Flash mob: differenze tra le versioni
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Nella maggior parte dei casi, il flash mob non ha alcuna motivazione se non quella di rompere l'ordinarietà dell'esistente. I partecipanti all'azione (''flashmobbers'') si incontrano in un punto prestabilito per realizzare assieme un'azione corale che non ha alcun senso, se non contestualizzato in quei brevi istanti di evento. In questi casi, il flash mob si presenta come un'azione apolitica, aconfessionale, priva di connotazioni religiose, politiche o sociali; in essa viene unicamente incoraggiata la piena libertà di espressione.
I pillow fight (la battaglia dei cuscini) e i gavettoni non sono ritenuti flash mob. Mobilitazioni di massa che hanno precisi scopi sono chiamati smart mobs, ripresi nella teorizzazione del fenomeno ad opera del sociologo [[Howard Rheingold]] nel suo “Smart Mobs: The Next Social Revolution”.
In tempi brevissimi il fenomeno di massa del flash mob ha investito tutto il mondo: il primo risale al [[2003]] a [[New York]] e via via ha avuto i suoi successi in tutte le zone d’[[Europa]] e non solo.
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