Maggio francese: differenze tra le versioni
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{{Citazione|Vietato vietare|lingua=fr|Noto slogan della protesta|Il est interdit d'interdire}}
[[File:Esprit de Mai 68.jpg|thumb|upright=0.9|Uno degli slogan del
'''Maggio francese''' o '''Maggio '68''' designa in maniera globale l'insieme dei movimenti di rivolta verificatisi a [[Parigi]] nel maggio-giugno [[1968]]. Si trattò di una vasta rivolta spontanea, di natura sociale, politica, culturale e anche filosofica<ref>Secondo il filosofo [[Vincent Cespedes]] (in ''Mai 68, La philosophie est dans la rue!'', [[Éditions Larousse|Larousse]], coll. « Philosopher », 2008), « en mai-juin 1968, la philosophie est dans la rue. Révolution par la philosophie, mais aussi révolution de la philosophie. (…) Les "fils de bourgeois" n'ont pas "joué aux prolétaires" (vanne bien connue des anti-Mai): ils ont philosophé avec. Des millions de gens ont cessé d'être obsédés par l'aménagement de leur carrière ou de leur vie privée, pour philosopher ensemble. C'est l'événement central de Mai, celui qui articule tous les autres et les rend possibles; sous la disparité des luttes spécifiques, leur unité. »</ref>, indirizzata contro la società tradizionale, il [[capitalismo]], l'[[imperialismo]] e, in prima battuta, contro il [[Gollismo|potere gollista]] allora dominante. Il moto di ribellione della gioventù studentesca di [[Parigi]] si estese al mondo operaio e praticamente a tutte le categorie della popolazione sull'intero territorio nazionale, restando il più importante movimento sociale della [[Storia della Francia|storia di Francia]] del [[XX secolo]].
Nel corso degli eventi si mischiarono un movimento studentesco e un movimento operaio, entrambi di eccezionale ampiezza. Al di là delle rivendicazioni materiali o salariali, e della rimessa in questione del regime gollista dominante dal [[1958]], si trattò di una contestazione multiforme di tutti i tipi di [[autorità]]. Una parte del movimento degli studenti delle scuole superiori e delle università rivendicava particolarmente la «liberalizzazione dei costumi», mentre contestava la «vecchia università», la [[Consumismo|società dei consumi]], il capitalismo e la maggior parte delle istituzioni e dei valori tradizionali.
Il maggio francese s'inseriva d'altra parte in un più vasto insieme di avvenimenti di cui furono protagonisti vasti [[Movimento operaio|movimenti operai]] e [[Movimento studentesco|studenteschi]] in un gran numero di
In Francia queste manifestazioni acquistarono un carattere particolare perché alle vaste agitazioni studentesche si aggiunse, il 13 maggio [[1968]], il più importante sciopero generale della [[Quinta Repubblica francese|V Repubblica]], che superò quello del giugno [[1936]]<ref>Tra l'11 e il 25 maggio 1936 era cominciata una forte ondata di scioperi generali in tutti i settori, con occupazione delle fabbriche. Dai 70.000 scioperanti di maggio si arrivò a 2 milioni in giugno con il [[Fronte popolare (Francia)|Fronte Popolare]].<br />Si veda Kristin Ross, ''Mai 68 et ses vies ultérieures'', éd. Le Monde diplomatique / Complexe</ref>. Il movimento paralizzò completamente il paese per diverse settimane, accompagnandosi ad una generale frenesia di discussioni, dibattiti, assemblee generali e riunioni informali, che si svolgevano ovunque - in strada, all'interno di organizzazioni, imprese, amministrazioni pubbliche, e poi nelle scuole superiori e nelle università, nei teatri, nei luoghi di aggregazione giovanili e nelle case della cultura.
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== Le fasi ==
[[File:Place de la Sorbonne, Paris 27 March 2017.jpg|thumb|upright=0.9|La facciata della [[Sorbona]], epicentro della protesta a [[Parigi]]]]
Gli storici dividono classicamente lo svolgimento del maggio '68 in tre fasi, un "periodo studentesco" (3-13 maggio), un "periodo sociale" (13-26 maggio) e un "periodo politico" (27-30 maggio).
Dopo il rifiuto da parte della base, il 27 maggio, degli [[
La discussione sul
È tuttavia indiscutibile che esso abbia aperto la strada alle nuove forme di contestazione e mobilitazione degli [[anni 1970|anni settanta]] (autogestione, [[Movimento ecologista|ecologia politica]], [[Femminismo|movimenti femministi]], decentramento, «ritorno alla terra» e risveglio delle culture periferiche, eccetera) e che, pur non avendo avuto sbocchi politici in senso stretto, gli eventi di quel periodo ebbero un notevole impatto sul piano sociale e soprattutto culturale, e restano alla base di molte conquiste e riforme sociali degli anni successivi, non solo in Francia.
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{{vedi anche|Controcultura degli anni 1960}}
=== Contesto economico ===
Paradossalmente, la crisi del
Anche le categorie privilegiate erano inquiete: l'accesso di massa all'insegnamento superiore aveva creato numerose difficoltà alle università, con problemi di locali, di mancanza di materiali, di trasporti, e il governo riparlava di selezione all'accesso, cosa che inquietava gli studenti.
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De Gaulle era arrivato al potere nel maggio 1958 sull'onda della sommossa del 13 maggio e della presa del potere da parte dei militari ad [[Algeri]]<ref>Per l'intera questione si veda la voce [[Guerra d'Algeria#La strategia di de Gaulle|Strategia di de Gaulle nella guerra d'Algeria]].</ref>. Per questa ragione, agli occhi dei suoi avversari sulla legittimità del regime gollista rimase sempre la macchia del sospetto di un colpo di Stato originario. Nonostante i successi ottenuti (fine della guerra d'Algeria, decolonizzazione, riassorbimento della crisi economica, monetaria e finanziaria, sostenuto ritmo di crescita), e la progressiva entrata in funzione della nuova costituzione che consolidava il [[potere esecutivo]] ([[Repubblica semipresidenziale|regime semipresidenziale]] rafforzato dall'elezione a suffragio universale diretto del presidente della repubblica, ricorso intensificato ai [[referendum]]) lo stile autoritario del regime suscitava critiche crescenti. D'altra parte la politica estera di ''grandeur'' del settantottenne de Gaulle e il suo nazionalismo d'altri tempi non erano molto in sintonia con le aspettative di ordine materiale, sociale e culturale della maggioranza dei francesi, e in generale con il clima ben sintetizzate nell'articolo ''«Quand la France s'ennuie»'', uscito il 15 marzo 1968 su ''[[Le Monde]]''<ref>Pierre Viansson-Ponté, «Quand la France s'ennuie», Le Monde del 15 marzo 1968, [https://www.lemonde.fr/le-monde-2/article/2008/04/30/quand-la-france-s-ennuie_1036662_1004868.html#ens_id=1036642 testo].</ref>.
Il [[Partito Comunista Francese]], di gran lunga la principale forza di sinistra, faticava a liberarsi della cultura e dello stile [[Stalinismo|stalinisti]], mentre i giovani militanti di [[estrema sinistra]], disgustati dalle burocrazie sclerotizzate dell'[[URSS]] e dei
=== Origini culturali ===
[[File:Situationist.jpg|thumb|upright=0.9|"Il est interdit d'interdire" (Vietato vietare!), uno degli slogan più celebri del
Il
Gli [[anni 1960]] sono anche quelli dell'affermazione dei giovani come categoria socio-culturale e politica autonoma. In particolare, i giovani hanno ormai [[cultura|culture]] proprie, una stampa specializzata, trasmissioni radio molto seguite, propri idoli musicali come i [[Beatles]], i [[Rolling Stones]], [[Johnny Halliday]] eccetera. Hanno anche disagi e rivendicazioni propri, particolarmente in materia di libertà sessuale, che il potere e il mondo degli adulti tardano a comprendere.
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Tuttavia pochi dei pensatori eminenti dell'epoca parteciparono in prima persona al movimento, la cui esplosione sorprese proprio loro, prima degli altri. In generale ne rimasero inizialmente perplessi, si mantennero riservati e non di rado ostili.
Una parte della gioventù più radicalizzata era affascinata dai movimenti rivoluzionari del [[
=== Origini immediate ===
Il ''Movimento del 22 marzo'',<ref>Il '''Movimento del 22 marzo''' è un movimento studentesco nato il 22 marzo 1968 alla facoltà di
Il movimento era portatore di un ideale politico molto liberale nel senso delle libertà individuali e molto critico verso la società dei consumi, l'[[autoritarismo]], l'imperialismo, ma giocava anche su temi che toccavano la vita quotidiana, come il diritto d'accesso dei ragazzi alle residenze universitarie femminili.
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== Il Maggio francese nell'arte e nella cultura ==
* Le vicende del maggio francese diedero lo spunto a [[Fabrizio De André]] per la scrittura e la realizzazione del [[concept album]] ''[[Storia di un impiegato]]'',
* Il maggio parigino fa inoltre da sfondo a diverse opere cinematografiche, tra cui ''[[The Dreamers - I sognatori|The Dreamers]]'' di [[Bernardo Bertolucci]] e ''[[Les Amants réguliers]]'' di [[Philippe Garrel]].
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