Ho vent'anni: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: inserisco {{Collegamenti esterni}} in elenco puntato (come da manuale)
riordino sezioni
Riga 6:
|didascalia = Lev Prygunov (il fantasma del padre di Sergej)
|paese = [[Unione Sovietica]]
|paese 2 =
|paese 3 =
|titolo alfabetico = Ho vent'anni
|anno uscita = 1963
Riga 16 ⟶ 14:
|regista = [[Marlen Chuciev]]
|soggetto =
|sceneggiatore = [[Marlen Chuciev]] e [[Gennadij Špalikov]]
|produttore = [[Victor Freilich]]
|casa produzione = [[Kinostudija Gor'kogo]]. Pervoe Tvorcheskoe Obedinenie
Riga 35 ⟶ 33:
}}
 
'''''Ho vent'anni''''' (''Мне двадцать лет'') è un [[film]] del [[1963]] didiretto da [[Marlen Chuciev]].
 
Considerato una pietra miliare del cinema del disgelo, è il film più celebre del regista. Prima di essere distribuito nelle sale nel [[1965]] il film è stato rititolato (il titolo originale era ''Fortezza Il'ič'') e accorciato di circa mezz'ora.
Riga 42 ⟶ 40:
Il giovane Sergej, un ex-soldato, torna a [[Mosca (Russia)|Mosca]] dopo due anni di servizio militare. Il film descrive le speranza e le azioni del protagonista, dei suoi amici e di altri moscoviti.
 
==StileProduzione==
===Regia===
''Ho vent'anni'' è celebre per i suoi movimenti di macchina spettacolari, l'uso frequente della camera a mano e il ricorso ad ambientazioni reali invece dei canonici [[teatri di posa]]. Una parte del cast è composto da attori non professionisti, tra i quali un gruppo di studenti del [[Ghana]], il poeta [[Evgenij Evtušenko]] e i registi [[Andrej Tarkovskij]] e [[Andrej Končalovskij]]. Alcune scene sono in stile documentario o improvvisate: vengono mostrate una parata di commemorazione, la demolizione di un edificio, una lettura collettiva di poesie. I dialoghi sono in presa diretta e si sovrappongono spesso.
 
==Distribuzione==
==Produzione e censura==
===Divieti===
''Fortezza Il'ič'' è entrato in produzione nel [[1959]], dopo il [[XX Congresso del Partito Comunista dell'Unione Sovietica|XX congresso del PCUS]] ([[1956]]) in cui [[Nikita Sergeevič Chruščëv|Nikita Chruščëv]] aveva criticato la politica di [[Stalin]] e l'estetica del [[realismo socialista]]. La [[destalinizzazione]] ha effetti anche in campo cinematografico, favorendo una libertà espressiva inedita negli anni precedenti. Allontanandosi dagli eroi canonici ed esemplari dei film degli [[anni 1940|anni quaranta]] e [[anni 1950|cinquanta]], i registi del disgelo si concentrano sulla singolarità dei personaggi, sul rapporto spesso difficile tra vita privata e sfera pubblica, sulle emozioni e i sentimenti più che sulle azioni.<ref>Oksana Bulgakova, "Cinema sovietico: dal realismo al disgelo", in ''Storia del cinema mondiale'', Einaudi, Torino, 2002, vol. III, pp. 728-735.</ref> Con ''Ho vent'anni'' Chuciev porta a compimento una poetica avviata già con il film d'esordio, ''Primavera in via Zarečnaja''.