevole interesse per gli organisti sia come brano per organo che come [[mottetto]] accompagnato dall'organo. [[Olivier Messiaen]] lo collocò all'inizio del suo ''Le Livre du Saint-Sacrement'', pubblicato nel 1984.<ref name="messiaen">[https://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb139602378 Scheda bibliografica] nel sito della [./Biblioteca_Nazionale_di_Francia Biblioteca Nazionale di Francia]</ref>
 
Il [[24 dicembre]] 2004, [[papa Giovanni Paolo II]] citò l'''Adoro te devote'' nell'[[omelia]] di quella che fu la sua ultima [[messa di mezzanotte]].<ref>[http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/fr/homilies/2004/documents/hf_jp-ii_hom_20041224_christmas-night.html Omelia del 24 dicembre 2004]</ref>. Nello stesso anno, il Pontefice firmò con mano tremante una [[cartolina]] che recitava: "Adoro te devote [...] in nativitate Domini 2004".<ref>[https://www.vatican.va/liturgical_year/christmas/index_2004_ge.htm Cartolina di Giovanni Paolo II]</ref>
 
== Testo e traduzioni ==
[[File:Adoro te devote Adoro_te_devote_(gregorian).png|thumb|upright=0.8miniatura|''Adoro te devote'' in [[Tetragramma musicale|notazione quadrata]] per canto gregoriano]]
{|
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; Inno latino del 1264
 
''Adóro Te devóte, látens Déitas,''<br />
''Adóro Te devóte, látens Déitas,''
''Quæ sub his figúris, vere látitas:''<br />
 
''Tibi se cor meum totum súbjicit,''<br />
''Quæ sub his figúris, vere látitas:''
 
''Tibi se cor meum totum súbjicit,''
 
''Quia, te contémplans, totum déficit''.
 
''Visus, tactus, gustus, in te fállitur,''<br />
 
''Sed audítu solo tuto créditur:''<br />
''Sed audítu solo tuto créditur:''
''Credo quidquid díxit Dei Fílius;''<br />
 
''Nil hoc verbo veritátis vérius''.<ref>Per ragioni metriche, che porterebbero a dover spezzare in due parti la parola ''veritátis'' (veri-tátis), l'ultimo verso della seconda strofa può trovarsi anche nella forma ''Nil hoc veritátis Verbo vérius''. Fonte: {{cita web|titolo=Credo ciò che ha detto il Figlio di Dio: riflessioni sull'Eucaristia|url=http://www.zenit.org/article-239?l=italian|accesso=19 giugno 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6HytWfkpC?url=http://www.zenit.org/it/articles/credo-cio-che-ha-detto-il-figlio-di-dio-riflessioni-sull-eucaristia|dataarchivio=9 luglio 2013}}</ref>
''Credo quidquid díxit Dei Fílius;''
 
''Nil hoc verbo veritátis vérius''.<ref>Per ragioni metriche, che porterebbero a dover spezzare in due parti la parola ''veritátis'' (veri-tátis), l'ultimo verso della seconda strofa può trovarsi anche nella forma ''Nil hoc veritátis Verbo vérius''. Fonte: {{cita web|url=http://www.zenit.org/article-239?l=italian|titolo=Credo ciò che ha detto il Figlio di Dio: riflessioni sull'Eucaristia|accesso=19 giugno 2008|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6HytWfkpC?url=http://www.zenit.org/it/articles/credo-cio-che-ha-detto-il-figlio-di-dio-riflessioni-sull-eucaristia|dataarchivio=9 luglio 2013|urlmorto=sì}}</ref>
 
''In cruce latébat sola Déitas,''
 
''At hic látet simul et humánitas:''
 
''Ambo támen crédens átque cónfitens,''
 
''In cruce latébat sola Déitas,''<br />
''At hic látet simul et humánitas:''<br />
''Ambo támen crédens átque cónfitens,''<br />
''Peto quod petívit latro pœnitens''.
 
''Plagas, sicut Thomas, non intúeor,''<br />
 
''Deum támen meum te confíteor.''<br />
''Deum támen meum te confíteor.''
''Fac me tibi sémper mágis crédere,''<br />
 
''Fac me tibi sémper mágis crédere,''
 
''In te spem habére, te dilígere''.
 
''O memoriále mortis Dómini,''<br />
 
''Panis vivus, vitam præstans hómini,''<br />
''Panis vivus, vitam præstans hómini,''
''Præsta meæ menti de te vívere,''<br />
 
''Præsta meæ menti de te vívere,''
 
''Et te illi semper dulce sápere.''
 
''Pie pellicáne, Jesu Dómine,''<br />
 
''Me immúndum munda tuo sánguine,''<br />
''Me immúndum munda tuo sánguine,''
''Cujus una stilla salvum fácere,''<br />
 
''Cujus una stilla salvum fácere,''
 
''Totum mundum quit ab ómni scélere''.
 
''Jesu, quem velátum nunc aspício,''<br />
 
''Oro fíat illud, quod tam sítio:''<br />
''Oro fíat illud, quod tam sítio:''
''Ut, te reveláta cernens fácie,''<br />
 
''Ut, te reveláta cernens fácie,''
 
''Visu sim beátus tuæ glóriæ. Amen''.
| valign="top" |
; Traduzione del ''[[Missale Romanum]]''<ref>{{cita web|url=https://www.maranatha.it/MobileEdition/T15-MissaleRomanum1962/testi/05page.htm|titolo=Preghiere dei sacerdoti da recitarsi dopo la Messa|sito=''maranatha.it''|accesso=1º marzo 2019|urlarchivio=https://archive.is/20131103031642/https://www.maranatha.it/MobileEdition/T15-MissaleRomanum1962/testi/05page.htm|dataarchivio=3 novembre 2013|urlmorto=no|anno=1962}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.liturgia.maranatha.it/Eucaristia/a1/3text.htm|titolo=Rito della Comunione fuori dalla Messa e culto eucaristico - Preghiere e letture|sito=''maranatha.it''|accesso=1º marzo 2019|urlarchivio=https://archive.is/20060507015043/http://www.liturgia.maranatha.it/Eucaristia/a1/3text.htm|dataarchivio=7 maggio 2006|urlmorto=no|anno=1962}}</ref>
 
''O Gesù ti adoro nell’ostia nascosto,''
 
''che, sotto queste specie, stai celato:''
 
''Solo in Te il mio cuore si abbandona''
 
|valign=top|
; Traduzione del ''[[Missale Romanum]]''<ref>{{cita web | url = https://www.maranatha.it/MobileEdition/T15-MissaleRomanum1962/testi/05page.htm | titolo = Preghiere dei sacerdoti da recitarsi dopo la Messa | sito = ''maranatha.it'' | anno = 1962 | urlarchivio = https://archive.is/20131103031642/https://www.maranatha.it/MobileEdition/T15-MissaleRomanum1962/testi/05page.htm | dataarchivio = 3 novembre 2013 | urlmorto = no | accesso = 1º marzo 2019 }}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.liturgia.maranatha.it/Eucaristia/a1/3text.htm | titolo = Rito della Comunione fuori dalla Messa e culto eucaristico - Preghiere e letture | sito = ''maranatha.it'' | anno = 1962 | urlarchivio = https://archive.is/20060507015043/http://www.liturgia.maranatha.it/Eucaristia/a1/3text.htm | dataarchivio = 7 maggio 2006 | urlmorto = no | accesso = 1º marzo 2019 }}</ref>
''O Gesù ti adoro nell’ostia nascosto,''<br />
''che, sotto queste specie, stai celato:''<br />
''Solo in Te il mio cuore si abbandona''<br />
''Perché contemplando Te, tutto è vano.''
 
''La vista, il tatto, il gusto non arriva a Te,''<br />
 
''ma la tua parola resta salda in me:''<br />
''ma la tua parola resta salda in me:''
''credo a tutto ciò / che il Figlio di Dio ha detto:''<br />
 
''credo a tutto ciò / che il Figlio di Dio ha detto:''
 
''nulla è più vero della tua parola di verità.''
 
''Hai nascosto in croce la Divinità,''<br />
 
''ma sull’altare si cela anche la tua umanità:''<br />
''ma sull’altare si cela anche la tua umanità:''
''uomo-Dio la fede ti rivela a me'',<br />
 
''uomo-Dio la fede ti rivela a me'',
 
''Cerco ciò che desiderò il ladro pentito.''
 
''Non vedo le piaghe come Tommaso,''<br />
 
''tuttavia confesso che tu sei il mio Dio.''<br />
''tuttavia confesso che tu sei il mio Dio.''
''Fà che io possa credere sempre più a Te,''<br />
 
''Fà che io possa credere sempre più a Te,''
 
''che abbia speranza in Te e che ti ami''.
 
''O memoriale della morte del Signore,''<br />
 
''pane vivo che offri la vita all'uomo,''<br />
''fapane vivo che offri la miavita mente viva di Teall'uomo,''<br />
 
''fa che la mia mente viva di Te,''
 
''e che ti gusti sempre dolcemente.''
 
''O pio pellicano Signore Gesù,''<br />
 
''purifica me, peccatore, col tuo sangue,''<br />
''purifica me, peccatore, col tuo sangue,''
''che, con una sola goccia, può rendere salvo''<br />
 
''che, con una sola goccia, può rendere salvo''
 
''tutto il mondo da ogni peccato.''
 
''O Gesù, che ora vedo,''<br />
''prego che avvenga ciò che tanto desidero:''<br />
''che, vedendoti col volto svelato,''<br />
''sia beato della visione della tua gloria. Amen.''
 
''prego che avvenga ciò che tanto desidero:''
|valign=top|
 
''che, vedendoti col volto svelato,''
 
''sia beato della visione della tua gloria. Amen.''
| valign="top" |
; Traduzione in versi
 
Dio, che Ti celi sotto questi vel,<br />
Dio, che Ti celi sotto questi vel,
trepido T'adoro e m'affido a Te;<br />
 
tutto a Te, Signore, s'abbandona il cuor,<br />
trepido T'adoro e m'affido a Te;
 
tutto a Te, Signore, s'abbandona il cuor,
 
tutto esulta e freme, quando guarda Te.
 
Nulla al tatto, nulla al gusto, nulla all'occhio appar;<br />
 
ma la Tua parola io risento in cuor;<br />
ma la Tua parola io risento in cuor;
credo quanto disse il Divin Figlio,<br />
 
credo quanto disse il Divin Figlio,
 
Tu, ne sono certo, sei la verità.
 
Hai nascosto in croce la divinità;<br />
 
qui tu mi nascondi pur l'umanità;<br />
qui tu mi nascondi pur l'umanità;
ma io credo e spero come il buon ladron:<br />
 
ma io credo e spero come il buon ladron:
 
quello ch'egli chiese chiedo anch'io a Te.
 
Vide Te Tommaso e credette allor;<br />
 
senza ch'io Ti veda credo a Te, Signor;<br />
senza ch'io Ti veda credo a Te, Signor;
fa' che la mia fede cresca sempre più:<br />
 
fa' che la mia fede cresca sempre più:
 
fammi in Te sperare arder sol per Te.
 
Vivo memoriale di Gesù che muor,<br />
 
pane prodigioso, vita d'ogni cuor;<br />
pane prodigioso, vita d'ogni cuor;
fa' che questo cuore viva sol per Te:<br />
 
fa' che questo cuore viva sol per Te:
 
nulla gli sia dolce quanto il Tuo sapor.
 
Pio pellicano, mio Gesù Signore,<br />
 
dal peccato, grido, lavami, Signore.<br />
dal peccato, grido, lavami, Signore.
Il Tuo sangue è fuoco, brucia il nostro error,<br />
 
Il Tuo sangue è fuoco, brucia il nostro error,
 
una sola stilla tutti può salvar.
 
O Gesù, che vedo sotto questi vel,<br />
 
d'una sete grande spasima il mio cuor;<br />
d'una sete grande spasima il mio cuor;
il Tuo volto santo possa contemplar<br />
 
nella piena luce della gloria in ciel.
il Tuo volto santo possa contemplar
Amen.
 
nella piena luce della gloria in ciel. Amen.
| valign="top" |
; '''Traduzione adattata'''<ref>{{cita web|url=https://docplayer.it/63782705-Dall-annuncio-di-gesu-cristo-alla-celebrazione-del-signore.html|titolo=Dall'annuncio di Gesù Cristo alla celebrazione del Signore|sito=''docplayer.it''|formato=pdf|accesso=1º marzo 2019|urlarchivio=https://archive.is/20190301142947/https://docplayer.it/63782705-Dall-annuncio-di-gesu-cristo-alla-celebrazione-del-signore.html|dataarchivio=1º marzo 2019|urlmorto=no|pagina=63}}</ref>
 
Adoro Te devotamente, oh Deità che Ti nascondi,
 
Che sotto queste apparenze Ti celi veramente:
 
A te tutto il mio cuore si abbandona,
 
|valign=top|
; '''Traduzione adattata'''<ref>{{cita web | url = https://docplayer.it/63782705-Dall-annuncio-di-gesu-cristo-alla-celebrazione-del-signore.html | titolo = Dall'annuncio di Gesù Cristo alla celebrazione del Signore | sito = ''docplayer.it'' | formato = pdf | pagina = 63 | urlarchivio = https://archive.is/20190301142947/https://docplayer.it/63782705-Dall-annuncio-di-gesu-cristo-alla-celebrazione-del-signore.html | dataarchivio = 1º marzo 2019 | urlmorto = no | accesso = 1º marzo 2019 }}</ref>
Adoro Te devotamente, oh Deità che Ti nascondi,<br />
Che sotto queste apparenze Ti celi veramente:<br />
A te tutto il mio cuore si abbandona,<br />
Perché, contemplandoTi, tutto vien meno.
 
La vista, il tatto, il gusto, in Te si ingannano<ref>Per una corretta interpretazione teologica di questo verso si veda l'omelia del teologo padre [[./Raniero_Cantalamessa Raniero Cantalamessa]], pronunciata alla presenza di papa Giovanni Paolo II nella cappella Redemptoris Mater in Vaticano la seconda settimana di Avvento il 10 dicembre 2004: «Non è che i sensi della vista, del tatto e del gusto, per se stessi, si ingannino circa le specie eucaristiche, ma siamo noi che possiamo ingannarci nell’interpretare quello che essi ci dicono, se non crediamo. Non si ingannano perché l’oggetto proprio dei sensi sono le apparenze - ciò che si vede, si tocca e si gusta - e le apparenze sono realmente quelle del pane e del vino, mentre l'intelletto (e nei rari casi della miatica, anche i sensi) colgono che la specie del pane e del vino è anche Cristo, la vera sostanza del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo risorto dalla morte di croce. Scrive san Tommaso: {{citazione|In questo sacramento, non c’è alcun inganno. Infatti gli accidenti che sono percepiti dai sensi ci sono veramente, mentre l’intelletto, che ha per oggetto la sostanza, viene preservato dal cadere in inganno dalla fede.|San Tommaso d'Aquino, ''[[Summa Theologiae]]'' IIIª q. 75 a. 5 ad 2|In hoc sacramento nulla est deceptio, sunt enim secundum rei veritatem accidentia, quae sensibus diiudicantur. Intellectus autem, cuius est proprium obiectum substantia, per fidem a deceptione praeservatur.|lingua=la}} Fonte: {{cita web|url=http://www.zenit.org/article-239?l=italian|titolo=Credo ciò che ha detto il Figlio di Dio: riflessioni sull'Eucaristia, di padre Raniero Cantalamessa|accesso=19 giugno 2008|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6HytWfkpC?url=http://www.zenit.org/it/articles/credo-cio-che-ha-detto-il-figlio-di-dio-riflessioni-sull-eucaristia|dataarchivio=9 luglio 2013|urlmorto=sì}}</ref>
 
Fonte: {{cita web|titolo=Credo ciò che ha detto il Figlio di Dio: riflessioni sull'Eucaristia, di padre Raniero Cantalamessa|url=http://www.zenit.org/article-239?l=italian|accesso=19 giugno 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6HytWfkpC?url=http://www.zenit.org/it/articles/credo-cio-che-ha-detto-il-figlio-di-dio-riflessioni-sull-eucaristia|dataarchivio=9 luglio 2013}}</ref><br />
Ma solo con l'udito si crede con sicurezza:<br />
 
Credo tutto ciò che disse il Figlio di Dio,<br />
Credo tutto ciò che disse il Figlio di Dio,
 
Nulla è più vero di questa parola di verità.
 
Sulla croce era nascosta la sola divinità,<br />
 
Ma qui è celata anche l'umanità:<br />
Ma qui è celata anche l'umanità:
Eppure credendo e confessando entrambe,<br />
 
Eppure credendo e confessando entrambe,
 
Chiedo ciò che domandò il ladrone penitente.
 
Le piaghe, come Tommaso, non veggo,<br />
 
Tuttavia confesso Te mio Dio.<br />
Tuttavia confesso Te mio Dio.
Fammi credere sempre più in Te,<br />
 
Fammi credere sempre più in Te,
 
Che in Te io abbia speranza, che io Ti ami.
 
Oh memoriale della morte del Signore,<br />
 
Pane vivo, che dai vita all'uomo,<br />
Pane vivo, che dai vita all'uomo,
Concedi al mio spirito di vivere di Te,<br />
 
Concedi al mio spirito di vivere di Te,
 
E di gustarTi in questo modo<ref>''Illi'' è un avverbio traducibile con "in quel luogo, colà", e dunque in senso figurativo "nella specie del pane".</ref> ''sempre dolcemente''.
 
Oh pio Pellicano, Signore Gesù,<br />
Purifica me, immondo, col tuo sangue,<br />
Del quale una sola goccia può<ref>''Quit'' (da ''queo'', cioè potere, essere in grado di) è nel verso successivo.</ref> salvare<br />
Il mondo intero da ogni peccato.
 
Purifica me, immondo, col tuo sangue,
Oh Gesù, che velato ora ammiro,<br />
Prego che avvenga ciò che tanto bramo,<br />
Che, contemplandoTi col volto rivelato,<br />
A tal visione io sia beato della tua gloria. Così sia.
|}
 
Del quale una sola goccia può<ref>''Quit'' (da ''queo'', cioè potere, essere in grado di) è nel verso successivo.</ref> salvare
==Storia==
Dopo la riforma del [[Concilio Vaticano II]], l'inno Adoro te devote fu collocato all'inizio della celebrazione eucaristica e fu per la prima volta stabilita una versione critica definitiva del testo. La chiesa cattolica scelse di adottare le edizioni critica di Dom [[André Wilmart]], pubblicata nel 1932.<ref name="torrell">[[Jean-Pierre Torrell]], ''Initiation à saint Thomas'', p. 132, 2015 [https://books.google.fr/books?id=Zg-CDwAAQBAJ&pg=PT132]</ref><ref>[[Annibale Bugnini]], ''La réforme de la liturgie (1948 - 1975)'', p. 667, nota n. 1049, 2015 [https://books.google.fr/books?id=r328CgAAQBAJ&pg=PT667]</ref>
 
Il mondo intero da ogni peccato.
Tuttavia, nel Rito Romano l'inno non è attribuito ad alcuna festività religiosa.<ref name="infogre">
Sito dell'accademia di canto gregoriano [https://gregorien.info/chant/id/263/0/fr]</ref> Nel [[messale]] romano promulgato da [[papa Giovanni XXIII]] nel 1962, l' Adore te devote è elencato nelle preghiere per ottenere l'[[indulgenza]].<ref>''Missale romanum ex decreto SS. concilii Tridentini restitutum'' (1962/2005) [https://www.documentacatholicaomnia.eu/01p/1962-06-23,_SS_Ioannes_XXIII,_Missale_Romanum,_LT.pdf]</ref> Fu il primo caso ufficiale nel rito romano di un inno associato all'indulgenza e fu soppresso dal messale del 1969.<ref name="synopsis">Synopsis Ritus Romanus de 1962 (issu de 1570) et de 1969, ''Orationes, Gratiarum actio post Missam'' p. 6 di 12 [http://www.unavocesevilla.com/Ordo157019691.pdf]</ref>
 
Oh Gesù, che velato ora ammiro,
Ancora la fine degli anni 80 Lino risultava di notevole interesse per gli organisti sia come brano per organo che come [[mottetto]] accompagnato dall'organo. [[Olivier Messiaen]] lo collocò all'inizio del suo ''Le Livre du Saint-Sacrement'', pubblicato nel 1984.<ref name="messiaen">[https://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb139602378 Scheda bibliografica] nel sito della [[Biblioteca Nazionale di Francia]]</ref>
 
Prego che avvenga ciò che tanto bramo,
Il [[24 dicembre]] 2004, [[papa Giovanni Paolo II]] citò l'Adoro te devote nell'[[omelia]] di quella che fu la sua ultima [[Messa di mezzanotte]].<ref>[http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/fr/homilies/2004/documents/hf_jp-ii_hom_20041224_christmas-night.html Omelia del 24 dicembre 2004]</ref>. Nello stesso anno, il Pontefice firmò con mano tremante una [[cartolina]] che recitava: "Adoro te devote [...] in nativitate Domini 2004".<ref>[https://www.vatican.va/liturgical_year/christmas/index_2004_ge.htm Cartolina di Giovanni Paolo II]</ref>
 
Che, contemplandoTi col volto rivelato,
== Preghiera finale ==
 
A tal visione io sia beato della tua gloria. Così sia.
Fino alla prima metà del novecento, il canto (eucaristico) dell{{'}}''Adoro Te devote'' poteva essere seguito da questa preghiera di ringraziamento a Gesù Cristo, al termine della [[Santa Messa]]:
|}
 
== Preghiera finale ==
: ''Obsecro Te, dulcissime Domine Jesu Christe, ut passio tua sit mihi virtus qua muniar atque defendar:''
Fino alla prima metà del novecento, il canto eucaristico dell{{'}}''Adoro Te devote'' poteva essere seguito da questa preghiera di ringraziamento a Gesù Cristo, al termine della [[Santa Messa|celebrazione eucaristica]]:
: ''vulnera tua sit mihi cibus potusque quibus pascar, inebrier atque delecter; aspersio sanguinis tui sit mihi ablutio omnium delictorum meorum;''
: ''resurrectio tua sit mihi gloria sempiterna. In his sit mihi refectio, exultatio sanitas et dulcedo''
: ''cordis mei. Qui vivis et regnas in saecula saeculorum. Amen.''
 
{{Citazione|Obsecro Te, dulcissime Domine Jesu Christe, ut passio tua sit mihi virtus qua muniar atque defendar:
Il [[13 dicembre]] [[1849]], [[papa Pio IX]] accordò vari giorni di [[indulgenza]] per chi avesse recitato questa preghiera<ref>Giuseppe Riva, ''Manuale di Filotea'', Milano, 1860, p. 213</ref>. L'[[indulgenza parziale]] resta in vigore anche dopo la soppressione della preghiera dal messale del 1969.
vulnera tua sit mihi cibus potusque quibus pascar, inebrier atque delecter; aspersio sanguinis tui sit mihi ablutio omnium delictorum meorum;
resurrectio tua sit mihi gloria sempiterna. In his sit mihi refectio, exultatio sanitas et dulcedo
cordis mei. Qui vivis et regnas in saecula saeculorum. Amen.}}
 
Il 13 dicembre [[1849]], [[papa Pio IX]] accordò vari giorni di [[indulgenza]] per chi avesse recitato questa preghiera<ref>Giuseppe Riva, ''Manuale di Filotea'', Milano, 1860, p. 213</ref>. L'indulgenza parziale resta in vigore anche dopo la soppressione della preghiera dal messale del 1969.
== Analisi metrica e testuale==
 
L'inno è qualificabile come una [[sequenza (liturgia)|sequenza]] per lo [[schema metrico]]: la presenza di [[strofa|strofe]] di eguale numero di [[sillaba|sillabe]] (12), della [[rima]] di tipo baciata (AA, BB, CC, DD), di una [[metrica]] regolare sia per la [[Quantità vocalica|quantità]] breve e lunga nelle [[vocale|vocali]], sia per lo [[Accentazione della lingua latina|schema degli accenti]].<ref>''eo'', ''ie'', ''io'' e ''iu'' non sono [[Scrittura e pronuncia del latino|dittonghi]]; ''uæ'' conta per due sillabe. Quindi, l'accentazione cade nella decima sillaba metrica come nell'[[endecasillabo]]</ref>
== Analisi metrica e testuale ==
L'inno è qualificabile come una [[Sequenza (liturgia)|sequenza]] per lo [[schema metrico]]: la presenza di [[Strofa|strofe]] di eguale numero di [[Sillaba|sillabe]] (12), della [[rima]] di tipo baciata (AA, BB, CC, DD), di una [[metrica]] regolare sia per la [[Quantità vocalica|quantità]] breve e lunga nelle [[Vocale|vocali]], sia per lo [[Accentazione della lingua latina|schema degli accenti]].<ref>''eo'', ''ie'', ''io'' e ''iu'' non sono [./Scrittura_e_pronuncia_del_latino dittonghi]; ''uæ'' conta per due sillabe. Quindi, l'accentazione cade nella decima sillaba metrica come nell'[./Endecasillabo endecasillabo]</ref>
 
L'inno è composto da 28 versi, con una rima accoppiata. I primi 14 versi terminano in consonante e i successivi 14 in vocale. I versi sono endecasillabi con accento sulle sillabe dispari.
 
Questo tipo di componimento musicale liturgico, recitato o cantato, [[Ritmo|ritmico]], era molto diffuso già nel X secolo, e con schema metrico regolare si trova di nuovo nel ''[[Lauda Sion Salvatorem]]'', altro inno eucaristico di San Tommaso d'Aquino, composto per illa solennità del ''Corpus Domini''.
 
La composizione in sette strofe è spiegata da Dom Eugene Vandeur dell'[[Abbazia di Maredsous]], con queste parole:
{{citazione|in sette strofe e come in graduale crescendo, i sette movimenti dell'anima assetata di unione con il Dio dell'Eucaristia: adorazione di Dio, adesione a Dio, confessione a Dio, abbandono a Dio, fame di Dio, purificazione da parte di Dio, beatitudine in Dio. Ciò significa che il mistero della fede rimane lo strumento capitale della santità, di ciò che trasforma in Gesù Cristo<ref>Libro ''Adoro te'', Éditions Desclée de Brouwer 1939</ref>.}}
 
{{citazione|In sette strofe e come in graduale crescendo, i sette movimenti dell'anima assetata di unione con il Dio dell'Eucaristia: adorazione di Dio, adesione a Dio, confessione a Dio, abbandono a Dio, fame di Dio, purificazione da parte di Dio, beatitudine in Dio. Ciò significa che il mistero della fede rimane lo strumento capitale della santità, di ciò che trasforma in Gesù Cristo<ref>Libro ''Adoro te'', Éditions Desclée de Brouwer 1939</ref>.}}
Padre [[Raniero Cantalamessa]] osservò che il verso ''visus, tactus, gustus in te fallitur'' rinviava una poesia di [[Jacopone da Todi]] nella quale immaginava un conflitto fra i sensi umani in relazione all'Eucarestia:
 
Mentre il viso, il tatto e il gusto dicono che si tratta di solo pane, l'udito si oppone a questa concezione e assicura che "sotto queste forme visibili è Cristo nascosto". Se questo non basta ad affermare che l'inno è di San Tommaso d'Aquino, mostra tuttavia che è più antico di quanto si pensasse e non è incompatibile con un'attribuzione al Dottore Angelico, quanto meno per la datazione. Se Jacopone può farne riferimento come testo noto, doveva essere stato composto almeno vent'anni prima perché potesse godere già di una certa popolarità.<ref>{{cita web|url=https://it.zenit.org/2004/12/17/chiedo-cio-che-chiese-il-ladrone-pentito-riflessioni-sull-eucaristia/|titolo=“Chiedo ciò che chiese il ladrone pentito”: riflessioni sull’Eucaristia|autore=[[Raniero Cantalamessa]]|data=17 dicembre 2004}}</ref>
Padre [[Raniero Cantalamessa]] osservò che il verso ''visus, tactus, gustus in te fallitur'' rinviava una poesia di [[Jacopone da Todi]] nella quale immaginava un conflitto fra i sensi umani in relazione all'Eucarestia: mentre il viso, il tatto e il gusto dicono che si tratta di solo pane, l'udito si oppone a questa concezione e assicura che "sotto queste forme visibili è Cristo nascosto". Se questo non basta ad affermare che l'inno è di San Tommaso d'Aquino, mostra tuttavia che è più antico di quanto si pensasse e non è incompatibile con un'attribuzione al Dottore Angelico, quanto meno per la datazione. Se Jacopone può farne riferimento come testo noto, doveva essere stato composto almeno vent'anni prima perché potesse godere già di una certa popolarità.<ref>{{cita web|url=https://it.zenit.org/2004/12/17/chiedo-cio-che-chiese-il-ladrone-pentito-riflessioni-sull-eucaristia/|titolo=“Chiedo ciò che chiese il ladrone pentito”: riflessioni sull’Eucaristia|autore=[[Raniero Cantalamessa]]|data=17 dicembre 2004}}</ref>
 
L'immagine del [[pellicano]] nella sesta strofa rimanda a un mito secondo il quale il pellicano si recide il petto per nutrire i piccoli con il proprio sangue.
 
== Nella musica ==
L'Adoro te devote compare nei componimenti musicali di seguito riportati:
 
* [[Charles Gounod]] (1818–1893), scrittura corale
* [[Léon Boëllmann]] (1862–1897), ''Deux versets de procession sur Adoro te'' per organo
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== Note ==
<references responsive="0" />
 
== Voci correlate ==
 
* [[Dulcis Iesu memoria]]
* ''[[VeniDulcis CreatorIesu Spiritusmemoria]]''
* ''[[Veni Creator Spiritus]''
* [[Pange Lingua]]
* ''[[SacrisPange Solemniislingua]]''
* ''[[VerbumSacris supernum prodienssolemniis]]''
* ''[[Verbum supernum prodiens]]''
 
== Altri progetti ==