Adoro te devote: differenze tra le versioni

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Perché, contemplandoTi, tutto vien meno.
 
La vista, il tatto, il gusto, in Te si ingannano<ref>Per una corretta interpretazione teologica di questo verso si veda l'omelia del teologo padre [./Raniero_Cantalamessa [Raniero Cantalamessa]], pronunciata alla presenza di papa Giovanni Paolo II nella cappella Redemptoris Mater in Vaticano la seconda settimana di Avvento il 10 dicembre 2004: «Non è che i sensi della vista, del tatto e del gusto, per se stessi, si ingannino circa le specie eucaristiche, ma siamo noi che possiamo ingannarci nell’interpretare quello che essi ci dicono, se non crediamo. Non si ingannano perché l’oggetto proprio dei sensi sono le apparenze - ciò che si vede, si tocca e si gusta - e le apparenze sono realmente quelle del pane e del vino, mentre l'intelletto (e nei rari casi della miatica, anche i sensi) colgono che la specie del pane e del vino è anche Cristo, la vera sostanza del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo risorto dalla morte di croce. Scrive san Tommaso: {{citazione|In questo sacramento, non c’è alcun inganno. Infatti gli accidenti che sono percepiti dai sensi ci sono veramente, mentre l’intelletto, che ha per oggetto la sostanza, viene preservato dal cadere in inganno dalla fede.|San Tommaso d'Aquino, ''[[Summa Theologiae]]'' IIIª q. 75 a. 5 ad 2|In hoc sacramento nulla est deceptio, sunt enim secundum rei veritatem accidentia, quae sensibus diiudicantur. Intellectus autem, cuius est proprium obiectum substantia, per fidem a deceptione praeservatur.|lingua=la}} Fonte: {{cita web|url=http://www.zenit.org/article-239?l=italian|titolo=Credo ciò che ha detto il Figlio di Dio: riflessioni sull'Eucaristia, di padre Raniero Cantalamessa|accesso=19 giugno 2008|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6HytWfkpC?url=http://www.zenit.org/it/articles/credo-cio-che-ha-detto-il-figlio-di-dio-riflessioni-sull-eucaristia|dataarchivio=9 luglio 2013|urlmorto=sì}}</ref>
 
Ma solo con l'udito si crede con sicurezza: