All Things Must Pass: differenze tra le versioni
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==== ''Let It Down'' ====
{{Vedi anche|Let It Down}}
Composta a fine 1968, in un periodo nel quale il matrimonio tra George e [[Pattie Boyd]] era già in crisi<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.dailymail.co.uk/femail/article-473174/Pattie-Boyd-My-hellish-love-triangle-George-Eric--Part-One.html|titolo=Pattie Boyd: "My hellish love triangle with George and Eric" - Part One|editore=''[[Daily Mail]]''|accesso=12 luglio 2014|autore=[[Pattie Boyd]]}}</ref>, e proposta da Harrison agli altri Beatles durante le travagliate ''[[Let It Be (album The Beatles)#Storia#Le sessioni di registrazione|Get Back Sessions]]'' del gennaio 1969 ma da loro rifiutata; secondo alcuni critici la canzone parlerebbe di lussuria ed infedeltà coniugale,<ref>{{Cita libro|autore=Ian Inglis|titolo=The Words and Music of George Harrison|url=https://archive.org/details/wordsmusicofgeor0000ingl|editore=Praeger|anno=2010|cid=Ian Inglis}}, pag. 27</ref> ma l'autore non si espresse mai circa il significato del pezzo, non citandolo nemmeno nella sua autobiografia ''[[I, Me, Mine (autobiografia)|I, Me, Mine]]'' del 1980.<ref>{{Cita libro|autore=[[George Harrison]]|titolo=[[I, Me, Mine (autobiografia)|I, Me, Mine]]|editore=Chronicle Books|anno=2002|cid=George Harrison}}, pag. 383 - 386</ref>
==== ''Run of the Mill'' ====
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==== ''Beware of Darkness'' ====
{{Vedi anche|Beware of Darkness (George Harrison)}}
Ballata a tinte fosche, nel testo si riflette sulla filosofia del [[Radha Krishna Temple]], frequentato dallo stesso George Harrison: l'immaterialità deve sempre essere superiore alla materialità, e quindi alla corruzione.<ref>{{Cita libro|autore=Ian Inglis|titolo=The Words and Music of George Harrison|editore=Preager|anno=2010|cid=Inglis}}, pag. 28, 43, 125</ref> Nel testo, l'ascoltatore viene messo in guardia circa il pericolo delle varie influenze e tentazioni che possono corrompere un individuo. Tra le potenziali influenze negative sono citati i ciarlatani truffatori (''«soft shoe shufflers»''), i politici avidi (''«greedy leaders»'') e gli idoli pop di poca sostanza (''«falling swingers»''). In aggiunta, il testo mette in guardia verso i pensieri negativi (''«thoughts that linger»''), in quanto essi possono portare al concetto del "[[Māyā (dottrina)|Māyā]]" (la natura illusoria dell'esistenza), che distrae le persone dalla corretta via.<ref name=faq>{{Cita libro|titolo=Fab Four FAQ 2.0: The Beatles' Solo Years 1970–1980|url=https://archive.org/details/fabfourfaq20beat0000rodr|autore=Rodriguez, Robert|p=[https://archive.org/details/fabfourfaq20beat0000rodr/page/148 148]|anno=2010|editore=Hal Leonard|isbn=978-0-87930-968-8}}</ref> Alcuni commentatori hanno avanzato l'ipotesi che ''Beware of Darkness'' possa essere un velato attacco nei confronti di [[Allen Klein]], allora manager di George, di [[John Lennon]] e di [[Ringo Starr]], e, sino a pochissimo tempo prima, dei [[Beatles]]; un attacco contro l'ultimo amministratore dei Fab Four si trova anche nella canzone ''[[Steel and Glass]]'' di Lennon, apparsa nell'album ''[[Walls and Bridges]]'' del [[1974]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.beatlesbible.com/people/john-lennon/songs/steel-and-glass/|titolo=John Lennon: Steel and Glass|editore=''The Beatles Bible''|accesso=17 luglio 2014}}</ref>
==== ''Apple Scruffs'' ====
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==== ''Hear Me Lord'' ====
{{Vedi anche|Hear Me Lord}}
Composta durante le sessioni del progetto ''Get Back/Let It Be'' del gennaio 1969, provata con i Beatles che però si dimostrarono alquanto indifferenti al pezzo, si tratta di una canzone scritta sotto forma di preghiera ed accorata supplica a Dio, nella quale Harrison chiede aiuto al Signore per seppellire il [[desiderio sessuale]], da lui considerato autolesionistico<ref name="II1">{{Cita libro|autore=Ian Inglis|titolo=The Words and Music of George Harrison|url=https://archive.org/details/wordsmusicofgeor0000ingl|editore=Praeger|anno=2010|cid=Ian Inglis}}, pag. 31</ref> in vista di una maggiore consapevolezza spirituale. Insieme a ''My Sweet Lord'' e ''Awaiting On You All'', è tra i brani dal contenuto più religioso di ''All Things Must Pass''.
=== ''Apple Jam'' ===
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