Lara Comi: differenze tra le versioni
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==Procedimenti giudiziari==
===Diffamazione===
A seguito della puntata del 24 gennaio 2013 della trasmissione televisiva ''[[Servizio pubblico (programma televisivo)|Servizio pubblico]]'' viene querelata per diffamazione aggravata da [[Roberto Soffritti]]. Comi aveva chiesto ad [[Antonio Ingroia]], fondatore e capo della lista ''[[Rivoluzione Civile (lista elettorale)|Rivoluzione Civile]]'', delucidazioni sulla candidatura di Soffritti, sostenendo sulla base di non meglio precisate informazioni che Soffritti fosse una persona poco limpida, con un background di tipo mafioso, che avrebbe fatto fallire la Coopcostruzioni e che sarebbe stato condannato per questi fatti<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=mxkB0Pkr_5Q Il video con le accuse di Lara Comi].</ref><ref>[http://www.lastampa.it/2014/01/15/blogs/straneuropa/leurodeputato-in-azione-pu-diffamare-81siH6kZLtdmpIBSBa18vK/pagina.html La Stampa: ''L'eurodeputato può diffamare'']</ref>. In realtà l'ex sindaco di [[Ferrara]] era incensurato e l'unico procedimento penale che lo coinvolse fu archiviato per "l'assoluta trasparenza e il rigoroso rispetto delle regole da parte dell'amministrazione comunale guidata da Soffritti"<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/13/diffamo-ex-sindaco-di-ferrara-ma-lara-comi-chiede-difesa-dellimmunita/842178/ Il Fatto Quotidiano, ''Diffamò l'ex-sindaco di Ferrara''].</ref>. L'eurodeputata scelse di avvalersi dell'immunità da europarlamentare per il processo per diffamazione aggravata; l'immunità venne concessa dal [[Parlamento europeo|Parlamento Europeo]] per alzata di mano nella Seduta Plenaria del 14 gennaio 2014, anche in considerazione del fatto che la Comi ha espresso ripetutamente e pubblicamente le sue scuse a Soffritti<ref>https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2014-0001+0+DOC+XML+V0//IT</ref>. Il giudice civile, comunque, ha negato alla Comi l'utilizzo dell'immunità, in quanto non collegata alle dichiarazioni fatte; viene pertanto condannata ad un risarcimento pari a
===Assunzione della madre al Parlamento Europeo===
Nel [[2017]], per aver assunto la madre come sua assistente dal 2009 al 2010, gli organi di controllo del Parlamento Europeo rilevano da parte sua una violazione di specifiche norme europee (modificate proprio nel corso del 2009) che vietano ai parlamentari di reclutare parenti<ref>{{Cita news|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Fondi-Ue-truffa-partiti-ab0fa616-a63e-4e21-8cad-2fee3836a276.html|titolo=Lo scandalo dei rimborsi Ue: sotto inchiesta anche altri deputati italiani|pubblicazione=rainews|accesso=7 marzo 2017}}</ref>. Accetta di restituire ratealmente la somma impropriamente percepita per
===Tangenti===
Il 15 maggio 2019 Lara Comi viene indagata per finanziamento illecito insieme al presidente di Confindustria Lombardia [[Marco Bonometti]] nella maxi indagine della Direzione distrettuale Antimafia di Milano sulla presunta rete di corruzione che otto giorni prima aveva portato a 43 misure cautelari: all’imprenditore viene contestato un finanziamento da
===Mensa dei poveri===
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=== Truffa aggravata ai danni del Parlamento europeo ===
Nel dicembre 2020, il
{{Citazione|indotto in errore il Parlamento Europeo in ordine ai contratti stipulati e all’attività lavorativa prestata dall’assistente locale nominato dall’europarlamentare Laura Comi, procurandosi un ingiusto profitto con correlativo danno per l’istituzione comunitaria, consistente nei contributi erogati dal Parlamento per l’attività contrattualizzata, effettivamente prestata solo in minima parte}}
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