Walter Tobagi: differenze tra le versioni

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Biografia
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In ''Vivere e morire da giudice a Milano'' Walter raccontò la storia di [[Emilio Alessandrini]], sostituto procuratore della Repubblica, assassinato a 36 anni da [[Prima Linea (organizzazione)|Prima Linea]] in un agguato: un magistrato che si era particolarmente distinto nelle indagini sui gruppi estremisti di destra e, successivamente, su quelli terroristi di sinistra. Anche Alessandrini era un «personaggio simbolo». Scrisse Tobagi: «Alessandrini rappresentava quella fascia di giudici progressisti ma intransigenti, né falchi chiacchieroni né colombe arrendevoli». Osservò inoltre che i terroristi prendevano di mira soprattutto i riformisti, condividendo il giudizio che lo stesso Alessandrini aveva espresso in un'intervista all'''Avanti!'': «Non è un caso che le azioni dei brigatisti siano rivolte non tanto a uomini di destra, ma ai progressisti. Il loro obiettivo è intuibilissimo: arrivare allo scontro nel più breve tempo possibile, togliendo di mezzo quel cuscinetto riformista che, in qualche misura, garantisce la sopravvivenza di questo tipo di società». Un giudizio che doveva trovare una tragica conferma proprio con la uccisione di Tobagi.
 
Negli ultimi articoli intensificò le analisi su certe realtà urbane a [[Milano]], a [[Genova]], a [[Torino]] («Come e perché un 'laboratorio del terrorismo' si è trapiantato nel vecchio borgo del Ticinese», «Vogliono i morti per sembrare vivi», «Bilancio di 10 miliardi all'anno per mille esecutori clandestini», ecc.). Non trascurò il fenomeno del [[pentitismo]], con tutti gli aspetti anche negativi, e studiò il terrorista nella clandestinità, («C'è una regola dei due anni, termine ultimo oltre il quale non resiste il Br clandestino»). E siamo dunque a uno dei suoi ultimi articoli sul terrorismo, un testo che è stato ripubblicato molte volte perché considerato uno dei più significativi sin dal titolo: «Non sono samurai invincibili».
 
Tobagi sfatò tanti luoghi comuni sulle BR e gli altri gruppi armati, denunciando, ancora una volta, i pericoli di un radicamento del fenomeno terroristico nelle fabbriche e negli altri luoghi di lavoro, come molti segnali gli avevano indicato. Scrisse, ad esempio:
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Tobagi venne ucciso a Milano in via Salaino, alle ore 11 del 28 maggio [[1980]], con cinque colpi di pistola esplosi da un "commando" di terroristi di sinistra facenti capo alla [[Brigata XXVIII marzo]] ([[Marco Barbone]], [[Paolo Morandini]], [[Mario Marano]], [[Francesco Giordano (terrorista)|Francesco Giordano]], [[Daniele Laus]] e [[Manfredi De Stefano]]),<ref>{{Cita web |url=http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/schede/tobagi.htm |titolo=Walter Tobagi - Associazione Vittime del Terrorismo<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=7 luglio 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080610171924/http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/schede/tobagi.htm |dataarchivio=10 giugno 2008 |urlmorto=sì }}</ref> buona parte dei quali figli di famiglie della borghesia milanese. Due membri del commando in particolare appartengono all'ambiente giornalistico: sono [[Marco Barbone]], figlio di Donato Barbone, dirigente editoriale della casa editrice [[Sansoni]] (di proprietà del gruppo [[RCS MediaGroup|RCS]]), e [[Paolo Morandini]], figlio del critico cinematografico [[Morando Morandini]] del quotidiano ''[[Il Giorno]]''.
 
A sparare furono [[Mario Marano]] e Marco Barbone. È quest'ultimo a dargli quello che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere il colpo di grazia: quando Tobagi era ormai accasciato a terra, il terrorista gli si avvicinò e gli esplose un colpo dietro l'orecchio sinistro. In realtà, da come risulta dall'autopsia, il colpo mortale fu il secondo esploso dai due assassini, che colpendo il cuore causò la morte del giornalista.<ref name=Omicidio>Luigi Oreste Rintallo,''28 maggio 1980: il delitto Tobagi''{{cita web |url=http://www.quaderniradicali.it/tobagi.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=6 ottobre 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060507153620/http://www.quaderniradicali.it/tobagi.pdf |dataarchivio=7 maggio 2006 }}. Si veda anche la ricostruzione della vicenda fatta da Antonello Piroso in Omnibus speciale: ''Walter Tobagi: Giornalista'' {{cita web |url=http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=specialiomnibus&video=30099 |titolo=Copia archiviata |accesso=6 ottobre 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090908002323/http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=specialiomnibus&video=30099 |dataarchivio=8 settembre 2009 }}</ref>.
 
== Il processo ==
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== Film su Walter Tobagi ==
* ''[[Una fredda mattina di maggio]]'' ([[1990]]), regia di [[Vittorio Sindoni]]: pellicola ispirata liberamente alle vicende dell'omicidio del giornalista<ref>dati ricavati dal sito ''Trovacinema.it'' [http://trovacinema.repubblica.it/film/una-fredda-mattina-di-maggio/128653]. {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140508030730/http://trovacinema.repubblica.it/film/una-fredda-mattina-di-maggio/128653 |date=8 maggio 2014 }}</ref>, con nomi cambiati per esigenze narrative; il personaggio basato su Tobagi è interpretato da [[Sergio Castellitto]].
 
== Approfondimenti giornalistici in tv ==