Castel d'Emilio: differenze tra le versioni
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Un'altra notizia molto antica sul castello risale al 1239 quando un Milo di Attone de Castro Mili è condannato dal Comune di [[Jesi]] per occupazione abusiva delle terre comunali<ref name="comune.agugliano.an.it">[https://www.comune.agugliano.an.it/vivere-agugliano/turismo/la-storia Sito ufficiale del Comune di Agugliano]</ref>.
Da sempre uno dei [[Castelli di Ancona]], quando questa era una libera [[Repubblica di Ancona|repubblica marinara]], Castel d'Emilio aveva la funzione di difendere il confine dell'[[Esino (fiume)|Esino]], unitamente ai castelli di [[Monte San Vito (Italia)|Monte San Vito]], [[Castello di Rocca Priora|Fiumesino]], [[Camerata Picena|Cassero]], [[Camerata Picena|Camerata]], [[Agugliano]], [[Falconara Marittima|Falconara]]<ref>Mario Natalucci, ''I castelli e i centri moderni del territorio di Ancona'', Libreria Canonici, Ancona 1977.</ref>.
Nel corso della storia Castel D’Emilio seguì tutte le vicissitudini di Ancona, ma divenne anche Comune durante l’epoca napoleonica, per poi divenire frazione di [[Agugliano]] con l’Unità d’Italia<ref name="marchetravelling.com" />.
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