Matteo Messina Denaro: differenze tra le versioni
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Capo indiscusso del [[capomandamento|mandamento]] di [[Castelvetrano]] e della [[mafia]] nel [[Libero consorzio comunale di Trapani|Trapanese]],
|titolo = Messina Denaro, "capo" in discesa. La Dia: «Cosa Nostra trapanese gli è fedele»
|editore=La Valle dei Templi|data =16 febbraio 2019|accesso=7 luglio 2019
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== Biografia ==
=== Le origini ===
Matteo Messina Denaro
In quel periodo, per colpa della [[miopia]], assunse un leggero [[strabismo]] e
Messina Denaro svolgeva l'attività di fattore presso le tenute agricole della famiglia [[D'Alì|D'Alì Staiti]], già proprietari della [[Banca Sicula]] di [[Trapani]], all'epoca il più importante istituto bancario privato siciliano, e delle [[saline di Trapani]]<ref name="autogenerato3" />. Il suo [[Padrino e madrina|padrino]] di [[Confermazione|cresima]] fu Antonino Marotta, "uomo d'onore" ed ex affiliato alla banda di [[Salvatore Giuliano]], coinvolto anche nella misteriosa morte del bandito avvenuta nel 1950<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201003articoli/53142girata.asp|titolo=Preso anche il decano della mafia Appartenne alla banda di Giuliano - LASTAMPA.it|sito=www1.lastampa.it|accesso=2021-09-15|dataarchivio=15 settembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210915140601/http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201003articoli/53142girata.asp|urlmorto=sì}}</ref>.
Dalla relazione con Franca Alagna, nel dicembre del 1996,
|url=https://tg24.sky.it/cronaca/approfondimenti/lorenza-alagna-figlia-matteo-messina-denaro|titolo=Lorenza Alagna, chi è la figlia di Matteo Messina Denaro|editore=Sky TG 24|data=19 gennaio 2023|accesso=15 marzo 2023}}</ref> Tra le altre relazioni avute dal boss ci fu quella con Maria Mesi, allacciata durante la latitanza e interrotta quando si rese conto che magistrati e forze dell'ordine erano sulle sue tracce; la Mesi verrà anche arrestata per [[Favoreggiamento personale|favoreggiamento]] nel 2000 e nel corso dell'operazione verranno anche scoperti due covi dove si sarebbe nascosto Messina Denaro vicino a [[Bagheria]] e [[Brancaccio-Ciaculli|Brancaccio]], quest'ultimo messo a disposizione dai fratelli [[Filippo Graviano|Filippo]] e [[Giuseppe Graviano]].<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=Moglie e figlia| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | pp=306-307| ISBN=9788822720573 }}</ref> La polizia trovò anche alcune lettere d'amore che la Mesi aveva scambiato con il [[Latitanza|latitante]]: per queste ragioni l'anno successivo venne condannata a tre anni di carcere insieme al fratello Francesco<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/19/matteo-vorrei-vivere-con-te-lettere.html|titolo='Matteo, vorrei vivere con te' Lettere d'amore per il latitante - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2018-03-28|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131104112336/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/19/matteo-vorrei-vivere-con-te-lettere.html|dataarchivio=4 novembre 2013|urlmorto=no}}</ref>. Inoltre nel luglio 2006 gli inquirenti trovarono altre lettere d'amore di Maria Mesi a casa di Filippo Guttadauro,<ref>{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/03/22/news/ha-un-nuovo-volto-e-non-ci-vede-quasi-piu-parla-l-uomo-che-ha-incontrato-matteo-messina-denaro-1.319917?ref=HEF_RULLO|titolo=Esclusivo: «Matteo Messina Denaro ha un nuovo volto e io l'ho visto»|autore2=Giovanni Tizian|editore=[[L'Espresso]]|data=28 marzo 2018|accesso=13 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180328165158/http://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/03/22/news/ha-un-nuovo-volto-e-non-ci-vede-quasi-piu-parla-l-uomo-che-ha-incontrato-matteo-messina-denaro-1.319917?ref=HEF_RULLO|urlmorto=no|autore1=Lirio Abbate}}</ref> che aveva incarico di consegnarle al cognato Messina Denaro<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/19/arrestato-il-fiduciario-dei-boss.html?ref=search|titolo=Arrestato il fiduciario dei boss|autore=Alessandra Ziniti|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=19 luglio 2006|accesso=13 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124010436/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/19/arrestato-il-fiduciario-dei-boss.html?ref=search|urlmorto=no}}</ref>.
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di aver consegnato personalmente a Messina Denaro una [[Volkswagen Golf]] abitualmente utilizzata da Riina con all'interno un carteggio segreto prelevato dalla cassaforte del boss.<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=Agguati e bombee| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | p=310| ISBN=9788822720573 }}</ref>
Dopo l'arresto di Riina, Messina Denaro fu favorevole alla continuazione della strategia degli [[Bombe del 1992-1993|attentati dinamitardi]], insieme
Nell'estate del 1993, mentre avvenivano gli attentati dinamitardi, Messina Denaro andò in vacanza a [[Forte dei Marmi]] insieme ai fratelli Graviano e le rispettive compagne; da allora si rese irreperibile, dando così inizio alla sua lunga latitanza, perché nei suoi confronti venne emesso un mandato di cattura per un quadruplice [[omicidio]] commesso nel 1989, sulla base delle accuse del collaboratore di giustizia [[Baldassare Di Maggio]]<ref name=":4" /><ref name="autogenerato3" /><ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/cards/vita-crimini-affari-matteo-messina-denaro-ultimo-capo-mafia/latitante-93-mai-stato-carcere_principale.shtml|titolo=Vita, crimini e affari di Matteo Messina Denaro, ultimo capo della mafia|autore=Claudio Del Frate|sito=Corriere della Sera|data=2017-05-17|accesso=2023-01-20}}</ref><ref name="inchieste.repubblica.it">{{Cita web
|url=https://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/10/12/news/segnalazie_uno_segnalazie_due-23112359/|titolo=Da diciotto anni alla macchia tra Sicilia, Spagna e Sudamerica|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] Inchieste|data=12 ottobre 2011|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124010356/https://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/10/12/news/segnalazie_uno_segnalazie_due-23112359/|urlmorto=no}}</ref>. Fu però con l'[[operazione Petrov]] del marzo 1994, scaturita dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Pietro Scavuzzo, che emerse il suo ruolo all'interno di Cosa nostra trapanese<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/03/26/talpe-fanno-fallire-decine-di-arresti.html|titolo=TALPE FANNO FALLIRE DECINE DI ARRESTI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2021-09-15}}</ref> e, ancora di più, con l'operazione "Omega", portata a termine dai [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] nel gennaio 1996 con ottanta ordinanze di [[Custodia cautelare in carcere|custodia cautelare]] sulla base delle accuse dei collaboratori di giustizia Antonio Patti, Salvatore Giacalone, Vincenzo Sinacori e Giuseppe Ferro, i quali ricostruirono più di vent'anni di omicidi avvenuti nel [[Provincia di Trapani|trapanese]]<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1996/01/31/Cronaca/MAFIA-OPERAZIONE-OMEGA-FA-LUCE-SU-50-OMICIDI_111600.php#|titolo=MAFIA: OPERAZIONE 'OMEGA' FA LUCE SU 50 OMICIDI|sito=www1.adnkronos.com|accesso=2021-09-15}}</ref><ref name=":1">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/05/20/mafia-trapanese-33-ergastoli.html|titolo=Mafia trapanese, 33 ergastoli - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2021-09-15}}</ref><ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.progettosanfrancesco.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2326:sentenza-omega&catid=2&Itemid=229&jjj=1630681323028|titolo=Sentenza OMEGA|accesso=2021-09-15}}</ref>: nel 2000, alla conclusione del maxi-processo "Omega" che scaturì dall'operazione e che si svolse presso l'aula-bunker del [[carcere di Trapani]], Messina Denaro venne condannato in [[contumacia]] alla pena dell'[[ergastolo]]<ref name=":2" /><ref name=":1" />.
Nel novembre del 1993 Messina Denaro fu tra gli organizzatori del sequestro del
}}</ref>. Nel 1994 Messina Denaro organizzò un attentato dinamitardo contro il pentito [[Salvatore Contorno|Totuccio Contorno]], insieme a [[Giovanni Brusca]]<ref>{{Cita web|url=http://rainews.it/it/news.php?newsid=134126|titolo=Il boss Raccuglia, voleva uccidere Contorno|accesso=24 marzo 2018|dataarchivio=29 ottobre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029192531/http://rainews.it/it/news.php?newsid=134126|urlmorto=sì}}</ref>; tuttavia
Per rispondere al regime di [[Articolo 41-bis|41-bis]] cui erano sottoposti diversi boss mafiosi, Messina Denaro organizzò l'omicidio dell'agente penitenziario [[Giuseppe Montalto]], che si era rifiutato di fare favori all'interno del carcere<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/12/23/fate-saltare-in-aria-ucciardone.html|titolo=' FATE SALTARE IN ARIA L'UCCIARDONE E LIBERATE I BOSS' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-04-13}}</ref>. L'agente venne freddato il 23 dicembre [[1995]] davanti alla casa dei suoceri a Palma (frazione di [[Trapani]]) mentre era in auto con la moglie, che teneva in braccio la figlia di appena 10 mesi ed era incinta della seconda<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/cronaca/2023/01/19/news/le_vittime_del_padrino-12591381/|titolo=Le vittime del Padrino|sito=La Stampa|data=2023-01-19|lingua=it|accesso=2023-04-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/07/22/killer-in-trappola-per-lui-ci-vuole.html|titolo=KILLER IN TRAPPOLA 'PER LUI CI VUOLE LA PENA DI MORTE' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-04-13}}</ref>.
Grazie anche alle rivelazioni di [[Giovanni Brusca]], Messina Denaro finì sotto processo perché sospettato di essere uno dei mandanti delle bombe di Roma, Firenze e Milano. Il 6 giugno 1998, a cinque anni dall'inizio della latitanza, venne condannato all'ergastolo insieme a tutto il ''gotha'' di Cosa nostra; gli ergastoli verranno poi confermati dalla Corte d'Assise di Appello di Firenze il 13 febbraio 2001 e dalla Cassazione il 6 maggio 2002.<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=La guerra ai pentiti| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | pp=314-315| ISBN=9788822720573 }}</ref>
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=== Le indagini sulla latitanza ===
Il collaboratore di giustizia Vincenzo Sinacori ha dichiarato che nel [[1994]] Messina Denaro si recò nella clinica oculistica Barraquer di [[Barcellona]], in [[Spagna]], per curare una forte [[miopia]] che lo aveva condotto a una forma di [[strabismo]]<ref name="inchieste.repubblica.it" />. Successivamente la trasmissione ''[[Chi l'ha visto?]]'' appurerà che il padrino si presentò davvero alla ''reception'' della clinica
Secondo gli inquirenti, tra il [[1994]] e il [[1996]] Messina Denaro trascorse la sua latitanza tra [[Aspra (Bagheria)|Aspra]] e [[Bagheria]], ospitato dalla sua compagna Maria Mesi, con cui andò in vacanza in [[Grecia]] sotto il falso nome di "''Matteo Cracolici''"<ref name="autogenerato3" />. Paola e Francesco Mesi, sorella e fratello di Maria, erano stati assunti nella clinica di [[Bagheria]] dell'ingegnere [[Michele Aiello]] (ritenuto un [[prestanome]] del ''boss'' [[Bernardo Provenzano]]): in particolare Paola Mesi era segretaria personale di Aiello e amministratrice unica della Selda s.r.l., società riferibile ad Aiello stesso<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/11/11/provenzano-messina-denaro-un-intreccio-affari.html|titolo=Provenzano e Messina Denaro un intreccio d'affari a Bagheria - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|data=11 novembre 2003|lingua=it|accesso=28 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131104112333/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/11/11/provenzano-messina-denaro-un-intreccio-affari.html|urlmorto=no}}</ref>; inoltre Messina Denaro era cognato di Filippo Guttadauro (fratello del medico [[Giuseppe Guttadauro|Giuseppe]], [[capomandamento]] di [[Brancaccio-Ciaculli]]), che ne aveva sposato la sorella Rosalia.
Nel [[2004]] il [[Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica|SISDE]] tentò di individuare Messina Denaro attraverso Antonino Vaccarino,
L'11 aprile 2006, nel casolare di [[Corleone]] dove venne arrestato Provenzano, gli inquirenti trovarono numerosi pizzini mandati da "Alessio", nei quali si parlava degli investimenti proposti dall’ex sindaco Antonio Vaccarino, che stava collaborando con il SISDE per la cattura del boss, ma anche di altri affari in attività lecite, come l'apertura di una catena di supermercati nella [[provincia di Agrigento]] e la ricerca di qualche [[prestanome]] per poter aprire un distributore di carburante nella zona di [[Santa Ninfa]], in [[provincia di Trapani]]<ref name=autogenerato3 />. In seguito all'arresto di Provenzano, Messina Denaro interruppe la corrispondenza con Vaccarino, inviandogli un ultimo [[pizzino]] in cui gli raccomandava "di condurre una vita trasparente in modo da non essere coinvolto nelle indagini"<ref name=autogenerato1 />.
Nel giugno 2009 gli agenti del [[Servizio centrale operativo]] e delle [[Squadra mobile|squadre mobili]] delle questure di [[Trapani]] e [[Palermo]] condussero l'operazione denominata "Golem", che portò all'arresto di tredici persone tra mafiosi e imprenditori trapanesi, accusati di favorire la latitanza di Messina Denaro fornendogli documenti falsi, ma anche di gestire estorsioni e [[traffico di stupefacenti]] per conto del latitante<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/cronaca/mafia-7/arresti-messina-denaro/arresti-messina-denaro.html?ref=search|titolo=Mafia, tredici arresti a Trapani coprivano il boss Messina Denaro|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=16 giugno 2009|accesso=11 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124010420/http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/cronaca/mafia-7/arresti-messina-denaro/arresti-messina-denaro.html?ref=search|dataarchivio=24 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref>. Successivamente, nel marzo 2010 la [[Direzione Distrettuale Antimafia|DDA]] di [[Palermo]] coordinò l'indagine "Golem 2", condotta sempre dagli agenti del Servizio centrale operativo e delle squadre mobili di [[Trapani]] e [[Palermo]], che portò all'arresto di altre diciannove persone a [[Castelvetrano]], accusate di aver compiuto estorsioni e incendi dolosi per conto di Messina Denaro ai danni di imprenditori e politici locali; tra gli arrestati, figurarono anche il fratello del latitante, Salvatore Messina Denaro, e i suoi cugini Giovanni e Matteo Filardo, nonché l'ottantenne Antonino Marotta, definito "il decano della mafia trapanese" perché ex appartenente alla banda di [[Salvatore Giuliano]]<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/15/news/mafia_15_marzo-2663834/?ref=search|titolo=Mafia, operazione con 19 arresti a Trapani anche il fratello di Matteo Messina Denaro|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=15 marzo 2010|accesso=11 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124010146/https://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/15/news/mafia_15_marzo-2663834/?ref=search|dataarchivio=24 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/15/news/mafia_golem_2-2664508/?ref=search|titolo=Una rete di uomini fidatissimi e regole ferree per la latitanza di Matteo Messina Denaro|autore=Alessandra Ziniti|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=15 marzo 2010|accesso=11 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124010158/https://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/15/news/mafia_golem_2-2664508/?ref=search|dataarchivio=24 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref><ref name=":0" />.
Il 27 luglio 2010, il collaboratore di giustizia Manuel Pasta dichiarò che Messina Denaro, nonostante le estenuanti ricerche e gli arresti di appartenenti alla sua cerchia, avrebbe assistito con alcuni mafiosi palermitani alla partita di calcio Palermo-Sampdoria allo [[stadio Renzo Barbera]] il 9 maggio 2010. La partecipazione alla partita sarebbe stata solo una parte dell'incontro tra il latitante e altri capi della provincia atto a discutere l'organizzazione di nuovi attentati dinamitardi contro il palazzo di giustizia e la squadra mobile di [[Palermo]], in risposta ai numerosi arresti contro esponenti mafiosi<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2010/07/27/news/messina_denaro_stadio-5852052/ |titolo="Il latitante Messina Denaro allo stadio per Palermo-Samp"|autore=[[Salvo Palazzolo]]|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=27 luglio 2010|accesso=11 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180624180303/https://www.repubblica.it/cronaca/2010/07/27/news/messina_denaro_stadio-5852052/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/legalita/rubriche/cronaca/2010/07/27/visualizza_new.html_1876021165.html|titolo=MAFIA: PENTITO, MESSINA DENARO ALLO STADIO PER PALERMO-SAMP|editore=[[ANSA]]|data=27 luglio 2010|accesso=11 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923180831/http://www.ansa.it/legalita/rubriche/cronaca/2010/07/27/visualizza_new.html_1876021165.html|dataarchivio=23 settembre 2015|urlmorto=no}}</ref>.
Nel 2011, [[Michele Aiello]] venne condannato in via definitiva insieme all'ex Presidente della Regione Siciliana [[Salvatore Cuffaro]] per aver veicolato a [[Giuseppe Guttadauro]] le informazioni fornite da due "[[Talpe alla DDA|talpe]]" in servizio alla [[Direzione distrettuale antimafia|DDA]] di [[Palermo]] (Giorgio Riolo dei [[Raggruppamento operativo speciale|ROS]] dei [[Carabinieri]] e Giuseppe Ciuro della [[Guardia di Finanza]]) sulle indagini in corso finalizzate alla cattura di Provenzano e Messina Denaro<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/cuffaro-entra-carcere-dovr-restarci-sette-anni.html|titolo=Cuffaro entra in carcere: dovrà restarci sette anni|sito=ilGiornale.it|data=2011-01-23|lingua=it|accesso=2023-03-16}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/22/cuffaro-cassazione-conferma-condanna-a-sette-anni/87802/|titolo=Cuffaro, Cassazione conferma condanna a sette anni per fatti di mafia|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2011-01-22|lingua=it-IT|accesso=2023-03-16}}</ref>.
Nel 2013 Lorenzo Cimarosa, il marito di una cugina di primo grado di Messina Denaro, dopo aver già scontato sei anni per favoreggiamento, finì di nuovo in carcere al termine di un ''blitz'' che portò all'arresto anche della sorella del boss, Patrizia. Cimarosa decise di collaborare e le sue dichiarazioni, che confermarono diverse ipotesi investigative, sono state determinanti per gli esiti processuali. L'uomo morirà di tumore nel 2017 dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari l'anno precedente
Nel maggio del 2013 il [[maresciallo capo]] dei [[Carabinieri]] Saverio Masi
Nel marzo del 2014 il nome di Messina Denaro tornò sulle pagine dei giornali poiché secondo il [[Servizio Centrale Operativo]] (SCO) della polizia aveva organizzato un attentato ai danni dell'ex PM della [[Direzione distrettuale antimafia]] (DDA) di [[Palermo]], ora al [[Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria]] (DAP), Roberto Piscitello, colpevole di aver contribuito a inasprire il regime di 41bis. L'attentato
Nel 2015 l'emittente Radio Onda Blu avrebbe fornito le immagini satellitari della sua presunta abitazione a [[Baden-Baden|Baden]], in Germania, e della sua auto.<ref>{{Cita web
|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/10/17/news/una_radio_privata_messina_denaro_in_germania_cauti_gli_investigatori-125284832/|titolo=Una radio privata: "Messina Denaro in Germania". Cauti gli investigatori|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=17 ottobre 2015|accesso=11 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160226210153/https://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/10/17/news/una_radio_privata_messina_denaro_in_germania_cauti_gli_investigatori-125284832/|dataarchivio=26 febbraio 2016|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/radio-privata-covo-matteo-messina-denaro-germania-526cbf90-6619-41e3-8d34-52b09413c73d.html?refresh_ce|titolo=Una radio privata: "Matteo Messina Denaro è in Germania"|editore=[[Rai News24]]|data=19 ottobre 2015|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190712044017/http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/radio-privata-covo-matteo-messina-denaro-germania-526cbf90-6619-41e3-8d34-52b09413c73d.html?refresh_ce|dataarchivio=12 luglio 2019|urlmorto=no}}</ref>
Il 13 marzo 2018 viene annunciato l'arresto, da parte di [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] e [[Direzione Investigativa Antimafia|DIA]], di dodici soggetti ritenuti esponenti di Cosa nostra, che avrebbero provveduto al mantenimento di Matteo Messina Denaro.<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2018/03/13/mafia-soldi-clan-per-latitanza-messina-denaro_3d787592-41f1-4cf2-9170-996157b63e0c.html|titolo=Mafia: soldi clan per latitanza Messina Denaro|editore=[[ANSA]]|data=13 marzo 2018|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190309174803/http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2018/03/13/mafia-soldi-clan-per-latitanza-messina-denaro_3d787592-41f1-4cf2-9170-996157b63e0c.html|dataarchivio=9 marzo 2019|urlmorto=no}}</ref>
Il 29 ottobre 2018 la polizia arresta Leo Sutera, amico di Matteo Messina Denaro e considerato il capo della mafia di [[Agrigento]].
Leo Sutera era già stato arrestato nel 2012, ma l'arresto aveva suscitato forti polemiche, perché si riteneva che, continuando semplicemente a sorvegliarlo, come si stava già facendo da due anni, anziché arrestarlo, Sutera avrebbe condotto le forze dell'ordine allo stesso Messina Denaro, con il quale aveva affermato di essersi incontrato poco prima. All'epoca
|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/01/palermo-ros-interrompe-caccia-a-messina-denaro-dopo-lite-con-messineo/312984/|titolo=Mafia, Ros interrompe la caccia al boss Messina Denaro dopo “lite” con Messineo|autore=Giuseppe Pipitone|editore=[[il Fatto Quotidiano]]|data=1º agosto 2012|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190114053357/https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/01/palermo-ros-interrompe-caccia-a-messina-denaro-dopo-lite-con-messineo/312984/ |dataarchivio=14 gennaio 2019|urlmorto=no}}</ref> Il 18 luglio 2019 Sutera fu condannato in appello a diciotto anni di carcere, insieme ai fiancheggiatori Maria Salvato e Vito Vaccaro.<ref>{{cita web|url = https://www.agrigentonotizie.it/cronaca/mafia/mafia-sambuca-fissato-processo-appello-boss-sutera.html|titolo = "Era fedelissimo di Matteo Messina Denaro", fissato appello per boss Sutera e tre fiancheggiatori|data = 11 maggio 2020|urlarchivio = https://archive.today/20200513091510/https://www.agrigentonotizie.it/cronaca/mafia/mafia-sambuca-fissato-processo-appello-boss-sutera.html|dataarchivio = 13 maggio 2020|urlmorto = no|accesso = 13 maggio 2020 }}</ref>
Un pentito ha affermato che il super-latitante si sarebbe sottoposto a un intervento di chirurgia plastica al volto, per non essere riconoscibile. L'intervento sarebbe avvenuto in Piemonte o in Valle D'Aosta.<ref>{{Cita web|url=https://livesicilia.it/2017/04/05/operato-al-volto-in-piemonte-lultimo-giallo-su-messina-denaro_842300/|titolo="Operato al volto nel Nord Italia"L'ultimo giallo su Messina Denaro|autore =Riccardo Lo Verso|editore=Live Sicilia|accesso=7 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190413220733/https://livesicilia.it/2017/04/05/operato-al-volto-in-piemonte-lultimo-giallo-su-messina-denaro_842300/|urlmorto=no}}</ref> Un informatore ha invece affermato, al contrario, che Matteo Messina Denaro si sarebbe
|url=http://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/03/22/news/ha-un-nuovo-volto-e-non-ci-vede-quasi-piu-parla-l-uomo-che-ha-incontrato-matteo-messina-denaro-1.319917 |titolo=Esclusivo: «Matteo Messina Denaro ha un nuovo volto e io l'ho visto»|autore1=Lirio Abbate|autore2=Giovanni Tizian|editore=[[L'Espresso]]|data=28 marzo 2018|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180328120726/http://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/03/22/news/ha-un-nuovo-volto-e-non-ci-vede-quasi-piu-parla-l-uomo-che-ha-incontrato-matteo-messina-denaro-1.319917|urlmorto=no}}</ref>
La sua latitanza è stata finanziata anche con il gioco d'azzardo, praticato in Sicilia e a [[Malta]], dove l'imprenditore Carlo Cattaneo si è recato più volte.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2018/05/10/news/tra_mafia_e_scommesse_perche_malta_e_la_nuova_isola_del_tesoro-196034095/|titolo=Tra mafia e scommesse, perché Malta è la nuova isola del tesoro|autore1=Cecilia Anesi|autore2=Matteo Civillini/Irpi|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=10 maggio 2018|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180803112137/http://www.repubblica.it/esteri/2018/05/10/news/tra_mafia_e_scommesse_perche_malta_e_la_nuova_isola_del_tesoro-196034095/|urlmorto=no}}</ref>
Messina Denaro
Il 16 aprile 2019, nell'ambito delle indagini sulla latitanza di Messina Denaro, vengono arrestati due carabinieri con l'accusa di favoreggiamento alla mafia e, inoltre, viene arrestato Antonino Vaccarino, l'ex sindaco di Castelvetrano<ref>{{Cita web |url=http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/04/16/talpe-messina-denaro-in-cella-2-cc_ca5c8e1d-554d-4183-83e3-d901c53f9a50.html|titolo=www.ansa.it |accesso=11 ottobre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191011073638/http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/04/16/talpe-messina-denaro-in-cella-2-cc_ca5c8e1d-554d-4183-83e3-d901c53f9a50.html|urlmorto=no }}</ref> che inviava pizzini a Messina Denaro per tentare di attirarlo in trappola.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/13/sostengo-renzi-limpegno-di-vaccarino-lex-sindaco-infiltrato-che-scriveva-a-messina/710816/|titolo=Pd, “io per Renzi”: la scelta dell’ex sindaco infiltrato che scriveva a Messina Denaro|autore=Rino Giacalone|sito=[[il Fatto Quotidiano]]|data=13 settembre 2013|accesso=11 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191011073637/https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/13/sostengo-renzi-limpegno-di-vaccarino-lex-sindaco-infiltrato-che-scriveva-a-messina/710816/|urlmorto=no}}</ref>
A marzo del 2019 viene scoperta una loggia massonica a [[Castelvetrano]], paese natale del boss e di riferimento del clan mafioso<ref>{{cita web|url = https://ilmanifesto.it/una-loggia-massonica-nel-paese-di-matteo-messina-denaro/|titolo = Una loggia massonica nel paese di Matteo Messina Denaro|data = 21 marzo 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210605200652/https://ilmanifesto.it/una-loggia-massonica-nel-paese-di-matteo-messina-denaro/|dataarchivio = 5 giugno 2021|urlmorto = sì|accesso = 13 novembre 2019}}</ref>, operazione alla quale segue a novembre un blitz antidroga a Palermo, nel quale viene arrestato Antonio Messina, ex avvocato radiato dall'albo e massone trapanese di lungo corso, che teneva i contatti con la criminalità siciliana radicata nel milanese<ref>{{cita web|url = https://www.tp24.it/2019/11/13/antimafia/traffico-droga-allombra-matteo-messina-denaro-maxi-operazione-sicilia/141701|titolo = Traffico di droga all'ombra di Matteo Messina Denaro. Maxi operazione in Sicilia|data = 13 novembre 2019|urlarchivio = https://archive.today/20191113132815/https://www.agi.it/cronaca/mafia_matteo_messina_denaro_droga-6538110/news/2019-11-13/|dataarchivio = 13 novembre 2019|urlmorto = no|accesso = 13 novembre 2019 }}</ref><ref>{{cita web|autore = Giuseppe Marinaro|url = https://www.agi.it/cronaca/mafia_matteo_messina_denaro_droga-6538110/news/2019-11-13/|titolo = Sgominato un vasto traffico di droga all'ombra di Messina Denaro|data = 13 novembre 2019|urlarchivio = https://archive.today/20191113132815/https://www.agi.it/cronaca/mafia_matteo_messina_denaro_droga-6538110/news/2019-11-13/|dataarchivio = 13 novembre 2019|urlmorto = no|accesso = 13 novembre 2019}}</ref> nell'ambito di un traffico di [[hashish]] organizzato fra la Spagna, Milano e la Sicilia.<ref>{{cita web|autore = Salvo Palazzolo|url = https://palermo.repubblica.it/cronaca/2019/11/13/news/l_ultimo_giallo_su_messina_denaro_in_un_intercettazione_iddu_lo_accompagnavano_alla_stazione_di_trapani_-240968841/|titolo = L'ultimo giallo su Messina Denaro in un'intercettazione. "Iddu lo accompagnavano alla stazione di Trapani"|editore = [[la Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|città = Palermo|data = 13 novembre 2019|urlarchivio = https://archive.today/20191113135542/https://palermo.repubblica.it/cronaca/2019/11/13/news/l_ultimo_giallo_su_messina_denaro_in_un_intercettazione_iddu_lo_accompagnavano_alla_stazione_di_trapani_-240968841/|dataarchivio = 13 novembre 2019|urlmorto = no|accesso = 13 novembre 2019 }}</ref>
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Nel dicembre del 2019 viene rivelato che nel 2015, quando a capo del pool che indagava su Messina Denaro vi era il magistrato Teresa Principato, dal suo ufficio sono scomparsi un computer portatile da dieci pollici e due ''pendrive'', con informazioni riguardanti le indagini e coperte da segreto istruttorio.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/07/mafia-mistero-alla-procura-di-palermo-scomparso-pc-con-documenti-top-secret-sulla-caccia-a-matteo-messina-denaro/5601067/|titolo=Mafia, mistero alla procura di Palermo: scomparso pc con documenti top secret sulla caccia a Matteo Messina Denaro|autore=Marco Bova|sito=[[il Fatto Quotidiano]]|data=7 dicembre 2019|accesso=7 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191207155701/https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/07/mafia-mistero-alla-procura-di-palermo-scomparso-pc-con-documenti-top-secret-sulla-caccia-a-matteo-messina-denaro/5601067/|urlmorto=no}}</ref>
Le indagini hanno portato anche a Milano, dove si è ritenuto che alcuni uomini legati alla 'ndrangheta e al narcotraffico
A febbraio 2020, dopo la cattura del boss Salvatore Nicitra, uno dei capi della [[Banda della Magliana]], le indagini hanno portato anche a Roma, perché Nicitra aveva forti legami con [[Cosa nostra]] di [[Agrigento]], che si ritiene finanzi la latitanza di Messina Denaro.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmessaggero.it/roma/news/matteo_messina_denaro_salvatore_nicitra_cosa_nostra_killer_omicidi_roma_agrigento-5051251.html|titolo=La cattura di Salvatore Nicitra e i legami con la rete che protegge Matteo Messina Denaro|autore=Marco De Risi|sito=[[Il Messaggero]]|data=14 febbraio 2020|accesso=17 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200217100636/https://www.ilmessaggero.it/roma/news/matteo_messina_denaro_salvatore_nicitra_cosa_nostra_killer_omicidi_roma_agrigento-5051251.html|dataarchivio=17 febbraio 2020|urlmorto=no}}</ref> Nicitra era attivo nel settore del gioco d'azzardo e delle slot-machines
Tra il 15 e il 20 giugno 2020 vengono arrestati numerosi fiancheggiatori di Messina Denaro, dapprima [[Francesco Domingo]]
Il 21 ottobre 2020 viene condannato all'ergastolo dalla corte d'assise di Caltanissetta per essere stato uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D'Amelio<ref>{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/10/20/news/stragi_falcone_e_borsellino_ergastolo_per_messina_denaro_anche_lui_fra_i_mandanti_delle_bombe_del_1992-271177139/|titolo=Inchiesta sulla fuga di Messina Denaro, il 'fantasma' che conosce i segreti delle Stragi|sito=la Repubblica|data=2020-10-20|accesso=2020-10-22}}</ref>.
La sera del 13 settembre 2021, dopo un'indagine della procura di [[Trento]], un uomo scambiato per Messina Denaro fu
Un'importante rivelazione sulle patologie accusate dal superlatitante giunse nel novembre 2022 da Salvatore Baiardo, imprenditore di origini siciliane che all'inizio degli [[Anni 1990|anni '90]] gestì la latitanza dei [[Famiglia Graviano|fratelli Graviano]] in [[Piemonte]]: nel corso di un'intervista concessa al conduttore televisivo [[Massimo Giletti]] su [[LA7|La7]], Baiardo rivelò che Messina Denaro era gravemente malato e che proprio per questo meditava di costituirsi nell'ambito di una nuova "[[trattativa Stato-mafia]]" mirata all'abolizione silente del [[Articolo 41-bis|41-bis]] e dell'[[ergastolo ostativo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2023/01/22/news/baiardo_cattura_messina_denaro_mafia-384686329/|titolo=Baiardo: "Messina Denaro arrestato perché molto malato"|sito=la Repubblica|data=2023-01-22|lingua=it|accesso=2023-03-27}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://gds.it/articoli/cronaca/2023/01/21/chi-e-salvatore-baiardo-luomo-che-ha-predetto-larresto-di-messina-denaro-in-unintervista-01cb3167-c244-47e7-8ce7-0d6340c43046/|titolo=Torna in tv Salvatore Baiardo, l'uomo che aveva ipotizzato l'arresto di Messina Denaro|sito=Giornale di Sicilia|lingua=it|accesso=2023-03-27}}</ref>.
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Date le considerazioni del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] di Palermo, tutta la vicenda si è sviluppata nel 2020, dato che il 13 novembre 2020 Messina Denaro è stato operato, per un [[tumore]] al [[colon]], presso l’ospedale Abele Ajello di [[Mazara del Vallo]] presentandosi con la [[tessera sanitaria]] prestata da Bonafede, e l'autovettura da lui usata risulta essere stata acquistata in un concessionario di Palermo il 27 luglio 2020.<ref>{{cita news|url=https://www.ilsole24ore.com/art/arrestato-bonafede-presto-l-identita-messina-denaro-AEvz2PZC|titolo=Arrestato Bonafede, prestò l’identità a Messina Denaro|editore=[[Il Sole 24 Ore]]|data=23 gennaio 2023}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/01/23/arrestato-andrea-bonafede-era-un-uomo-donore-riservato-di-messina-denaro-identita-prestata-al-boss-ecco-su-cosa-ha-mentito/6946756/|titolo=Arrestato Andrea Bonafede: “Era un uomo d’onore riservato di Messina Denaro. Identità prestata al boss? Ecco su cosa ha mentito”|editore=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=23 gennaio 2023}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/01/23/e-caccia-agli-altri-bunker-di-matteo-messina-denaro_fbe6763f-b201-457d-a9c0-c7a43f1c40b8.html|titolo=E' caccia agli altri bunker di Matteo Messina Denaro. Arrestato Andrea Bonafede|editore=[[ANSA]]|data=23 gennaio 2023}}</ref>
Il 7 febbraio è stato arrestato il dottor Alfonso Tumbarello, medico campobellese legato alla [[massoneria]] locale che avrebbe curato Messina Denaro durante la latitanza, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico; Tumbarello, inoltre, è stato accusato di aver firmato le richieste di cura per la clinica dove il boss è stato catturato. Insieme a Tumbarello è stato tratto in arresto Andrea Bonafede, classe 1969, cugino e omonimo del geometra Andrea Bonafede (1963), accusato di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravati dal metodo mafioso. L'uomo avrebbe recapitato le ricette mediche al boss
Matteo Messina Denaro, durante l’interrogatorio in carcere e davanti al GIP, ha ammesso di aver ordinato il sequestro del piccolo [[Giuseppe Di Matteo]], negando però di
Il 13 aprile è stata arrestata Laura Bonafede, con l'accusa di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall'aver agevolato Cosa nostra: avrebbe fatto parte della rete di complici che ha protetto Messina Denaro durante la latitanza, provvedendo alle sue necessità di vita quotidiana, condividendo con lui un linguaggio cifrato e curando con maniacale attenzione la sua sicurezza; nel contempo è stata indagata anche la figlia della donna.<ref>[https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2023/04/13/arrestata-laura-bonafede-la-maestra-vicina-a-messina-denaro-le-e-stato-sospeso-lo-stipendio_6053ab54-4dc5-4c80-b945-25cb5b02d59c.html Arrestata Laura Bonafede, la maestra vicina a Messina Denaro] </ref> Laura Bonafede è anche la moglie di Salvatore Gentile, uno degli uomini di fiducia di Matteo Messina Denaro, utilizzato dallo stesso come basista per assassinii commessi a Campobello; Gentile è stato condannato all'ergastolo nel maxi-processo "Omega" per aver preso pare insieme a Messina Denaro agli omicidi di Pietro Calvaruso e Nicolò Tripoli negli anni novanta.<ref>{{Cita web|url=https://www.tp24.it/2023/04/19/antimafia/quegli-omicidi-del-marito-di-laura-bonafede-commessi-insieme-a-messina-denaro/189317|titolo=Quegli omicidi del marito di Laura Bonafede commessi insieme a Messina Denaro|autore=Tp24.it|sito=TP24.it|data=2023-04-19|lingua=it|accesso=2023-04-29}} </ref>
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=== La morte ===
Dopo un improvviso aggravarsi delle sue condizioni di salute e alcuni giorni di [[coma|coma irreversibile]],<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2023/09/22/matteo-messina-denaro-e-in-coma-irreversibile-_2ee5b1e9-f79e-453b-a03e-2e31aa364a72.html|titolo=Matteo Messina Denaro in coma irreversibile, la figlia al suo capezzale|data=22 settembre 2023}}</ref> Messina Denaro muore all'1:57 del 25 settembre 2023, otto mesi e nove giorni dopo l'arresto, all'età di 61 anni, in una stanza di massima sicurezza nel reparto detenuti dell'ospedale San Salvatore dell'[[L'Aquila|Aquila]], a causa
== Legami con la politica e l'imprenditoria ==
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