Bon Scott: differenze tra le versioni
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Tuttavia a scoprire Bon Scott esanime, o forse già morto, fu soltanto Alistair Kinnear verso il tardo pomeriggio del 19 febbraio, quando uscì di casa per andare a trovare un’amica e vide il suo corpo ancora nella Renault 5 parcheggiata di fronte casa, riverso in posizione fetale e con tracce di vomito, sullo stesso sedile dove l’aveva lasciato la notte prima. Alistair Kinnear si diresse subito al ''King’s College Hospital'' con a bordo Bon Scott ma non fu più possibile fare nulla se non dichiararne il decesso per “intossicazione acuta da alcolici”.<ref>{{Cita libro|autore = Paul Stenning|titolo = AC/DC: Two Sides to Every Glory: The Complete Biography|anno = 2005|isbn = 1842403087}}</ref>
Le ultime ore di quella notte tra il 18 e il 19 febbraio non sono mai state chiarite del tutto, così come non è chiaro come sia stato possibile che il suo coinquilino Joe Fury fosse a conoscenza della morte di Bon Scott già la mattina di quel martedì 19 febbraio, prima del suo effettivo ritrovamento nella vettura da parte di Alistair Kinnear nel tardo pomeriggio.<br>
Dall’autopsia emerse soltanto che Bon Scott aveva ingerito una massiccia quantità di superalcolici ma non vennero effettuati ulteriori esami più specifici per capire se avesse anche assunto stupefacenti. Pertanto non è mai stato appurato se Bon Scott avesse fatto uso di sostanze come [[cocaina]] o forse [[eroina]]. La salma di Bon Scott fu dapprima imbalsamata dal noto tassidermista londinese [[Desmond Henley]] e in seguito [[cremazione|cremata]] a Londra, per consentire un più agevole rimpatrio delle ceneri, che furono tumulate dalla famiglia Scott nel cimitero cittadino di [[Fremantle]], in [[Australia]].<ref>{{Cita libro|autore = Paul Stenning|titolo = AC/DC: Two Sides to Every Glory: The Complete Biography|anno = 2005|isbn = 1842403087}}</ref>
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