Kyokushinkai: differenze tra le versioni
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Lo scopo era quello di sviluppare una forma di Karate che sapesse contrapporsi al [[Kung Fu]] e al [[Taekwondo]] al fine di ridare dignità allo spirito nipponico, già pesantemente provato dal dopoguerra. Ispirato al Confucianesimo e alla filosofia Zen, il Kyokushin era dunque, nella mente e nelle intenzioni del suo fondatore, un laboratorio dove dovevano confluire le tecniche più efficaci prodotte dalle varie arti marziali e sport da combattimento da lui studiate: dal Karate al Pugilato, dal Kung Fu al Taekwondo, dal Judo all'Aikido.
Negli anni immediatamente successivi all'esordio la durezza degli allenamenti promossa sotto Oyama divenne proverbiale e non era infrequente assistere quotidianamente a incidenti come naso e denti rotti, svenimenti eccetera: se da un lato questo alimentava il mito del "karate più forte al mondo", dall'altro ne impediva una reale diffusione di massa. Serviva quindi una soluzione, che Oyama trovò nel bandire i pugni al viso nel regolamento di gara; così facendo si evitarono gli incidenti più diffusi, ma si ebbe anche un effetto collaterale: quella che infatti doveva essere nelle intenzioni di Oyama un intelligente strumento di diffusione si trasformò negli anni a venire in un enorme limite, soprattutto nelle occasioni di confronto con altre
Con l'intenzione di ripristinare l'onore perduto del Kyokushin il maestro Hatsuo Royama, uno dei più illuminati allievi di Oyama, fondò la Kyokushin-kai International, unica organizzazione di Kyokushin giapponese a promuovere la pratica di combattimento con pugni al viso, lotta in piedi e a terra. Bandendo l'eccessiva commercializzazione, Royama intendeva ripristinare lo spirito antico del Kyokushin tradizionale preservando l'incolumità fisica del praticante e coltivandone al tempo stesso la formazione spirituale.
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