Giuseppe Garibaldi: differenze tra le versioni
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Ritornato in Europa,<ref>Partì sul ''Commonwealth'', nave comprata a un italiano, si diresse poi verso l'Inghilterra. Si veda {{Cita|Smith|p. 61}}</ref> l'11 febbraio 1854 a Londra incontrò nuovamente Mazzini, poi viaggiando giunse prima a Genova il 6 maggio, e poi a Nizza. Comprò il 29 dicembre 1855 una parte dei terreni di [[Caprera]]<ref>Forte delle {{formatnum:35000}} lire ottenute dall'eredità dei parenti - la madre era morta il 20 marzo 1852 e il fratello Felice nel 1855 - acquistò il terreno, si veda {{Cita|Scirocco|p. 197}}</ref>, isola dell'[[arcipelago]] sardo di [[La Maddalena]]. Partendo dalla casa di un pastore, costruì, insieme a 30 amici, una fattoria; in seguito l'isola divenne interamente di sua proprietà.<ref>Nel 1865 grazie alle donazioni dei suoi ammiratori divenne proprietario di tutta l'isola. {{Cita|Scirocco|p. 199}}</ref> Dopo la Terza Guerra di Indipendenza, venne chiamato a Caprera, per amministrare i beni del Generale, il colonnello e amico [[Giovanni Froscianti]] ([[Collescipoli]], 1811 – [[Collescipoli]], 1885) che fu al fianco di Garibaldi durante la [[Spedizione dei Mille]].
[[File:Giuseppe Garibaldi Sassari.jpg|miniatura|sinistra|Testimonianza del soggiorno di Garibaldi a Sassari]]
Nell'agosto del 1855 gli venne concessa la patente di capitano di prima classe: navigò con il "Salvatore", un piroscafo a elica; in seguito prese un [[cutter (imbarcazione)|cutter]] inglese chiamato ''Anglo French'', a cui diede il nome del suo nuovo amore, ''Emma''. Dopo che la nave si arenò, Garibaldi abbandonò l'attività di marinaio per dedicarsi all'agricoltura, lavorando come [[Agricoltore|contadino]] e [[Allevamento|allevatore]]: possedeva un uliveto con circa 100 alberi d'[[Olea europaea|ulivo]], oltre a un vigneto, con cui produceva [[vino]], e allevava 150 [[Bovinae|bovini]], 400 [[Gallus gallus domesticus|polli]], 200 [[Capra hircus|capre]], 50 [[Sus scrofa domesticus|maiali]] e più di 60 [[Equus asinus|asini]].<ref>''Leggendo qua e là'', «La Settimana Enigmistica», 2007, n. 3924, ISSN 1125-5226</ref>
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