Bufo bufo: differenze tra le versioni

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== Tassonomia ==
[[File:Toad shoulder girdle.jpg|sinistra|miniatura|Scheletro di rospo con particolari del cingolo scapolare: (1) soprascapola; (2) scapola; (3) clavicola; e (4) procoracoide]]
Al rospo comune fu inizialmente dato il nome ''Rana bufo'' dal [[Biologia|biologo]] [[Svedesi|svedese]] [[Linneo|Carl Linnaeus]] nella decima edizione del ''[[Systema Naturae]]'' ([[1758]]),<ref>{{cita libro|lingua=lat|autore=[[Linneo]]|titolo=[[Systema Naturae]] per Regna Tria Naturae, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus, differentiis, synonymis, locis|città= Stoccolma|editore= Imprensis Laurentii Salvii|anno=1758|edizione=10|volume= 1)|pp=648–649}}</ref> collocando rane e rospi in un unico [[Genere (tassonomia)|genere]], ''[[Rana (zoologia)|Rana]]''. In seguito divenne evidente che questo genere doveva essere diviso e, nel [[1768]], il [[naturalista]] [[Austriaci|austriaco]] [[Josephus Nicolaus Laurenti]] collocò il rospo comune nel genere ''[[Bufo]]'', nominandolo ''Bufo bufo''.<ref>{{cita libro|lingua=lat|autore=[[Josephus Nicolaus Laurenti]]|anno=1768|titolo=Specimen medicum, exhibens synopsin Reptilium emendatam cum experimentis circa venena et antidota Reptilium austriacorum|città=Vienna|editore=Joan. Thom. Nob. de Trattnern|pp=i–ii + 1–215, tavole 1–5}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|cognome=Dubois|nome= Alain|cognome2= Bour|nome2= Roger|anno=2010|titolo=The nomenclatural status of the nomina of amphibians and reptiles created by Garsault (1764), with a parsimonious solution to an old nomenclatural problem regarding the genus Bufo (Amphibia, Anura), comments on the taxonomy of this genus, and comments on some nomina created by Laurenti (1768)|rivista=Zootaxa|volume=2447|pp=1–52|doi=10.11646/zootaxa.2447.1.1.}}</ref> I rospi di questo genere sono inclusi nella famiglia dei ''[[Bufonidae]]'', i "veri" rospi.<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|cognome=Frost|nome= Darrel R.|data=31 gennaio 2011|capitolo=Bufonidae|titolo=Amphibian Species of the World: an Online Reference. Version 5.5|editore= American Museum of Natural History|cid=Frost 2011}}</ref>
 
Nel corso degli anni sono state riconosciute diverse sottospecie di ''B. bufo''. Il rospo caucasico si trova nelle regioni montuose del Caucaso e un tempo era classificato come ''B. b. verrucosissima'': ha un [[genoma]] più grande e differisce morfologicamente da ''B. bufo''<ref name=Birstein-Mazin>{{cita pubblicazione|lingua=en|cognome=Birstein|nome= V.J.|cognome2=Mazin|nome2= A.L.|anno=1982|titolo=Chromosomal polymorphism of Bufo bufo: Karyotype and C-banding pattern of B. b. verrucosissima|rivista=Genetica|volume= 59|pp=93–98|doi=10.1007/BF00133292 |S2CID= 37853177|}}</ref> ed è ora accettato come ''Bufo verrucosissimus''.<ref>{{cita web| lingua=en| cognome=Kuzmin|nome= Sergius L.|data=19 settembre 2008|titolo=Bufo verrucosissimus|sito=AmphibiaWeb|url=https://amphibiaweb.org/cgi-bin/amphib_query?query_src=aw_search_index&table=amphib&special=one_record&where-genus=Bufo&where-species=verrucosissimus}}</ref> Il rospo spinoso fu classificato come ''B. b. spinoso'' (ora ''Bufo spinosus'')<ref>{{cita web|lingua=en|titolo=Bufo spinosus|sito=AmphibiaWeb|url=https://amphibiaweb.org/cgi-bin/amphib_query?where-scientific_name=Bufo+spinosus}}</ref> si trova in [[Francia]], nella [[penisola iberica]] e nel [[Maghreb]]; raggiunge dimensioni maggiori e ha una pelle più spinosa rispetto alle sue controparti più settentrionali con cui si inter-grada.<ref>{{cita pubblicazione|lingua=de|cognome=Martens|nome= R.|anno= 1925|titolo=Eine neue Eidechsengattung aus der Familie der Leposterniden|rivista=Senckenbergiana|volume= 7|pp=170–171}}</ref> Il rospo di Gredos (''B. b. gredosicola'') è limitato alla [[Sierra de Gredos]], una catena montuosa nella Spagna centrale: ha ghiandole paratoidi eccezionalmente grandi e il suo colore tende a essere macchiato piuttosto che uniforme.<ref>{{cita pubblicazione|lingua=de|cognome=Müller|nome= L.|cognome2=Hellmich|nome2= W.|anno=1935|titolo=Mitteilungenyüber die Herpetofauna der Iberischen Halbinsel. Über Salamandra salamandra almanzoris, n. ssp. und Bufo bufo gredosicola, n. ssp., zwei neue Amphibienrassen aus der Sierra de Gredos|rivista=Zool. Anz. Leipzig|volume=112|pp=49–57}}</ref> Oggi è assimilato a ''Bufo spinosus''.<ref>{{cita testo|lingua=en|cognome=Frost|nome= Darrel R.|data=9 gennaio 2013|titolo=Bufo spinosus Daudin, 1803|sito=Amphibian Species of the World: an Online Reference. Version 5.6|editore=American Museum of Natural History}}</ref>
 
''B. bufo'' fa parte d'un [[complesso di specie]], un gruppo di specie strettamente imparentate che non possono essere chiaramente delimitate.<ref name=IUCN/> Si ritiene che diverse specie moderne formino un antico gruppo di ''[[Taxon|taxa]]'' correlati risalenti all'epoca preglaciale: si tratta del rospo spinoso (''B. spinosus''), del rospo caucasico (''B. verrucosissimus'') e del rospo comune giapponese (''B. japonicus''). Il rospo comune europeo (''Bufo bufo'') sembra essere apparso più recentemente.<ref name=Birstein-Mazin/> Si ritiene che l'areale della forma ancestrale si estendesse fino all'Asia, ma che l'isolamento tra i complessi di specie orientali e occidentali sia avvenuto come risultato dello sviluppo dei deserti dell'[[Asia centrale]] durante il [[Miocene]] medio.<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|cognome=J. Garcia-Porta [et al.]|anno=2012|titolo=Molecular phylogenetics and historical biogeography of the west-palearctic common toads (Bufo bufo species complex)|rivista=Molecular Phylogenetics and Evolution|volume= 63|pp=113–130|doi=10.1016/j.ympev.2011.12.019 |PMID= 22214922}}</ref> Le esatte relazioni tassonomiche tra queste specie rimangono poco chiare.<ref name=Birstein-Mazin/> Un'indagine sierologica sulle popolazioni di rospi in [[Turchia]] condotta nel 2001 ha esaminato le proteine del siero del sangue di ''Bufo verrucosissimus'' e ''Bufo spinosus'', concludendo che le differenze non fossero significative e che pertanto la prima dovesse essere sinonimizzata con la seconda.<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|cognome=Tosunoğlua|nome= Murat|cognome2= Taskavak|nome2= Ertan|anno=2001|titolo=A serological investigation of the Bufo bufo (Anura, Bufonidae) populations in Southern Marmara (Manyas, Bahkesir) and Eastern Black Sea (Çamhhemşin, Rize) regions|rivista=Italian Journal of Zoology|volume=68|pp=165–168|doi=10.1080/11250000109356402|S2CID= 83966131}}</ref>
 
Uno studio pubblicato nel 2012 ha esaminato le relazioni filogenetiche tra le specie eurasiatiche e nordafricane nel gruppo ''Bufo bufo'' e ha indicato una lunga storia evolutiva per il gruppo. Da nove a tredici milioni di anni fa, ''Bufo eichwaldi'', una specie recentemente descritta proveniente dall'[[Azerbaigian]] meridionale e dall'[[Iran]], si separò dal lignaggio principale. Ulteriori divisioni si verificarono con la separazione di ''Bufo spinosus'' circa cinque milioni di anni fa durante il sollevamento dei [[Pirenei]], evento che isolò le popolazioni della penisola iberica da quelle del resto d'Europa. Il rimanente lignaggio europeo si divise in ''Bufo bufo'' e ''Bufo verrucosissimus'' meno di tre milioni di anni fa, durante il [[Pleistocene]].<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|cognome=E Recuero [et al.]|anno=2012|titolo=Multilocus species tree analyses resolve the radiation of the widespread Bufo bufo species group (Anura, Bufonidae)|rivista=Molecular Phylogenetics and Evolution|volume=62|pp=71–86|doi=10.1016/j.ympev.2011.09.008 |PMID= 21964513}}</ref> Molto occasionalmente il rospo comune si ibrida con il [[Epidalea calamita|rospo calamita]] o con il [[Bufotes viridis|rospo smeraldino]].<ref name=":2">{{cita libro|lingua=en|cognome=Arnold|nome= Nicholas|nome2= Denys|cognome2= Ovenden|anno=2002|titolo=Reptiles and Amphibians of Britain and Europe|editore=Harper Collins Publishers|pp=73–74|ISBN=978-0-00-219964-3}}</ref>
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== Bufotossina ==
La principale sostanza tossica presente nella ghiandola parotoide e nella pelle del rospo comune è detta "bufotossina". Fu isolata per la prima volta dal team di [[Heinrich Otto Wieland]] nel 1922 e la struttura definitivamente identificata 20 anni dopo.<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|cognome=Chen|nome=K.K. |cognome2=Jensen|nome2= H. |cognome3=Chen|nome3= A.L. |titolo=Action of Bufotoxins |rivista=Proceedings of the Society for Experimental Biology and Medicine |data=aprile 1932 |volume=29 |serie=7 |p=907 |doi= 10.3181/00379727-29-6141 |issn=1535-3699|citazione=Wieland e Alles isolarono la bufotossina dalla pelle del ''B. vulgaris'' o ''B. bufo bufo''.}}</ref> Nel frattempo, altri ricercatori isolarono lo stesso composto e il suo genitore [[steroide]], la "[[bufotalina]]" dal ''[[Bufo japonicus]]''. Nel 1986, i ricercatori della [[Arizona State University]] sintetizzarono i costituenti del veleno di rospo: bufotalina, bufalitossina e bufotossina.<ref>{{cita pubblicazione|lingua=en|autore=G.R. Pettit [et al.]|anno=1987 |titolo=Steroids and related natural products. 104. Bufadienolides. 36. Synthesis of bufalitoxin and bufotoxin |rivista=Journal of Organic Chemistry |volume=52 |pp=3573–3578 |doi=10.1021/jo00392a014 }}</ref> La formula chimica della bufotossina è C<sub>40</sub>H<sub>60</sub>N<sub>4</sub>O<sub>10</sub>. I suoi effetti fisici assomigliano a quelli della [[digitalis]]<ref>{{cita web|lingua=en |url=http://www.merriam-webster.com/medical/bufotoxin |titolo=Bufotoxin |sito=Merriam-Webster Dictionary |access- dateaccesso=2012-05-26 maggio 2012}}</ref> che a piccole dosi aumenta la forza con cui si contrae il muscolo cardiaco e che viene utilizzata nel trattamento dell'[[insufficienza cardiaca congestizia]]. La pelle del [[rospo delle canne]] contiene abbastanza tossine da causare sintomi gravi o addirittura la morte di grandi animali, incluso l'uomo.<ref name=":1" /><ref name=textfiles>{{cita web|lingua=en |url=http://www.textfiles.com/drugs/toadtoxins.drg |titolo=Toad toxins |sito=Textfiles.com |accesso=26 maggio 2012}}</ref> Gli effetti clinici includono grave irritazione e dolore agli occhi, alla bocca, al naso e alla gola, disturbi cardiovascolari e sintomi respiratori, [[paralisi]] e convulsioni, aumento della salivazione, vomito, [[iperkaliemia]], [[cianosi]] e [[allucinazioni]].<ref name=textfiles/> Non esiste un antidoto noto.<ref name="textfiles" /> Il trattamento consiste nel supportare le funzioni respiratorie e cardiovascolari, nella prevenzione dell'assorbimento e nell'[[elettrocardiografia]] per monitorare la condizione del paziente. [[Atropina]], [[fenitoina]], [[colestiramina]] e [[lidocaina]] possono rivelarsi utili nella gestione dell'avvelenamento da bufotossina.<ref name=textfiles/>
 
== Nella cultura popolare ==