Proboscidea: differenze tra le versioni
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|immagine=[[File:Elephant Diversity.jpg|230px]]<br>Diversità dei proboscidati moderni: [[Elephas maximus indicus|Elefante indiano]] (''Elephas maximus indicus''), [[Loxodonta africana|Elefante africano di savana]] (''Loxodonta africana'') e [[Loxodonta cyclotis|Elefante africano delle foreste]] (''Loxodonta cyclotis'')<br>[[File:Moeritherium sp.jpg|230px]]<br>Scheletro di ''[[Moeritherium]]''
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<!-- CLASSIFICAZIONE -->
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I '''proboscidati''' (dal [[Lingua latina|latino]] ''proboscis'', dal [[greco antico]] προβοσκίς/''proboskís'' la "proboscide dell'elefante") è un [[Ordine (tassonomia)|ordine]] di [[mammiferi]] [[Afrotheria|afrotheri]] contenente una singola [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] vivente, [[Elephantidae]], e diverse famiglie estinti. Descritto per la prima volta da [[Johann Karl Wilhelm Illiger|J. Illiger]] nel 1811, comprende gli [[elefanti]] odierni ed i loro parenti più stretti.<ref>{{cita libro|cognome=Illiger|nome=Johann Karl Wilhelm |titolo=Prodromus Systematis Mammalium et Avium: Additis Terminis Zoographicis Utriusque Classis, Eorumque Versione Germanica |data=1811 |editore=Berolini: Sumptibus C. Salfeld |pp=62 |url=https://archive.org/details/caroliilligerida00illi}}</ref> Dalla metà del [[Miocene]] in poi, la maggior parte dei proboscidati aveva raggiunto grandi dimensioni. Il più grande mammifero terrestre di tutti i tempi potrebbe essere stato proprio un proboscidato; ''[[Palaeoloxodon namadicus]]'' raggiungeva un'altezza al garrese di 5,2 metri e poteva raggiungere un peso di 22 tonnellate, quasi il doppio del peso di alcuni [[Sauropoda|sauropodi]], come ''[[Diplodocus carnegii]]''.<ref name=probos_mass>{{cita pubblicazione|cognome1=Larramendi|nome1=A. |anno=2016 |titolo=Shoulder height, body mass and shape of proboscideans |rivista=Acta Palaeontologica Polonica |volume=61 |doi=10.4202/app.00136.2014 |s2cid=2092950 |url=https://www.app.pan.pl/archive/published/app61/app001362014.pdf |doi-access=free}}</ref> Il più grande proboscidato esistente oggi è l'[[Loxodonta africana|elefante africano di savana]] (''Loxodonta africana''), con dimensioni record di 4 metri d'altezza al garrese per un peso di 10,4 tonnellate.<ref name=probos_mass /> Oltre alle loro enormi dimensioni, i proboscidati successivi si distinguono per le loro zanne e le lunghe proboscidi, meno sviluppate o del tutto assenti nei primi proboscidati.
Attualmente sono riconosciute tre [[Specie (tassonomia)|specie]] di [[Elephantidae|elefanti]]: l'elefante africano di savana, l'[[Loxodonta cyclotis|elefante africano delle foreste]] e l'[[elefante asiatico]]. Gli Elephantidae sono l'unica famiglia sopravvissuta dell'ordine Proboscidea; i membri estinti includono i [[Mammut (zoologia)|mastodonti]], i [[Gomphotheriidae|gomphotheri]] e gli [[Stegodontidae|stegodonti]]. La famiglia degli Elephantidae comprende anche diversi gruppi estinti, tra cui i [[Mammuthus|mammut]] e gli [[Palaeoloxodon|elefanti dalle zanne dritte]]. Le caratteristiche distintive dei proboscidati includono una proboscide, lunghe zanne e arti colonnari. Alcune specie sono inoltre dotate di grandi [[Padiglione auricolare|padiglioni auricolari]]. La pelle di questi animali è spesso priva di peli, ruvida e dura; altri, come il [[Mammuthus primigenius|mammut lanoso]], avevano invece un mantello lanoso. La [[Proboscide|proboscide]] degli elefanti è rappresentata dalla fusione del labbro superiore e delle narici esterne, ed è interamente composta da un fascio di muscoli. La proboscide negli elefanti viene utilizzata per respirare, portare cibo e acqua alla bocca, afferrare oggetti e come strumento tattile. Le zanne, che non sono altro che incisivi ipersviluppati, servono sia come armi che come strumenti per spostare oggetti e scavare. I grandi padiglioni auricolari aiutano a mantenere una temperatura corporea costante e facilitano la comunicazione, mentre gli arti [[colonna|colonnari]] sostengono il loro enorme peso.
== Descrizione ==
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