Samassi: differenze tra le versioni

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I primi insediamenti umani a Samassi risalgono al [[neolitico]] recente, intorno al 3500 a.C. Nel suo territorio sono stati rinvenuti reperti risalenti a periodo [[Sardegna prenuragica|prenuragico]] come asce, teste di mazza, fusoliere e oggetti di ossidiana utili alla caccia e alle attività domestiche. Sono tanti infatti i ritrovamenti casuali fatti soprattutto in regione Palaziu appartenenti alla [[cultura di Bonnannaro]] o a quella [[Cultura di Monte Claro|Monte Claro]].
 
[[File:Cultura di bonu ighino, neolitico medio, busto frammentario, da samassi, loc. sa mandara.jpg|thumb|IdoloBusto da Sa Mandara]]
Di particolare risonanza fu il ritrovamento, in località Sa Mandara, di dueun idoliidolo raffigurantiraffigurante forse la [[Grande Madre|Dea Madre]], probabilmentee un busto frammentario di un personaggio maschile, appartenenti alla [[cultura di BonusBonu Ighinu]], ora esposti al [[Museo archeologico nazionale di Cagliari]].<ref>{{Cita web|url=https://museoarcheocagliari.beniculturali.it/museo/esplora-la-collezione/luogo/samassi/|titolo=Samassi|accesso=23 giugno 2023}}</ref>
 
La località [[Palamuras]], secondo la tradizione paesana, sarebbe stata sede di un vasto insediamento sui resti di una più antica civiltà prenuragica. In località Stani sono chiaramente visibili sul terreno gli avanzi di un [[nuraghe]], nel quale sono stati rinvenuti un pugnale di rame e una torretta nuragica in arenaria bianca. Altro nuraghe meritevole di attenzione è quello tuttora esistente in località Sa Uga. Sono infatti evidenti due filari di [[arenaria]] sbozzata, nonostante i mezzi agricoli abbiano modificato notevolmente la struttura superficiale del terreno.