Shareholder Ownership Value: differenze tra le versioni
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La '''Shareholder Ownership Value''' è una teoria [[finanza|finanziaria]] il cui postulato risulta essere: il modello di computo del [[WACC|costo medio ponderato del capitale (WACC)]] per attualizzare i flussi di cassa ([[Merton Miller|Miller]] & [[Franco Modigliani|Modigliani]] (1958, 1963), [[William Sharpe|Sharpe]] (1978) e Ruback R. S. (2002)) non "regge" ("it does not hold validity") per decisioni di investimento di lunghissimo periodo in presenza di un azionista unico (o gruppi famigliari compatti). Occorre introdurre secondo una componente aggiuntiva legata alla possibilità di "esercitare controllo da parte del Proprietario (''Owner'') dei beni (''assets'') e la destinazione dei conseguenti flussi di cassa (''cash flows'') nel lungo periodo.
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L'evidenza del fenomeno è che la performance di lungo periodo delle società quotate che dismettono il patrimonio immobiliare non riporta rendimenti “above benchmark” rispetto alle società che non dismettono il patrimonio immobiliare. Alcuni esponenti della comunità finanziaria hanno usato tali analisi per forzare l'intervento della Amministrazione Obama al fine di interrompere il sostegno di tali attività di “depauperamento” delle società concludendo che tale attività di scorporo andassero solo a beneficio delle Banche d'affari che lucrano fee sulle cessioni di tali patrimoni.
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[[Categoria:Teorie nella finanza]]
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