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Il '''Po''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/ˈpɔ/|it}}<ref>{{DOP|id=1068841}}</ref><ref>{{Dipi|Po}}</ref>) è un [[fiume]] dell'[[Italia settentrionale]]. La sua lunghezza, 652
Ha origine in Piemonte, più specificamente sul [[Monviso]], al [[Pian del Re]], bagna direttamente tre [[capoluogo|capoluoghi]] ([[Torino]], [[Piacenza]], [[Cremona]]) e ne lambisce un quarto ([[Ferrara]]), segnando inoltre per lunghi tratti il confine tra [[Lombardia]] e [[Emilia-Romagna]], nonché tra quest'ultima e il [[Veneto]], prima di sfociare nel [[mare Adriatico]] in un vasto [[Delta del Po|delta]] con sei rami. Attraversa 13 province ([[Provincia di Cuneo|Cuneo]], [[Provincia di Torino|Torino]], [[Provincia di Vercelli|Vercelli]], [[Provincia di Alessandria|Alessandria]], [[Provincia di Pavia|Pavia]], [[Provincia di Lodi|Lodi]], [[Provincia di Cremona|Cremona]], [[Provincia di Mantova|Mantova]], [[Provincia di Piacenza|Piacenza]], [[Provincia di Parma|Parma]], [[Provincia di Reggio Emilia|Reggio Emilia]], [[Provincia di Ferrara|Ferrara]] e [[Provincia di Rovigo|Rovigo]]). Per la maggior parte del suo corso il Po scorre su un territorio pianeggiante al quale dà il nome, la [[Pianura Padana]]. Per la posizione geografica, la lunghezza, il bacino e gli eventi storici, sociali ed economici che hanno riguardato il fiume sin dall'antichità, il Po è riconosciuto come il più importante tra i [[fiumi d'Italia]].
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=== Evoluzione ===
==== Età antica ====
Attorno al [[X secolo a.C.]] la linea di costa era arretrata dai 10
Nel VI secolo a.C. i greci fondarono sul ramo nord del Po ([[Po di Adria]]) l'emporio di [[Adria]] e, in poco tempo, presero a denominare ''Adrias Kolpos'' tutta la parte settentrionale del mare Adriatico. Successivamente, gli [[Etruschi]] fondarono sul ramo meridionale la città di [[Spina (città)|Spina]] nel ramo del Po detto Spinetico. Intanto, col tempo, si era verificata una modifica del regime delle acque, in seguito alla quale assunse la preminenza l'alveo meridionale<ref>In letteratura, la modifica che causò lo spostamento delle acque del fiume sul ramo meridionale è detta ''rotta di Sermide''.</ref>. Tra la protostoria e l'età romana il ramo di Adria si ridimensionò, mentre si incrementò il ramo meridionale. Lo dimostrano le vicende delle due città: mentre Adria visse un periodo di crisi, Spina conobbe il suo massimo splendore. Il Po ad Adria si interrò nel volgere di alcuni secoli<ref>Di esso rimase in parte l'attuale [[Canal Bianco]].</ref>.
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* [[Polibio]] afferma che il Po si risaliva per duemila stadi (cioè per 355 chilometri, circa fino al [[Tanaro]]) a partire dall'antica foce del [[Po di Volano|Volano]]. Polibio descrive il luogo di Trigaboli, dove il Po si divideva nei due rami dell'Olana e del Padoa. Trigaboli deriverebbe da ''tres gabuli'', tre capi, probabilmente l'attuale [[Ferrara|Codrea]]. A monte della biforcazione doveva esserci un porto chiamato ''Bodencus''. ''Bodencus'' o ''Bodincus'' è un termine celtico di origine ligure che significava «profondo» e che fu usato anche per indicare l'intero fiume<ref>Una conferma si ha guardando la mappa del 1568 conservata presso il Comune di Ferrara, dove da questa fino quasi all'attuale Codigoro, il Po di Volano viene chiamato ''Bodenco''. La stessa mappa chiama ''Trigaboli'' la parte portuale di Ferrara sita a sud della stessa, sulla sponda destra del Po di Volano. Poco dopo Ficarolo e prima di Ferrara, nella stessa mappa viene indicato ''Canale di Venezia'', un ramo che serviva per giungere nella città lagunare passando per il porto a nord di Ferrara. Solo nella parte terminale si sovrapporrà con l'attuale omonimo ramo a nord del Po di Goro.</ref>.
* [[Strabone]] scrive che per andare da Piacenza a Ravenna seguendo il corso del ''Padus'' occorrevano due giorni e due notti.
[[Ravenna]], posta all'estremità meridionale del Delta, fu collegata al ramo spinetico tramite la ''Fossa Messanicia'', un canale artificiale lungo 18
==== Età medievale ====
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[[File:Photo_Po_River-_land_reclamation_works-_the_building_of_a_river_crossing_system_1930_-_Touring_Club_Italiano_2_6629.jpg|thumb|Costruzione di un argine durante i lavori di bonifica degli anni 30 del XX secolo]]
Nel [[1820]] [[Federico Confalonieri]] e [[Luigi Porro Lambertenghi]] fondarono con altri "progressisti" milanesi una società per la [[Piroscafo|navigazione a vapore]] lungo il Po tra [[Venezia]] e [[Milano]] con il piroscafo "Eridano" che già aveva viaggiato dalla Laguna fino a [[Pavia]]. In alcuni dipinti della Darsena di [[Pavia]] risalenti alla metà del XIX secolo si vede alla fonda il piroscafo "Contessa Clementina" che sempre [[Francesco Ogliari]] ci dice allestito ''nei cantieri milanesi della ditta Perelli e Paradisi nel 1844, attrezzato per il trasporto merci tra Milano, Pavia, Mantova e Venezia''. Gli stessi cantieri di [[Milano]] realizzarono un secondo piroscafo (il "Pio IX") con le stesse caratteristiche e per lo stesso servizio. Tuttavia, pochi anni dopo, il governo austriaco riportò in mani austriache l'iniziativa, affidando il servizio al [[Lloyd Austriaco|Loyd Austriaco]] che gestì dal [[1854]] fino al [[1859]] una linea regolare nella tratta che da [[Trieste]] raggiungeva, dopo aver fatto tappa a: [[Venezia]], [[Mantova]], [[Cremona]], [[Pavia]] e, tramite il [[Ticino (fiume)|Ticino]], il [[Navigli (Milano)|Navigli]] e il [[lago Maggiore]], [[Locarno]] con i [[Piroscafo|piroscafi]] “Cantessa Clementina”, “Pio IX” e "Verona".<ref>{{Cita pubblicazione|url=https://www.marinai.it/comunica/naviga.pdf|titolo=La navigazione a vapore sul fiume Po|autore=Mario Veronesi|pubblicazione=Rivista Marittima|data=novembre 2015|accesso=24 aprile 2023}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.cherini.eu/pdf/ponav.pdf|titolo=SUL FIUME PO E IL CONTRIBUTO DEL LLOYD AUSTRIACO|autore=Aldo Cherini|pubblicazione=Quaderno AMA nº 67/ 94|data=10 dicembre 1994|accesso=20 aprile 2023}}</ref>
Il Po di Levante, durante le grandi bonifiche operate negli [[Anni 1930|anni trenta del secolo scorso]], riguardanti l'[[idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco]], venne staccato dal Po di Venezia, rimanendone collegato tramite la [[conca di navigazione]] di [[Volta Grimana]] e divenne il ramo terminale del [[Tartaro-Canalbianco|Canalbianco]].
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Dalla sorgente alla foce, attraversa tredici province: [[Cuneo]], [[Torino]], [[Vercelli]] e [[Alessandria]] in [[Piemonte]]; [[Pavia]], [[Lodi]], [[Cremona]] e [[Mantova]] in [[Lombardia]]; [[Piacenza]], [[Parma]], [[Reggio Emilia]] e [[Ferrara]] in [[Emilia-Romagna]] e [[Rovigo]] in [[Veneto]]. I comuni "rivieraschi", cioè che toccano le sponde del fiume, sono 183.
Il bacino idrografico è ampio circa 71.000
Nel suo corso in pianura il fiume si divide spesso in più rami formando varie isole fluviali, la più grande delle quali, escluse quelle alla foce, è l'[[Isola Serafini]] situata nei pressi della foce dell'[[Adda]] a [[Castelnuovo Bocca d'Adda]], ma estesa circa 10
Sulle rive del Po abitano circa sedici milioni di persone e sono concentrate oltre un terzo delle industrie e della [[Agricoltura|produzione agricola]] italiana, così come oltre la metà del [[Zootecnica|patrimonio zootecnico]]. Ciò rende il fiume e il suo bacino una zona nevralgica per l'intera [[economia italiana]] ed una delle aree europee con la più alta concentrazione di popolazione, industrie e attività commerciali.
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Presso [[Bassignana]], il fiume punta definitivamente verso est per merito anche della forte spinta del [[Tanaro]], suo principale tributario di destra. Dopo questa confluenza il Po, ormai possente nella portata (oltre 500 m³/s), entra in territorio lombardo scorrendo in [[provincia di Pavia]]. Pochi chilometri a sud del capoluogo pavese il fiume riceve il contributo del [[Ticino (fiume)|Ticino]], suo principale tributario per volume d'acque, diventando così navigabile sino alla foce anche da grosse imbarcazioni, grazie ad una portata di oltre 900 m³/s.[[File:Fiume Po a Boretto.JPG|thumb|Il Po a [[Boretto]] (Reggio Emilia)|alt=|sinistra|249x249px]]Dopo questa confluenza il fiume scorre per parecchi chilometri nella zona di confine tra [[Lombardia]] e [[Emilia-Romagna]], bagna [[Piacenza]] e [[Cremona]] e scorre all'interno della [[provincia di Mantova]], ricevendo contributi notevoli dagli affluenti alpini [[Adda]], [[Oglio]] e [[Mincio]] e molti altri fiumi minori provenienti dall'Appennino che in questo tratto ne accrescono la portata ad oltre 1.500 m³/s.
[[File:Fine lavori Cavo Napoleonico.png|miniatura|Fine lavori Cavo Napoleonico nel 1964. Da sinistra: Sergio La Sorda, Bruno Cassarini e Guido Bernardi, membri dell'Ufficio Speciale del Genio civile per il Reno.|alt=|276x276px]]
Giunge infine nella zona di [[Ferrara]]. Nella provincia di Ferrara, ed in particolare a [[Bondeno]], dall'inizio del XIX secolo è stato ideato e successivamente realizzato un canale artificiale che collega il Reno con il Po, il [[Cavo Napoleonico]]. Il fiume scorre poi "pensile"<ref>Si dice "pensile" (riferito al letto di un fiume) quando il letto fluviale è rialzato rispetto al terreno circostante.</ref> sul confine tra [[Veneto]] ([[provincia di Rovigo]]) ed [[Emilia-Romagna]], nella regione del [[Polesine]]. Qui inizia il suo ampio [[Delta fluviale|delta]] (380
Il [[delta del Po]], per la sua grande valenza ambientale, è stato dichiarato [[patrimonio dell'umanità]] dall'[[UNESCO]].
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=== Affluenti di destra ===
* [[Tanaro]], di gran lunga il maggiore per lunghezza (276
* [[Scrivia]], nasce dall'[[appennino Ligure]], a monte di [[Genova]], e corre nella stretta valle omonima fin presso [[Serravalle Scrivia|Serravalle]], dove sbocca nella pianura con una portata media di 23 m³/s. Lungo il suo corso si snoda la grande via di comunicazione che da [[Torino]] e da [[Milano]], attraverso il [[Passo dei Giovi]], scende a Genova.
* [[Trebbia]], sorge dal Monte Prelà (m 1406 [[s.l.m.]]) nell'Appennino Ligure e mette in comunicazione il territorio piacentino con quello genovese, via [[Bobbio]]. Scorre in una valle strettissima, profonda ed in gran parte selvaggia; riceve il fiume [[Aveto]] che gli conferisce metà della portata d'acqua, taglia la [[via Emilia]] presso [[Piacenza]], dove sbocca nel Po. Dopo il [[Tanaro]] e la [[Secchia]] e il [[Taro (fiume)|Taro]] è il quarto affluente di destra per portata media alla foce, con quasi 40 m³/s, a dispetto del suo corso abbastanza breve (115
* [[Taro (fiume)|Taro]], nasce dal [[Monte Penna (Appennino ligure)|monte Penna]] (a monte di [[Rapallo]]). Sbocca, poco dopo [[Fornovo di Taro|Fornovo]], nella [[Pianura Padana]] dopo avere ricevuto il [[Ceno]], con un alveo larghissimo (anche 2
* [[Parma (torrente)|Parma]], nasce dal [[Lago Santo parmense]] e dai laghetti Gemio e Scuro posti sul crinale nei settori dei Monti [[Orsaro]] e [[Sillara]]. I due rami confluiscono a monte della località Bosco per dare origine al torrente Parma propriamente detto. Il corso d'acqua riceve numerosi affluenti tra i quali il torrente [[Baganza]], nella città di [[Parma]]. Dopo un percorso di circa 100
* [[Enza]], nasce dal [[Passo del Lagastrello]], subito a est dell'[[Alpe di Succiso]], riceve il [[Cedra]], sbocca in pianura a [[San Polo d'Enza]] e sfocia nel Po a [[Brescello]], di fronte alla lombarda [[Viadana]] dopo 93
* [[Secchia]], nasce presso il valico appenninico di [[Passo del Cerreto|Cerreto]] e sbocca nel Po, poco a valle del punto dove il [[Mincio]] confluisce, pure nel Po, sulla riva opposta, dopo 172
* [[Panaro]], scende dal [[Passo del Giovo]] sul [[Monte Rondinaio]] e raccoglie un ventaglio di affluenti dalla sezione più elevata dell'[[Appennino settentrionale]]. Dopo essere sboccato nella pianura emiliana a sud-est di [[Modena]] nei pressi di Vignola, confluisce nel Po a ovest di [[Ferrara]] risultando, con i suoi 148
=== Affluenti di sinistra ===
* [[Pellice]], grosso torrente lungo 60
* [[Sangone]], torrente lungo circa 47
* [[Dora Riparia]], deriva il proprio nome da quello di uno dei suoi rami sorgentizi: il [[Ripa (torrente)|Ripa]]. Dalle sue sorgenti, situate presso i tre passi del [[Monginevro]], [[Colle del Fréjus]] e [[Moncenisio]], scende per la [[Valle di Susa]] e sfocia nel Po a Torino con un volume medio di acqua di circa 26 m³/s;
* [[Stura di Lanzo]] che si origina poco a sud del [[Gran Paradiso]] dall'unione dei rami di ''[[Stura di Viù|Viù]]'', di ''[[Stura di Ala|Ala]]'' e di ''[[Stura di Valgrande|Valgrande]]'' e che, dopo 65
* [[Orco (torrente)|Orco]], altro fiume della zona del torinese che nasce dal [[Gran Paradiso]] e dopo circa 100
* [[Dora Baltea]], importante fiume che scaturisce dal [[Monte Bianco]] e che viene riccamente alimentato dai vasti [[ghiacciaio|ghiacciai]] del [[Monte Rosa]], del [[Cervino]], del [[Gran Paradiso]]. Essa prende il nome dal [[Balteo]], che scende dalla [[Valpelline (valle)|Valpelline]], percorre la [[Valle d'Aosta]] e sbocca nella pianura presso [[Ivrea]]. Al Po versa mediamente, dopo 160
* [[Sesia]] che origina dal [[Monte Rosa]] e percorre una valle (la [[Valsesia]]) non molto importante da un punto di vista trasportistico in quanto non conduce ad alcun valico stradale. Nei banchi sabbiosi, che esso abbandona lungo il suo corso, si trovano tracce d'[[oro]]. Bagna la città di [[Vercelli]] e si versa nel Po a 10
* [[Agogna]], che nasce dal [[Mottarone]], attraversa la [[provincia di Novara]], la [[provincia di Pavia]] e sfocia nel Po dopo 140
* [[Ticino (fiume)|Ticino]], che nasce nella regione del [[Massiccio del San Gottardo|San Gottardo]] e scorre fino a [[Biasca]] in [[Val Leventina]] fiancheggiata da monti elevati. A Biasca la valle si apre e il fiume, dopo aver attraversato il capoluogo [[Cantone Ticino|ticinese]] [[Bellinzona]] corre fino al [[lago Maggiore]], nel quale sfocia pure il [[Toce]] ([[Val d'Ossola]]). Fin qui il corso del [[Ticino (fiume)|Ticino]] appartiene al territorio [[Svizzera|svizzero]] ([[Cantone Ticino]]). Il lago Maggiore interrompe il suo corso per una settantina circa di chilometri; dopo essere uscito dal lago a [[Sesto Calende]], il fiume, arricchito dal tributo di numerosi importanti affluenti che si versano direttamente nel lago ([[Toce]], [[Verzasca (fiume)|Verzasca]], [[Maggia (fiume)|Maggia]], [[Tresa]], ecc.), prosegue, segnando il confine tra [[Piemonte]] e [[Lombardia]] per un centinaio di chilometri fino al Po, con il quale si congiunge poco dopo [[Pavia]]. Il suo corso è navigabile con barche di stazza discreta. Sia dalla destra che dalla sinistra si dipartono importanti canali di navigazione e d'irrigazione: [[Canale Cavour]], il [[Naviglio Grande]], il [[Canale Villoresi|Villoresi]]; anche lungo le sue sponde si rintracciano sabbie aurifere. Ancorché sia solo il 4º affluente del Po per lunghezza (248
* [[Olona (meridionale)|Olona]], talvolta indicato anche come Olona meridionale per distinguerlo dall'omonimo fiume che nasce in provincia di Varese, nasce presso [[Bornasco]] in provincia di Pavia e confluisce nel Po presso [[San Zenone al Po]]. L'Olona misura 40
* [[Lambro]], modesto fiume proveniente dal Triangolo Lariano, attraversa la [[Brianza]] e lambisce [[Milano]]. Confluisce nel Po a [[Orio Litta]] con una portata media di 12 m³/s. Il Lambro, detto anche Lambro Settentrionale, misura 130
* [[Adda]], il maggiore affluente del Po per lunghezza (313
* [[Oglio]], alimentato dalle acque che scendono dal [[Cevedale]], dall'[[Gruppo dell'Adamello|Adamello]]-[[Gruppo della Presanella|Presanella]] e dalla [[Presolana]], scorre impetuoso e rapido per un'ottantina di chilometri fino al [[Lago d'Iseo]] (o Sebino) in una valle per la maggior parte stretta: la [[Valcamonica]]. Dopo il lago descrive un arco e quindi si dirige, parallelamente all'[[Adda]] ed al [[Mincio]], verso il Po. L'affluente più importante è il [[Chiese (fiume)|Chiese]], che scende dall'[[Gruppo dell'Adamello|Adamello]] sulla sinistra dell'[[Oglio]], percorrendo il tratto medio delle [[Giudicarie]]. Con i suoi 280
* [[Sarca-Mincio]], proveniente dal versante orientale dell'[[Gruppo dell'Adamello|Adamello]] con il nome di [[Sarca]], viene alimentato dalle acque delle [[Dolomiti di Brenta]] entrando presso [[Riva del Garda|Riva]] nel [[lago di Garda]] e uscendone presso [[Peschiera del Garda|Peschiera]] con il nome di [[Mincio]] notevolmente arricchito. Tocca la città di [[Mantova]] dopo aver tagliato il cordone di colline moreniche di [[Solferino]] e [[San Martino della Battaglia|San Martino]], teatro di battaglie della seconda guerra di indipendenza. L'asta Sarca-Mincio, lunga 203
[[File:Fiume Po a Piacenza.jpg|alt=Fiume Po a Piacenza, veduta aerea|miniatura|Fiume Po a [[Piacenza]] (Emilia-Romagna), veduta aerea (foto 2021)]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.adbpo.it|Autorità di bacino distrettuale del fiume Po}}
* [http://www.agenziainterregionalepo.it/ Agenzia Interregionale per il fiume Po] ([[AIPO]]): organismo diretto dalle Regioni [[Piemonte]], [[Lombardia]], [[Veneto]] e [[Emilia-Romagna]] per gestire e monitorare tutto ciò che concerne la vita del Po.
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