Adoro te devote: differenze tra le versioni
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L'immagine del [[pellicano]] nella sesta strofa rimanda a un mito secondo il quale il pellicano si recide il petto per nutrire i piccoli con il proprio sangue.
==Uso nella liturgia==
Secondo Wilmart, l{{'}}'Adoro te devote'' nacque per essere recitato alla fine della liturgia.<ref>André Wilmart, ''La tradition littéraire et textuelle de " L'Adoro te devote " '', in ''Recherches de théologie ancienne et médiévale'', tomo I, gennaio 1929, p. 21 {{JSTOR|26180055}}</ref> L'uso come ''gratiarum actio post missalm'' (azione della [[grazia (teologia)|grazia]] al termine della Messa) è presente nel [[rito romano]], nel [[rito ambrosiano]] e nel [[rito gallicano]]; invece, l'uso come ''praeparatio ad missam'' non è ricorrente. Di avviso diverso è Henk Schoot, che esaminò i manoscritti più antichi: egli ritiene che la preghiera fosse inizialmente un [[viatico]].<ref name="hs p.78" />
Un certo numero di composizioni musicali fu riservato all'elevazione eucaristica o all'adorazione del Santissimo Sacramento.
Degno di nota è il fatto che nel 1893, durante il pontificato di [[papa Leone XIII|Leone XIII]] e poco prima della riforma liturgica di [[papa Pio X|Pio X]], la preghiera era in uso nel Rito romano-[[Lione|lionese]] approvato da [[papa Pio IX|Pio IX]], come preghiera da recitarsi al termine della celebrazione del Corpus Domini e al rientro del Santissimo Sacramento dalla processione.<ref>''Paroissien complet ou Heures à l'usage du diocèse de Lyon selon le rit (''sic'') romano-lyonnais approuvé par Notre Saint-Père le Pape Pie IX, imprimé par ordre de S. G. Monseigneur [[Pierre-Hector Coullié|Coullié]], Archevêque de Lyon et de Vienne'', 1893 [https://books.google.fr/books?id=oGIDHEiaZnwC&pg=PA361 p. 361]</ref>
Nel XIX secolo, a seguito della traduzione inglese di [[Gerard Manley Hopkins]], la preghiera si diffuse tra i [[Gesuiti]] d'Inghilterra all'interno dela processione del Corpus Domini e come forma di [[adorazione eucaristica]].<ref>{{en}} [[Martin Dubois]], ''Gerard Manley Hopkins and the Poetry of Religious Experience'', [[Cambridge University Press]] 2017 [https://books.google.fr/books?id=z10yDwAAQBAJ&pg=PA55 p. 55]</ref>
In sintesi, l'uso liturgico dell{{'}}''Adoro te devote'' era ed è:
* nel rito romano:
** preghiera del celebrante dopo la Messa, a partire dal 1570;
** [[indulgenza]] (dopo la decisione di Pio IX nel 1849)
* in altri riti e a uso facoltativo come:
** [[viatico]];
** preghiera per l'[[elevazione (liturgia)|elevazione]] eucaristica;
** [[benedizione eucaristica]];
** canto per la processione del [[Corpus Domini]];
** preghiera devozionale.
== Nella musica ==
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