Helmut Schmidt: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = Helmut Schmidt
|immagine = Verteidigungsminister Helmut Schmidt.jpg
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|mandatofine5 = 7 luglio 1972
|primoministro5 = [[Willy Brandt]]
|predecessore5 = [[Gerhard Schröder (
|successore5 = [[Georg Leber]]
|carica6 = Presidente
|mandatoinizio6 =
|mandatofine6 =
|predecessore6 = [[Fritz Erler (politico)|Fritz Erler]]
|cotitolare6 = [[Karl Wittrock]]▼
|successore6 = [[Herbert Wener]]
|predecessore6 = [[Heinz-Joachim Heydorn]] e<br />[[Alfred Hooge]]▼
|carica7 = Presidente federale della<br />[[Lega tedesca degli studenti socialisti]]
|successore6 = [[John van Nes Ziegler]] e<br />[[Rolf Recknagel]]▼
|mandatoinizio7 = 1947
|mandatofine7 = 1948
|carica8 = [[Bundestag|Membro del Bundestag]]<br />per [[Amburgo]]
|mandatoinizio8 = 6 ottobre 1953
|mandatofine8 = 15 ottobre 1957
|predecessore8 = ''distretto plurinominale''
|successore8 = ''distretto plurinominale''
|mandatoinizio9 = 15 ottobre 1957
|mandatofine9 = 19 gennaio 1962
|predecessore9 = [[Willy Max Rademacher]]
|successore9 = [[Eugen Glombig]]
|mandatoinizio10 = 19 ottobre 1965
|mandatofine10 = 20 ottobre 1969
|predecessore10 = ''distretto plurinominale''
|successore10 = ''distretto plurinominale''
|mandatoinizio11 = 20 ottobre 1969
|mandatofine11 = 18 febbraio 1987
|predecessore11 = [[Nikolaus Jurgensen]]
|successore11 = [[Rolf Niese]]
|gruppo parlamentare11 = [[SPD]]
|legislatura11 = [[Elezioni federali in Germania del 1953|2ª]], [[Elezioni federali in Germania del 1957|3ª]], [[Elezioni federali in Germania Ovest del 1961|4ª]], [[Elezioni federali in Germania del 1965|5ª]], [[Elezioni federali in Germania Ovest del 1969|6ª]], [[Elezioni federali in Germania Ovest del 1972|7ª]], [[Elezioni federali in Germania Ovest del 1976|8ª]], [[Elezioni federali in Germania Ovest del 1980|9ª]] [[Elezioni federali in Germania Ovest del 1983|10ª]]
|circoscrizione11 = '''3ª''', '''4ª''': Amburgo VIII<br />'''6ª''', '''7ª''', '''8ª''', '''9ª''', '''10ª''': Amburgo-Bergedorf
|partito = [[Partito Socialdemocratico di Germania|SPD]]
|titolo di studio = Laurea in
|alma_mater = [[Università di Amburgo]]
|professione = Funzionario, editore, economista
▲|firma = Helmut Schmidt Signature.svg|
}}
{{Militare
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}}
Con più di otto anni a capo del governo, detiene il record di longevità dei cancellieri SPD. È stato [[Cancelliere federale della Germania
Nel 1974 subentrò a [[Willy Brandt]] alla guida del governo, dopo che questo si era dimesso per la scoperta del coinvolgimento di un suo consigliere, [[Günter Guillaume]], in una rete di spionaggio a favore della [[DDR]]. Schmidt resse il paese per otto anni, durante un periodo segnato dal [[terrorismo]] ([[banda Baader-Meinhof]]), dalla [[guerra fredda]] che coinvolgeva la RFD e la vicina [[DDR]], dal rafforzamento dell'[[Comunità europea|integrazione europea]] e dalla [[Crisi energetica (1979)|crisi energetica]] che provocò forti fiammate [[Inflazione|inflazionistiche]] in tutto l'Occidente industrializzato, segnato anche dalla [[recessione]] o [[stagflazione]].
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Dal 1953 al 19 gennaio 1962 e dal 1965 al 1987 è stato membro del [[Bundestag|Bundestag tedesco]] e dal 27 febbraio 1958 al 29 novembre 1961 è stato anche [[membro del Parlamento europeo]]. Si ritirò dal Parlamento nel 1986, dopo essersi scontrato con l'ala sinistra della SPD, che gli si oppose in difesa e delle questioni economiche. Nel 1986 è stato uno dei principali promotori dell'[[Unione economica e monetaria dell'Unione europea|unione monetaria europea]] e di una [[Banca centrale europea]].
Dopo il suo cancellierato, Schmidt ha goduto di popolarità e stima tra i partiti come ''[[Statista|statista anziano]]''. Ha anche scritto numerosi libri ed è stato condirettore del settimanale ''[[Die Zeit]]'' dal 1983 fino alla sua morte.
== Biografia ==▼
▲== Biografia ==
=== Inizi, famiglia, vita e formazione ===
Helmut Schmidt era il maggiore dei due figli degli insegnanti Ludovica Koch (1890-1968) e Gustav Ludwig Schmidt (1888-1981) e nacque a Barmbek, un quartiere operaio di [[Amburgo]], nel [[1918]].<ref>{{Cita web|url=http://www.wargs.com/royal/laborde.html |titolo=Ancestry of Henri de Laborde de Monpezat |editore=Wargs |accesso=10 settembre 2013}}</ref><ref name="lemo">{{Cita web|titolo=Helmut Schmidt geb. 1918|url=https://www.hdg.de/lemo/biografie/helmut-schmidt.html|sito=Lebendiges Museum Online|editore=Stiftung Haus der Geschichte der Bundesrepublik Deutschland|accesso=10 novembre 2015|lingua=de}}</ref> Schmidt studiò ad Amburgo alla scuola Lichtwark, laureandosi nel [[1937]]. Il padre di Schmidt era il figlio naturale di un banchiere ebreo tedesco, Ludwig Gumpel, e una cameriera cristiana, Friederike Wenzel,<ref>{{Cita web|url=http://www.spiegel.de/spiegel/spiegelspecial/d-28731611.html|titolo=Sachbücher: Kleiner, großer Mann mit Mütze|sito=[[Der Spiegel]]|accesso=10 novembre 2015|dataarchivio=17 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151117031348/http://www.spiegel.de/spiegel/spiegelspecial/d-28731611.html|urlmorto=sì}}</ref> e poi di nascosto venne adottato: sulle origini fu mantenuto un segreto di famiglia per molti decenni.<ref>{{Cita libro|cognome= Lehrer |nome= Steven |titolo= Wannsee house and the Holocaust|anno= 2000|editore= McFarland| isbn =978-0-7864-0792-7|p= 74|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita news|titolo= Told French President of Jewish Origins – Helmut Schmidt's Revelation Reported |url= http://articles.latimes.com/1988-02-25/news/mn-45342_1_jewish-origins |pubblicazione= Los Angeles Times |data= 25 febbraio 1988 |accesso= 25 settembre 2009 }}</ref> Ciò venne confermato pubblicamente da Schmidt nel [[1984]], dopo che [[Valéry Giscard d'Estaing]] rivelò il fatto ai giornalisti, a quanto pare con il parere conforme di Schmidt. Schmidt stesso era un luterano non praticante.<ref>{{Cita web|cognome1=Walter|nome1=Franz|titolo=Helmut Schmidt: Der deutsche Krisen-Kanzler|url=http://www.spiegel.de/politik/deutschland/helmut-schmidt-der-deutsche-krisen-kanzler-a-456933.html|sito=Der Spiegel|accesso=10 novembre 2015|lingua=de|data=31 dicembre 2006}}</ref>
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=== Il cancellierato ===
[[File:
[[File:Bundesarchiv Bild 183-Z1212-049, Döllnsee, Erich Honecker und Helmut Schmidt.jpg|thumb|Helmut Schmidt accanto al Segretario generale del Comitato Centrale del [[Partito Socialista Unificato di Germania]] (SED) [[Erich Honecker]] in un incontro dell'11 dicembre
[[File:Helmut Schmidt at Andrews AFB 1981.JPEG|thumb|Helmut Schmidt e la moglie Loki al loro arrivo in [[Maryland]] il 20 maggio 1981]]
Schmidt successe nel [[1974]] a [[Willy Brandt]], in seguito allo scandalo che aveva coinvolto il segretario di Brandt, [[Günter Guillaume]], smascherato come [[spia]] della [[Germania Est]]. Nel [[1976]] vinse le [[Elezioni federali in Germania del 1976|elezioni federali]] formando un [[Governo Schmidt II|secondo governo]] in alleanza col [[Partito Liberale Democratico (Germania)|Partito liberal-democratico]]. Come cancelliere federale contribuì al percorso della costruzione dell'[[Unione europea]], in particolare istituzionalizzando il [[Consiglio europeo]] nel [[1974]] e lanciando il [[Fondo Europeo di Sviluppo Regionale]] nel [[1978]], il [[Sistema Monetario Europeo]] (antesignano dell'[[euro]]) nel [[1979]] e favorendo la [[Elezioni europee del 1979|prima elezione diretta]] del [[Parlamento europeo]] nello stesso 1979.
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Queste azioni di [[politica estera]] furono realizzate grazie al buon rapporto, politico e personale, con il Presidente francese [[Valery Giscard d'Estaing]]: si iniziò a parlare da allora di [[asse franco-tedesco]]<ref>''Die Deutsch-Französischen Beziehungen während der Kanzlerschaft von Helmut Schmidt (1974-1982)'', in ''Historische Zeitschrift'' 288, no. 3 (giugno 2009): 843-844.</ref>, cioè di una linea comune di intesa che poi ebbe nuovi fasti col buon rapporto tra [[François Mitterrand]] ed [[Helmut Kohl]]. Alla [[Crisi energetica (1973)|crisi energetica]] degli anni settanta rispose con politiche economiche [[Disinflazione|disinflazionistiche]], ma rifiutando di operare tagli della spesa sociale (non esitando a ricorrere all'[[debito pubblico|indebitamento pubblico]]), che ebbero riverberi sull'impetuoso sviluppo del paese, frenato dopo venti anni di incessante ascesa.
▲[[File:Bundesarchiv Bild 183-Z1212-049, Döllnsee, Erich Honecker und Helmut Schmidt.jpg|thumb|Helmut Schmidt accanto al Segretario generale del Comitato Centrale del [[Partito Socialista Unificato di Germania]] (SED) [[Erich Honecker]] in un incontro dell'11 dicembre [[1981]]]]
Riconfermato cancelliere nel [[Elezioni federali in Germania del 1980|1980]], sempre in alleanza con i liberali, cercò di favorire il dialogo tra le due Germanie, rilanciando i rapporti della Repubblica federale con i vicini orientali (''[[Ostpolitik]]''), sulla scia di Brandt, linea che ebbe risonanza negativa presso la NATO (ricevette per questo accuse di infedeltà dall'Alleanza). Il suo governo cadde nell'ottobre [[1982]], con l'utilizzo dell'istituto della [[sfiducia costruttiva]], per il venir meno dell'appoggio del Partito liberale a seguito di varie divergenze in materia di spesa sociale, indebitamento pubblico, rapporti [[Est]]-[[Ovest]], sostituito da una coalizione [[CDU (Germania)|democristiano]]-liberale guidata da [[Helmut Kohl]].
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Schmidt era già negli anni '60 un sostenitore dell'introduzione del [[First-past-the-post|voto a maggioranza]] in Germania, poiché questa riforma faceva parte dell'agenda interna dell'allora grande coalizione. Più tardi, lo considerava ancora proporzionato alla rappresentazione proporzionale, ma considerava impossibile il successo di un nuovo tentativo di riforma elettorale. Schimdt ha respinto una frequente espansione richiesta di referendum, perché erano troppo dipendenti dall'umore della gente. Ha anche criticato la natura del finanziamento dei partiti in Germania. A lungo termine ha auspicato l'abolizione completa dei finanziamenti statali e delle donazioni economiche. Le quote associative private non dovrebbero essere deducibili dalle tasse.
[[File:Schmidt 01.jpg|thumb|left|Helmut Schmidt nel [[2001]]]]▼
Il [[federalismo]] tedesco, che ha descritto come un "piccolo Stato", Schmidt ha attestato numerose debolezze storicamente cresciute, sebbene abbia ammesso il [[principio di sussidiarietà]]. A causa dell'"egoismo dei partiti" e dell'interferenza della politica statale e federale, Schmidt considerava la "campagna elettorale permanente nel ciclo trimestrale" paralizzante, in quanto influenzava o ritardava la legislazione dello stato populista ("allo scopo di aumentare la popolarità"). Pertanto, ha chiesto la fusione di tutte le elezioni federali e statali in un unico appuntamento ogni due anni, seguendo l'esempio degli Stati Uniti d'America. La capitale tedesca di [[Berlino]] doveva essere rafforzata finanziariamente secondo la volontà di Schmidt, per la quale era subordinata alla Confederazione e mantenuta da lui la capitale (distretto federale) come [[Washington, D.C.]] considerato il modello più praticabile.
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=== Politica climatica ===
Schmidt ha definito il dibattito sul [[riscaldamento globale]] nel giugno 2007 "istericamente surriscaldato". C'è sempre stato un cambiamento climatico; le cause sono "nel frattempo non sufficientemente esplorate". Nel 2011, Schmidt ha dichiarato da una parte: "L'operato a livello internazionale di molti governi cosiddetti di politica climatica è ancora nella sua infanzia. I documenti forniti finora da un gruppo internazionale di scienziati"- ([[Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico]]) - "sono accolti con scetticismo. In ogni caso, gli obiettivi pubblicamente menzionati da alcuni governi sono "molto meno scientifici e solo politicamente motivati, ma piuttosto, ha chiesto una nuova direzione nella politica energetica, dal momento che le riserve fossili sono state limitate e anche il cambiamento climatico, in quanto è in materia di energia, dovrebbero essere neutralizzate.<ref>{{cita web|url=https://www.mpg.de/print/990353|titolo=Verantwortung der Forschung im 21. Jahrhundert|editore=Max-Planck-Gesellschaft|data=
11 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110707163010/http://www.mpg.de/prin/990353|dataarchivio=7 luglio 2011|accesso=27 settembre 2012|lingua=de}}</ref>
Riga 162 ⟶ 184:
== Amicizie ==
[[File:MSC 2014 Schmidt GiscardDEstaing Kissinger Bahr2 Zwez MSC2014.jpg|upright=1.4|thumb|Schmidt con [[Valéry Giscard d'Estaing]], [[Henry Kissinger]] e [[Egon Bahr]] nel
Schmidt ha descritto l'assassinato presidente egiziano [[Anwar Sadat#L'assassinio|Anwar Sadat]] come uno dei suoi amici del mondo della politica, e ha mantenuto una amicizia con l'ex presidente della Francia [[Valéry Giscard d'Estaing]]. La sua cerchia comprendeva anche l'ex segretario di Stato americano [[Henry Kissinger]], che dichiarò pubblicamente come desiderasse la morte prematura di Helmut Schmidt, perché non avrebbe desiderato vivere in un mondo senza di lui.<ref>''Helmut Schmidt – der deutsche Kanzler'', documentary, [[ZDF]] 2008.</ref>
Riga 168 ⟶ 190:
== Vita privata ==
[[File:Helmut Schmidt Bundeskanzler - Moscow 11 dec 2013.jpg|thumb|left|Schmidt nel dicembre
Schmidt era un ammiratore del filosofo [[Karl Popper]], e ha contribuito ad una prefazione nel 1982 di [[Festschrift]] in onore di Popper.<ref>Helmut Schmidt, "The Way of Freedom", in ''In Pursuit of Truth: Essays on the Philosophy of Karl Popper, On the Occasion of his 80th Birthday'', ed. [[Paul Levinson]], Humanities Press, 1982, pp. xi–xii.</ref>
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|carica = [[Presidente del Consiglio europeo]]
|immagine = Council of the EU and European Council.svg
|periodo = 1º luglio
|precedente = [[Anker Jørgensen]]
|successivo = [[Valéry Giscard d'Estaing]]
Riga 291 ⟶ 313:
{{Box successione
|tipologia = incarico parlamentare
|carica =
|immagine = Sozialdemokratische Partei Deutschlands, Logo 1969-1982.png
|periodo = 14 marzo 1967 – 22 ottobre 1969
|precedente = [[Fritz Erler]]
Riga 297 ⟶ 320:
}}
{{Box successione
|carica = Presidente federale della [[Lega tedesca degli studenti socialisti]]
|periodo = 1947 – 1948<br />con [[Karl Wittrock]]
Riga 313 ⟶ 335:
{{Presidenti del Consiglio europeo}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|diritto|editoria|Germania|Guerra fredda|politica
{{Portale|socialismo|Unione europea}}
[[Categoria:Cancellieri della Germania]]
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