Matteo Messina Denaro: differenze tra le versioni

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Capo indiscusso del [[capomandamento|mandamento]] di [[Castelvetrano]] e della [[mafia]] nel [[Libero consorzio comunale di Trapani|Trapanese]], èera considerato uno dei membriboss più importanti, pericolosi e sanguinari di sempre di tutta [[Cosa nostra]], avendo esercitato le proprie attività criminali anche oltre i propri confini territoriali, come nell'[[Libero consorzio comunale di Agrigento|Agrigentino]] e, addirittura, nel [[Città metropolitana di Palermo|Palermitano]].<ref>{{Cita web|url=https://livesicilia.it/2015/01/20/mafia-palermo-matteo-messina-denaro-latitante-pentito-vito-galatolo_588064/|titolo="Messina Denaro ha scelto i capi" Galatolo e la mafia di Palermo|autore =Riccardo Lo Verso|editore=Live Sicilia|accesso=7 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190413091606/https://livesicilia.it/2015/01/20/mafia-palermo-matteo-messina-denaro-latitante-pentito-vito-galatolo_588064/|dataarchivio=13 aprile 2019|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.lavalledeitempli.net/2019/02/16/messina-denaro-capo-discesa-la-dia-cosa-nostra-trapanese-gli-fedele/
|titolo = Messina Denaro, "capo" in discesa. La Dia: «Cosa Nostra trapanese gli è fedele»
|editore=La Valle dei Templi|data =16 febbraio 2019|accesso=7 luglio 2019
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== Biografia ==
=== Le origini ===
Matteo Messina Denaro nacque a [[Castelvetrano]]è il 26 aprile 1962, quarto deidi sei figli del boss mafiosodi [[Francesco Messina Denaro]] e di Lorenza Santangelo<ref>{{Cita web|url=https://www.ilriformista.it/chi-sono-la-moglie-e-i-figli-di-matteo-messina-denaro-i-misteri-dellex-latitante-piu-ricercato-ditalia-338820/|titolo=Chi sono i familiari di Matteo Messina Denaro: le donne (mai sposato), la figlia e i misteri dell'ex latitante più ricercato d'Italia|autore=Redazione|sito=Il Riformista|data=2023-01-16|lingua=it-IT|accesso=2023-02-06}}</ref>, fratello di Salvatore<ref>{{Cita web|url=https://www.poliziadistato.it/articolo/12361|titolo=Mafia: la Polizia arresta Salvatore Messina Denaro.|sito=Polizia di Stato|lingua=it|accesso=2023-02-06}}</ref>, Rosalia, Anna Patrizia, Bice Maria e Giovanna Messina Denaro e zio di Francesco e Lorenza Guttadauro. Dopo le scuole medie, s'iscrisse all’Istituto tecnico commerciale, ma si fermò al terzo anno; tentò di riprendere gli studi in un secondo tempo, ma rinunciò viste le notevoli disponibilità economiche del padre, quindismise di proseguirli e la sua carriera scolastica finì nel dicembre del 1982. Possiede quindi solamente, come titolo di studio, il diploma di terza media;, ma parecchi anni più tardi ammiseammette, in uno dei pizzini spediti all’ex [[Castelvetrano#Amministrazione|sindaco di Castelvetrano]] Antonio Vaccarino, che l’errore più grande della sua vita sarebbeè stato quello di smettere di studiare e che, potendo tornaretornando indietro, avrebbe conseguitovoluto conseguire una laurea.
 
In quel periodo, per colpa della [[miopia]], assunse un leggero [[strabismo]] e così, per nascondere l’imperfezione, iniziò ad indossare dei [[Ray-Ban]] scuri.<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=Un ragazzino vivace| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | pp=302-303| ISBN=9788822720573 }}</ref>
 
Messina Denaro svolgeva l'attività di fattore presso le tenute agricole della famiglia [[D'Alì|D'Alì Staiti]], già proprietari della [[Banca Sicula]] di [[Trapani]], all'epoca il più importante istituto bancario privato siciliano, e delle [[saline di Trapani]]<ref name="autogenerato3" />. Il suo [[Padrino e madrina|padrino]] di [[Confermazione|cresima]] fu Antonino Marotta, "uomo d'onore" ed ex affiliato alla banda di [[Salvatore Giuliano]], coinvolto anche nella misteriosa morte del bandito avvenuta nel 1950<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201003articoli/53142girata.asp|titolo=Preso anche il decano della mafia Appartenne alla banda di Giuliano - LASTAMPA.it|sito=www1.lastampa.it|accesso=2021-09-15|dataarchivio=15 settembre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210915140601/http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201003articoli/53142girata.asp|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Dalla relazione con Franca Alagna, nel dicembre del 1996, ha avuto laè figlianata Lorenza, che da piccola ha vissuto in casa della madre del boss Lorenza Santangelo ed hascegliendo poi scelto di assumereprendere il cognome della madre, visto che non ha mai conosciuto il padre.<ref>{{Cita web
|url=https://tg24.sky.it/cronaca/approfondimenti/lorenza-alagna-figlia-matteo-messina-denaro|titolo=Lorenza Alagna, chi è la figlia di Matteo Messina Denaro|editore=Sky TG 24|data=19 gennaio 2023|accesso=15 marzo 2023}}</ref> Tra le altre relazioni avute dal boss ci fu quella con Maria Mesi, allacciata durante la latitanza e interrotta quando si rese conto che magistrati e forze dell'ordine erano sulle sue tracce; la Mesi verrà anche arrestata per [[Favoreggiamento personale|favoreggiamento]] nel 2000 e nel corso dell'operazione verranno anche scoperti due covi dove si sarebbe nascosto Messina Denaro vicino a [[Bagheria]] e [[Brancaccio-Ciaculli|Brancaccio]], quest'ultimo messo a disposizione dai fratelli [[Filippo Graviano|Filippo]] e [[Giuseppe Graviano]].<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=Moglie e figlia| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | pp=306-307| ISBN=9788822720573 }}</ref> La polizia trovò anche alcune lettere d'amore che la Mesi aveva scambiato con il [[Latitanza|latitante]]: per queste ragioni l'anno successivo venne condannata a tre anni di carcere insieme al fratello Francesco<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/19/matteo-vorrei-vivere-con-te-lettere.html|titolo='Matteo, vorrei vivere con te' Lettere d'amore per il latitante - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2018-03-28|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131104112336/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/19/matteo-vorrei-vivere-con-te-lettere.html|dataarchivio=4 novembre 2013|urlmorto=no}}</ref>. Inoltre nel luglio 2006 gli inquirenti trovarono altre lettere d'amore di Maria Mesi a casa di Filippo Guttadauro,<ref>{{Cita web|url=http://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/03/22/news/ha-un-nuovo-volto-e-non-ci-vede-quasi-piu-parla-l-uomo-che-ha-incontrato-matteo-messina-denaro-1.319917?ref=HEF_RULLO|titolo=Esclusivo: «Matteo Messina Denaro ha un nuovo volto e io l'ho visto»|autore2=Giovanni Tizian|editore=[[L'Espresso]]|data=28 marzo 2018|accesso=13 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180328165158/http://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/03/22/news/ha-un-nuovo-volto-e-non-ci-vede-quasi-piu-parla-l-uomo-che-ha-incontrato-matteo-messina-denaro-1.319917?ref=HEF_RULLO|urlmorto=no|autore1=Lirio Abbate}}</ref> che aveva incarico di consegnarle al cognato Messina Denaro<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/19/arrestato-il-fiduciario-dei-boss.html?ref=search|titolo=Arrestato il fiduciario dei boss|autore=Alessandra Ziniti|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=19 luglio 2006|accesso=13 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124010436/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/07/19/arrestato-il-fiduciario-dei-boss.html?ref=search|urlmorto=no}}</ref>.
 
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di aver consegnato personalmente a Messina Denaro una [[Volkswagen Golf]] abitualmente utilizzata da Riina con all'interno un carteggio segreto prelevato dalla cassaforte del boss.<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=Agguati e bombee| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | p=310| ISBN=9788822720573 }}</ref>
 
Dopo l'arresto di Riina, Messina Denaro fu favorevole alla continuazione della strategia degli [[Bombe del 1992-1993|attentati dinamitardi]], insieme aai boss Leoluca Bagarella, [[Giovanni Brusca]] e ai fratelli Graviano<ref>{{Cita news|url=http://www.misteriditalia.com/stragi1993/lasentenza/19Lastrategiamafiosa.pdf|titolo=Le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia - Atti del processo di 1º grado per le stragi del 1993|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131227233619/http://www.misteriditalia.com/stragi1993/lasentenza/19Lastrategiamafiosa.pdf|dataarchivio=27 dicembre 2013}}</ref><ref>[http://www.antimafiaduemila.com/200805105104/articoli-arretrati/i-pentiti-del-terzo-millennio.html I pentiti del terzo millennio] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131019072600/http://www.antimafiaduemila.com/200805105104/articoli-arretrati/i-pentiti-del-terzo-millennio.html |data=19 ottobre 2013 }} Antimafiaduemila.com</ref>; Messina Denaro mise infatti a disposizione un suo uomo, Antonio Scarano (spacciatore di droga di origini calabresi residente a [[Roma]]), per fornire supporto logistico al gruppo di fuoco palermitano che compì gli attentati dinamitardi a [[Firenze]], [[Milano]] e [[Roma]], che provocarono in tutto dieci morti e 106 feriti, oltre a danni al patrimonio artistico<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/online/cronaca/riina/conferma/conferma.html|titolo=Autobombe '93, per l'accusa ergastoli da confermare|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|citazione = la strategia di attacco terroristico al patrimonio culturale del Paese sarebbe stata decisa dai vertici di Cosa Nostra già alla fine del '92|data=2 dicembre 2000|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124005823/http://www.repubblica.it/online/cronaca/riina/conferma/conferma.html|urlmorto=no}}</ref>. Secondo il pentito [[Giovanni Brusca]] fu Messina Denaro a scegliere gli obiettivi degli [[Uffizi]] e [[San Giovanni in Laterano]] per la sua competenza nel campo delle opere d'arte.<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=Attacco allo Stato| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | p=312| ISBN=9788822720573 }}</ref>
 
Nell'estate del 1993, mentre avvenivano gli attentati dinamitardi, Messina Denaro andò in vacanza a [[Forte dei Marmi]] insieme ai fratelli Graviano e le rispettive compagne; da allora si rese irreperibile, dando così inizio alla sua lunga latitanza, perché nei suoi confronti venne emesso un mandato di cattura per un quadruplice [[omicidio]] commesso nel 1989, sulla base delle accuse del collaboratore di giustizia [[Baldassare Di Maggio]]<ref name=":4" /><ref name="autogenerato3" /><ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/cards/vita-crimini-affari-matteo-messina-denaro-ultimo-capo-mafia/latitante-93-mai-stato-carcere_principale.shtml|titolo=Vita, crimini e affari di Matteo Messina Denaro, ultimo capo della mafia|autore=Claudio Del Frate|sito=Corriere della Sera|data=2017-05-17|accesso=2023-01-20}}</ref><ref name="inchieste.repubblica.it">{{Cita web
|url=https://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/10/12/news/segnalazie_uno_segnalazie_due-23112359/|titolo=Da diciotto anni alla macchia tra Sicilia, Spagna e Sudamerica|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] Inchieste|data=12 ottobre 2011|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124010356/https://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/10/12/news/segnalazie_uno_segnalazie_due-23112359/|urlmorto=no}}</ref>. Fu però con l'[[operazione Petrov]] del marzo 1994, scaturita dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Pietro Scavuzzo, che emerse il suo ruolo all'interno di Cosa nostra trapanese<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/03/26/talpe-fanno-fallire-decine-di-arresti.html|titolo=TALPE FANNO FALLIRE DECINE DI ARRESTI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2021-09-15}}</ref> e, ancora di più, con l'operazione "Omega", portata a termine dai [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] nel gennaio 1996 con ottanta ordinanze di [[Custodia cautelare in carcere|custodia cautelare]] sulla base delle accuse dei collaboratori di giustizia Antonio Patti, Salvatore Giacalone, Vincenzo Sinacori e Giuseppe Ferro, i quali ricostruirono più di vent'anni di omicidi avvenuti nel [[Provincia di Trapani|trapanese]]<ref>{{Cita web|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1996/01/31/Cronaca/MAFIA-OPERAZIONE-OMEGA-FA-LUCE-SU-50-OMICIDI_111600.php#|titolo=MAFIA: OPERAZIONE 'OMEGA' FA LUCE SU 50 OMICIDI|sito=www1.adnkronos.com|accesso=2021-09-15}}</ref><ref name=":1">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/05/20/mafia-trapanese-33-ergastoli.html|titolo=Mafia trapanese, 33 ergastoli - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2021-09-15}}</ref><ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.progettosanfrancesco.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2326:sentenza-omega&catid=2&Itemid=229&jjj=1630681323028|titolo=Sentenza OMEGA|accesso=2021-09-15}}</ref>: nel 2000, alla conclusione del maxi-processo "Omega" che scaturì dall'operazione e che si svolse presso l'aula-bunker del [[carcere di Trapani]], Messina Denaro venne condannato in [[contumacia]] alla pena dell'[[ergastolo]]<ref name=":2" /><ref name=":1" />.
 
Nel novembre del 1993 Messina Denaro fu tra gli organizzatori del sequestro del tredicennepiccolo [[Omicidio di Giuseppe Di Matteo|Giuseppe Di Matteo]], organizzato per costringere il padre [[Santino Di Matteo|Santino]] a ritrattare le sue rivelazioni sulla [[strage di Capaci]]; infine, dopo 779 giorni di prigionia, Giuseppeil piccolo Di Matteo venne brutalmente strangolato e il cadavere sciolto nell'acido<ref>{{Cita web|url=http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=DI+MATTEO+Santino|titolo=Biografia di Santino Di Matteo|autore=Paola Bellone|editore=Cinquantamila.it|data=28 aprile 2014|accesso=13 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124070621/http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerThread.php?threadId=DI+MATTEO+Santino|urlmorto=sì
}}</ref>. Nel 1994 Messina Denaro organizzò un attentato dinamitardo contro il pentito [[Salvatore Contorno|Totuccio Contorno]], insieme a [[Giovanni Brusca]]<ref>{{Cita web|url=http://rainews.it/it/news.php?newsid=134126|titolo=Il boss Raccuglia, voleva uccidere Contorno|accesso=24 marzo 2018|dataarchivio=29 ottobre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029192531/http://rainews.it/it/news.php?newsid=134126|urlmorto=sì}}</ref>; tuttavia, l'esplosivo, collocato in una cunetta ai lati di una strada nei pressi di [[Formello]], dove Contorno passava abitualmente, venne scoperto dai [[Carabinieri]], avvertiti dalla telefonata di un cittadino, insospettito da alcuni movimenti strani.<ref>{{Cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/aprile/15/trappola_esplosiva_per_Contorno_co_8_940415200.shtml|titolo=Trappola esplosiva per Contorno|accesso=6 maggio 2020|dataarchivio=29 ottobre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131029193324/http://archiviostorico.corriere.it/1994/aprile/15/trappola_esplosiva_per_Contorno_co_8_940415200.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
 
Per rispondere al regime di [[Articolo 41-bis|41-bis]] cui erano sottoposti diversi boss mafiosi, Messina Denaro organizzò l'omicidio dell'agente penitenziario [[Giuseppe Montalto]], che si era rifiutato di fare favori all'interno del carcere<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/12/23/fate-saltare-in-aria-ucciardone.html|titolo=' FATE SALTARE IN ARIA L'UCCIARDONE E LIBERATE I BOSS' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-04-13}}</ref>. L'agente venne freddato il 23 dicembre [[1995]] davanti alla casa dei suoceri a Palma (frazione di [[Trapani]]) mentre era in auto con la moglie, che teneva in braccio la figlia di appena 10 mesi ed era incinta della seconda<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/cronaca/2023/01/19/news/le_vittime_del_padrino-12591381/|titolo=Le vittime del Padrino|sito=La Stampa|data=2023-01-19|lingua=it|accesso=2023-04-13}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/07/22/killer-in-trappola-per-lui-ci-vuole.html|titolo=KILLER IN TRAPPOLA 'PER LUI CI VUOLE LA PENA DI MORTE' - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-04-13}}</ref>.
 
Grazie anche alle rivelazioni di [[Giovanni Brusca]], Messina Denaro finì sotto processo perché sospettato di essere uno dei mandanti delle bombe di Roma, Firenze e Milano. Il 6 giugno 1998, a cinque anni dall'inizio della latitanza, venne condannato all'ergastolo insieme a tutto il ''gotha'' di Cosa nostra; gli ergastoli verranno poi confermati dalla Corte d'Assise di Appello di Firenze il 13 febbraio 2001 e dalla Cassazione il 6 maggio 2002.<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=La guerra ai pentiti| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | pp=314-315| ISBN=9788822720573 }}</ref>
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=== Le indagini sulla latitanza ===
Il collaboratore di giustizia Vincenzo Sinacori ha dichiarato che nel [[1994]] Messina Denaro si recò nella clinica oculistica Barraquer di [[Barcellona]], in [[Spagna]], per curare una forte [[miopia]] che lo aveva condotto a una forma di [[strabismo]]<ref name="inchieste.repubblica.it" />. Successivamente la trasmissione ''[[Chi l'ha visto?]]'' appurerà che il padrino si presentò davvero alla ''reception'' della clinica eil padrino mostrò un documento falso che riportava luogo e data di nascita veri ma un nome incompleto,monco ovvero solo Matteo Messina.<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=U siccu a Chi l'ha visto?| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | p=320| ISBN=9788822720573 }}</ref>
 
Secondo gli inquirenti, tra il [[1994]] e il [[1996]] Messina Denaro trascorse la sua latitanza tra [[Aspra (Bagheria)|Aspra]] e [[Bagheria]], ospitato dalla sua compagna Maria Mesi, con cui andò in vacanza in [[Grecia]] sotto il falso nome di "''Matteo Cracolici''"<ref name="autogenerato3" />. Paola e Francesco Mesi, sorella e fratello di Maria, erano stati assunti nella clinica di [[Bagheria]] dell'ingegnere [[Michele Aiello]] (ritenuto un [[prestanome]] del ''boss'' [[Bernardo Provenzano]]): in particolare Paola Mesi era segretaria personale di Aiello e amministratrice unica della Selda s.r.l., società riferibile ad Aiello stesso<ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/11/11/provenzano-messina-denaro-un-intreccio-affari.html|titolo=Provenzano e Messina Denaro un intreccio d'affari a Bagheria - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|data=11 novembre 2003|lingua=it|accesso=28 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131104112333/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/11/11/provenzano-messina-denaro-un-intreccio-affari.html|urlmorto=no}}</ref>; inoltre Messina Denaro era cognato di Filippo Guttadauro (fratello del medico [[Giuseppe Guttadauro|Giuseppe]], [[capomandamento]] di [[Brancaccio-Ciaculli]]), che ne aveva sposato la sorella Rosalia.
 
Nel [[2004]] il [[Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica|SISDE]] tentò di individuare Messina Denaro attraverso Antonino Vaccarino, (ex sindaco di [[Castelvetrano]] condannato a sei anni per traffico di droga ma assolto dall'accusa di [[associazione mafiosa]]), sfruttando le numerose conoscenze che Vaccarino aveva negli ambienti vicini a [[Cosa nostra]].; Vaccarinoinfatti, l'ex sindaco, per conto dei [[Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica|servizi]], riuscì a stabilire un contatto con Messina Denaro, e gli proposeproponendogli numerosi investimenti negli appalti pubblici per cercare di attirarlo in trappola: le comunicazioni con il latitante avvenivano attraverso [[Pizzino|pizzini]] in cui Messina Denaro usava lo [[pseudonimo]] di "Alessio", mentre Vaccarino quello di "Svetonio"; l'ex sindaco riuscì anche a prendere contatti con il boss [[Bernardo Provenzano]] attraverso il nipote Carmelo Gariffo<ref name="autogenerato1">[http://www.antimafiaduemila.com/200810189912/articoli-arretrati/le-grandi-manovre.html Le grandi manovre] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131019072614/http://www.antimafiaduemila.com/200810189912/articoli-arretrati/le-grandi-manovre.html|data=19 ottobre 2013}} Antimafiaduemila.com</ref>.
 
L'11 aprile 2006, nel casolare di [[Corleone]] dove venne arrestato Provenzano, gli inquirenti trovarono numerosi pizzini mandati da "Alessio", nei quali si parlava degli investimenti proposti dall’ex sindaco Antonio Vaccarino, che stava collaborando con il SISDE per la cattura del boss, ma anche di altri affari in attività lecite, come l'apertura di una catena di supermercati nella [[provincia di Agrigento]] e la ricerca di qualche [[prestanome]] per poter aprire un distributore di carburante nella zona di [[Santa Ninfa]], in [[provincia di Trapani]]<ref name=autogenerato3 />. In seguito all'arresto di Provenzano, Messina Denaro interruppe la corrispondenza con Vaccarino, inviandogli un ultimo [[pizzino]] in cui gli raccomandava "di condurre una vita trasparente in modo da non essere coinvolto nelle indagini"<ref name=autogenerato1 />. LaMa la diffusione della notizia della collaborazione didel Vaccarino da parte del quotidiano [[la Repubblica (quotidiano)|''la Repubblica'']], però, fece saltare l’operazione del SISDE e la probabile cattura di Messina Denaro. Su tale fuga di notizie non è mai stata aperta un’indagine. Alcuni mesi dopo, il 15 novembre, Vaccarino ricevette una normale lettera da Messina Denaro: "Ha buttato la sua famiglia nell'inferno, la sua illustre persona fa già parte del mio testamento. In mia mancanza qualcuno verrà a riscuotere il credito che ho nei suoi confronti". Nonostante questa minaccia Vaccarino non subirà ritorsioni da parte della mafia ede anzi continuerà a vivere a Castelvetrano, gestendo il cinema del paese.<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=La trappola del SISDE| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | pp=319| ISBN=9788822720573 }}</ref>
 
Nel giugno 2009 gli agenti del [[Servizio centrale operativo]] e delle [[Squadra mobile|squadre mobili]] delle questure di [[Trapani]] e [[Palermo]] condussero l'operazione denominata "Golem", che portò all'arresto di tredici persone tra mafiosi e imprenditori trapanesi, accusati di favorire la latitanza di Messina Denaro fornendogli documenti falsi, ma anche di gestire estorsioni e [[traffico di stupefacenti]] per conto del latitante<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/cronaca/mafia-7/arresti-messina-denaro/arresti-messina-denaro.html?ref=search|titolo=Mafia, tredici arresti a Trapani coprivano il boss Messina Denaro|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=16 giugno 2009|accesso=11 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124010420/http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/cronaca/mafia-7/arresti-messina-denaro/arresti-messina-denaro.html?ref=search|dataarchivio=24 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref>. Successivamente, nel marzo 2010 la [[Direzione Distrettuale Antimafia|DDA]] di [[Palermo]] coordinò l'indagine "Golem 2", condotta sempre dagli agenti del Servizio centrale operativo e delle squadre mobili di [[Trapani]] e [[Palermo]], che portò all'arresto di altre diciannove persone a [[Castelvetrano]], accusate di aver compiuto estorsioni e incendi dolosi per conto di Messina Denaro ai danni di imprenditori e politici locali; tra gli arrestati, figurarono anche il fratello del latitante, Salvatore Messina Denaro, e i suoi cugini Giovanni e Matteo Filardo, nonché l'ottantenne Antonino Marotta, definito "il decano della mafia trapanese" perché ex appartenente alla banda di [[Salvatore Giuliano]]<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/15/news/mafia_15_marzo-2663834/?ref=search|titolo=Mafia, operazione con 19 arresti a Trapani anche il fratello di Matteo Messina Denaro|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=15 marzo 2010|accesso=11 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124010146/https://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/15/news/mafia_15_marzo-2663834/?ref=search|dataarchivio=24 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/15/news/mafia_golem_2-2664508/?ref=search|titolo=Una rete di uomini fidatissimi e regole ferree per la latitanza di Matteo Messina Denaro|autore=Alessandra Ziniti|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=15 marzo 2010|accesso=11 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180124010158/https://www.repubblica.it/cronaca/2010/03/15/news/mafia_golem_2-2664508/?ref=search|dataarchivio=24 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref><ref name=":0" />.
 
Il 27 luglio 2010, il collaboratore di giustizia Manuel Pasta dichiarò che Messina Denaro, nonostante le estenuanti ricerche e gli arresti di appartenenti alla sua cerchia, avrebbe assistito con alcuni mafiosi palermitani alla partita di calcio Palermo-Sampdoria allo [[stadio Renzo Barbera]] il 9 maggio 2010. La partecipazione alla partita sarebbe stata solo una parte dell'incontro tra il latitante e altri capi della provincia atto a discutere l'organizzazione di nuovi attentati dinamitardi contro il palazzo di giustizia e la squadra mobile di [[Palermo]], in risposta ai numerosi arresti contro esponenti mafiosi<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2010/07/27/news/messina_denaro_stadio-5852052/ |titolo="Il latitante Messina Denaro allo stadio per Palermo-Samp"|autore=[[Salvo Palazzolo]]|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=27 luglio 2010|accesso=11 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180624180303/https://www.repubblica.it/cronaca/2010/07/27/news/messina_denaro_stadio-5852052/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/legalita/rubriche/cronaca/2010/07/27/visualizza_new.html_1876021165.html|titolo=MAFIA: PENTITO, MESSINA DENARO ALLO STADIO PER PALERMO-SAMP|editore=[[ANSA]]|data=27 luglio 2010|accesso=11 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150923180831/http://www.ansa.it/legalita/rubriche/cronaca/2010/07/27/visualizza_new.html_1876021165.html|dataarchivio=23 settembre 2015|urlmorto=no}}</ref>. SempreInoltre, sempre nel [[2010]] Messina Denaro è stato inserito dalla rivista [[Forbes]] nell'elenco dei dieci latitanti più pericolosi del mondo<ref name="MostWantedList" />.
 
Nel 2011, [[Michele Aiello]] venne condannato in via definitiva insieme all'ex Presidente della Regione Siciliana [[Salvatore Cuffaro]] per aver veicolato a [[Giuseppe Guttadauro]] le informazioni fornite da due "[[Talpe alla DDA|talpe]]" in servizio alla [[Direzione distrettuale antimafia|DDA]] di [[Palermo]] (Giorgio Riolo dei [[Raggruppamento operativo speciale|ROS]] dei [[Carabinieri]] e Giuseppe Ciuro della [[Guardia di Finanza]]) sulle indagini in corso finalizzate alla cattura di Provenzano e Messina Denaro<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/cuffaro-entra-carcere-dovr-restarci-sette-anni.html|titolo=Cuffaro entra in carcere: dovrà restarci sette anni|sito=ilGiornale.it|data=2011-01-23|lingua=it|accesso=2023-03-16}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/22/cuffaro-cassazione-conferma-condanna-a-sette-anni/87802/|titolo=Cuffaro, Cassazione conferma condanna a sette anni per fatti di mafia|sito=Il Fatto Quotidiano|data=2011-01-22|lingua=it-IT|accesso=2023-03-16}}</ref>.
 
Nel 2013 Lorenzo Cimarosa, il marito di una cugina di primo grado di Messina Denaro, dopo aver già scontato sei anni per favoreggiamento, finì di nuovo in carcere al termine di un ''blitz'' che portò all'arresto anche della sorella del boss, Patrizia. Cimarosa decise di collaborare e le sue dichiarazioni, che confermarono diverse ipotesi investigative, sono state determinanti per gli esiti processuali. L'uomo morirà di tumore nel 2017 dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari l'anno precedente; e cinque mesi dopo la morte qualcuno strappò la sua foto dalla lapide.<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=Il coraggio di Lorenzo Cimarosa| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | pp=322-323| ISBN=9788822720573 }}</ref> Cimarosa nelle sue dichiarazioni disseparlò di ritenersi fortemente convinto di undel coinvolgimentoruolo di Leonardo Bonafede, (boss di Campobello di Mazara,) nella latitanza del boss, affermando che Messina Denaro ''« se avesse dovuto scegliere una sola persona di cui fidarsi nella provincia di Trapani avrebbe sicuramente scelto Nardo Bonafede, si fida solo di lui, non avrebbe mai preso decisioni sfavorevoli ai Bonafede e loro lo sapevano, con Leonardo erano un'unica cosa» .'' Nel 2023 si scoprirà che aveva affidato la cura della sua latitanza proprio al nucleo familiare dei Bonafede.
 
Nel maggio del 2013 il [[maresciallo capo]] dei [[Carabinieri]] Saverio Masi presentòha presentato una denuncia alla [[Procura della Repubblica|procura]] di [[Palermo]] contro i suoi superiori, asserendo che nel 2004, quando prestava servizio al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, avrebbeindividuò vistoper la strada il superboss latitante Messina Denaro, passarea lungobordo di una strada alla guida di un'utilitaria, e lodi avrebbeaverlo seguito fino all'ingresso di una villa,. tuttavia,Ma una volta denunciato il fatto ai superiori, questi gli avrebbero intimato di non proseguire nelle indagini, "frapponendo continui ostacoli nel corso di indagini mirate alla cattura di super latitanti". Per tali accuse Masi è stato denunciato per [[calunnia]] dai suoi superiori. Nel 2017, accogliendo solo in parte la richiesta della Procura di Palermo - che aveva avanzato istanza di archiviazione sia delle accuse di Masi (per mancanza di riscontri), sia di Masi stesso per l'ipotesi di calunnia (per mancanza dell'elemento psicologico) - il Giudice per le Indagini Preliminari di Palermo ha archiviato la posizione dei superiori accusati dal Masi e ha invece disposto la sua imputazione coatta per il reato di calunnia<ref>{{Cita web|url=https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/cronaca/17_aprile_06/calunnio-carabinieri-indagato-saverio-masi-a29c2d42-1ad5-11e7-adb5-4896456c7777.shtml|titolo=«Calunniò i carabinieri», imputazione coatta per Saverio Masi|autore=Simona Licandro|sito=[[Corriere del Mezzogiorno]]|accesso=15 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200215092534/https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/cronaca/17_aprile_06/calunnio-carabinieri-indagato-saverio-masi-a29c2d42-1ad5-11e7-adb5-4896456c7777.shtml|dataarchivio=15 febbraio 2020|urlmorto=no}}</ref>. Denunciato dai superiori anche per [[Diffamazione (ordinamento italiano)|diffamazione]] in merito alla propagazione sui media delle stesse accuse, nel 2019 il maresciallo Masi è stato assolto in primo grado dal Tribunale di [[Roma]]<ref>{{Cita web|url=https://palermo.gds.it/articoli/cronaca/2019/06/25/palermo-mancata-cattura-di-provenzano-una-condanna-per-diffamazione-090986fa-ece5-4926-9d85-20ce04556205/|titolo=Giornale di Sicilia|accesso=15 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200215092530/https://palermo.gds.it/articoli/cronaca/2019/06/25/palermo-mancata-cattura-di-provenzano-una-condanna-per-diffamazione-090986fa-ece5-4926-9d85-20ce04556205/|urlmorto=no}}</ref>, nel [[2021]] dalla quinta sezione penale del Tribunale di [[Palermo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.antimafiaduemila.com/rubriche/saverio-lodato/84888-la-cavalleria-garantista-porga-le-scuse-al-maresciallo-masi-assolto-insieme-al-collega-fiducia.html|titolo=La cavalleria garantista porga le scuse al Maresciallo Masi, assolto insieme al collega Fiducia|autore=Lodato, S.|data=14 luglio 2021}}</ref>, e nel 2022 a Bari<ref>https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/306-giustizia/92167-nessuna-diffamazione-maresciallo-masi-assolto-a-bari.html</ref>.
 
Nel marzo del 2014 il nome di Messina Denaro tornò sulle pagine dei giornali poiché secondo il [[Servizio Centrale Operativo]] (SCO) della polizia aveva organizzato un attentato ai danni dell'ex PM della [[Direzione distrettuale antimafia]] (DDA) di [[Palermo]], ora al [[Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria]] (DAP), Roberto Piscitello, colpevole di aver contribuito a inasprire il regime di 41bis. L'attentato sarebbesaltò saltatopoiché afurono seguitopotenziate del potenziamento dellele misure di sicurezza.<ref>{{cita libro| autore-capitolo-nome=Bruno | autore-capitolo-cognome=De Stefano | capitolo=L'attentato al giudice| titolo=I boss che hanno cambiato la storia della malavita| curatore= | anno=2018 | editore=[[Newton & Compton]] | città=Roma | ed=1 | pp=323-324| ISBN=9788822720573 }}</ref>
 
Nel 2015 l'emittente Radio Onda Blu avrebbe fornito le immagini satellitari della sua presunta abitazione a [[Baden-Baden|Baden]], in Germania, e della sua auto.<ref>{{Cita web
|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/10/17/news/una_radio_privata_messina_denaro_in_germania_cauti_gli_investigatori-125284832/|titolo=Una radio privata: "Messina Denaro in Germania". Cauti gli investigatori|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=17 ottobre 2015|accesso=11 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160226210153/https://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/10/17/news/una_radio_privata_messina_denaro_in_germania_cauti_gli_investigatori-125284832/|dataarchivio=26 febbraio 2016|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/radio-privata-covo-matteo-messina-denaro-germania-526cbf90-6619-41e3-8d34-52b09413c73d.html?refresh_ce|titolo=Una radio privata: "Matteo Messina Denaro è in Germania"|editore=[[Rai News24]]|data=19 ottobre 2015|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190712044017/http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/radio-privata-covo-matteo-messina-denaro-germania-526cbf90-6619-41e3-8d34-52b09413c73d.html?refresh_ce|dataarchivio=12 luglio 2019|urlmorto=no}}</ref> SuTuttavia, su questo fatto non si sono tuttavia avute né onfermeconferme né smentite dagli inquirenti. [[Rinzivillo|Salvatore Rinzivillo]], arrestato in un'operazione coordinata dalle procure antimafia di Roma e Caltanissetta,<ref>{{Cita web|url=https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_ottobre_03/roma-arrestato-salvatore-rinzivillo-altri-36-clan-mafioso-fde6482a-a867-11e7-a090-96160224e787.shtml|titolo=Roma, arrestati il boss Salvatore Rinzivillo e altri 36 del clan mafioso|autore=Giovanni Bianconi e Redazione Roma|editore=[[Corriere della Sera]]|data=4 ottobre 2017|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180115123707/http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_ottobre_03/roma-arrestato-salvatore-rinzivillo-altri-36-clan-mafioso-fde6482a-a867-11e7-a090-96160224e787.shtml|dataarchivio=15 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref> era stato pedinato e si è visto che si recava a [[Castelvetrano]], dove ha incontrato un uomo del qualeche non è stato possibile comprendere l'identitàidentificato, ma che corrisponde fisicamenterisponde alla descrizione di Messina Denaro. LNon è stato possibile comunque risalire all'identità di questa persona. Tuttavia, l'indagine ha però portato un risultato positivo, perché ha condotto all'arresto dell'agente dell'[[Agenzia informazioni e sicurezza interna|Aisi]] Marco Lazzari, che stava proteggendo la latitanza di Messina Denaro.<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/10/06/messina-denaro-lo-007-svelo-lindaginePalermo05.html|titolo=Messina Denaro, lo 007 svelò l'indagine|editore=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=6 ottobre 2017|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171016175320/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/10/06/messina-denaro-lo-007-svelo-lindaginePalermo05.html|dataarchivio=16 ottobre 2017|urlmorto=no}}</ref>
 
Il 13 marzo 2018 viene annunciato l'arresto, da parte di [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]] e [[Direzione Investigativa Antimafia|DIA]], di dodici soggetti ritenuti esponenti di Cosa nostra, che avrebbero provveduto al mantenimento di Matteo Messina Denaro.<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2018/03/13/mafia-soldi-clan-per-latitanza-messina-denaro_3d787592-41f1-4cf2-9170-996157b63e0c.html|titolo=Mafia: soldi clan per latitanza Messina Denaro|editore=[[ANSA]]|data=13 marzo 2018|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190309174803/http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2018/03/13/mafia-soldi-clan-per-latitanza-messina-denaro_3d787592-41f1-4cf2-9170-996157b63e0c.html|dataarchivio=9 marzo 2019|urlmorto=no}}</ref>
 
Il 29 ottobre 2018 la polizia arresta Leo Sutera, amico di Matteo Messina Denaro e considerato il capo della mafia di [[Agrigento]].
Leo Sutera era già stato arrestato nel 2012, ma l'arresto aveva suscitato forti polemiche, perché si riteneva che, continuando semplicemente a sorvegliarlo, come si stava già facendo da due anni, anziché arrestarlo, Sutera avrebbe condotto le forze dell'ordine allo stesso Messina Denaro, con il quale aveva affermato di essersi incontrato poco prima. All'epoca, i Carabinieri volevano continuare a manteneresorvegliare Sutera sotto sorveglianza, mentre la polizia, guidata dal procuratore capo di Palermo [[Francesco Messineo]], decise di arrestarlo.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/29/agrigento-fermato-il-boss-leo-sutera-fedelissimo-di-matteo-messina-denaro/4727956/|titolo=Agrigento, fermato il boss Leo Sutera fedelissimo di Matteo Messina Denaro|editore=[[il Fatto Quotidiano]]|data=29 ottobre 2018|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190413234759/https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/29/agrigento-fermato-il-boss-leo-sutera-fedelissimo-di-matteo-messina-denaro/4727956/|dataarchivio=13 aprile 2019|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web
|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/01/palermo-ros-interrompe-caccia-a-messina-denaro-dopo-lite-con-messineo/312984/|titolo=Mafia, Ros interrompe la caccia al boss Messina Denaro dopo “lite” con Messineo|autore=Giuseppe Pipitone|editore=[[il Fatto Quotidiano]]|data=1º agosto 2012|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190114053357/https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/01/palermo-ros-interrompe-caccia-a-messina-denaro-dopo-lite-con-messineo/312984/ |dataarchivio=14 gennaio 2019|urlmorto=no}}</ref> Il 18 luglio 2019 Sutera fu condannato in appello a diciotto anni di carcere, insieme ai fiancheggiatori Maria Salvato e Vito Vaccaro.<ref>{{cita web|url = https://www.agrigentonotizie.it/cronaca/mafia/mafia-sambuca-fissato-processo-appello-boss-sutera.html|titolo = "Era fedelissimo di Matteo Messina Denaro", fissato appello per boss Sutera e tre fiancheggiatori|data = 11 maggio 2020|urlarchivio = https://archive.today/20200513091510/https://www.agrigentonotizie.it/cronaca/mafia/mafia-sambuca-fissato-processo-appello-boss-sutera.html|dataarchivio = 13 maggio 2020|urlmorto = no|accesso = 13 maggio 2020 }}</ref>
 
Un pentito ha affermato che il super-latitante si sarebbe sottoposto a un intervento di chirurgia plastica al volto, per non essere riconoscibile. L'intervento sarebbe avvenuto in Piemonte o in Valle D'Aosta.<ref>{{Cita web|url=https://livesicilia.it/2017/04/05/operato-al-volto-in-piemonte-lultimo-giallo-su-messina-denaro_842300/|titolo="Operato al volto nel Nord Italia"L'ultimo giallo su Messina Denaro|autore =Riccardo Lo Verso|editore=Live Sicilia|accesso=7 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190413220733/https://livesicilia.it/2017/04/05/operato-al-volto-in-piemonte-lultimo-giallo-su-messina-denaro_842300/|urlmorto=no}}</ref> Un informatore ha invece affermato, al contrario, che Matteo Messina Denaro si sarebbe operatofatto la plastica in [[Bulgaria]], sia al volto sia ai polpastrelli, per non essere riconoscibile. HaInoltre, ancheha sostenuto che il latitante avrebbe problemi di salute: non ci vedrebbe quasi più e sarebbe in dialisi. Il testimone ha raccontato che Messina Denaro si sarebbe recato più volte a Pisa e a Lamezia Terme, e che sarebbe protetto dalla [['ndrangheta]]. Sul suo racconto ha indagato la procura distrettuale antimafia di Firenze.<ref>{{Cita web
|url=http://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/03/22/news/ha-un-nuovo-volto-e-non-ci-vede-quasi-piu-parla-l-uomo-che-ha-incontrato-matteo-messina-denaro-1.319917 |titolo=Esclusivo: «Matteo Messina Denaro ha un nuovo volto e io l'ho visto»|autore1=Lirio Abbate|autore2=Giovanni Tizian|editore=[[L'Espresso]]|data=28 marzo 2018|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180328120726/http://espresso.repubblica.it/inchieste/2018/03/22/news/ha-un-nuovo-volto-e-non-ci-vede-quasi-piu-parla-l-uomo-che-ha-incontrato-matteo-messina-denaro-1.319917|urlmorto=no}}</ref>
 
La sua latitanza è stata finanziata anche con il gioco d'azzardo, praticato in Sicilia e a [[Malta]], dove l'imprenditore Carlo Cattaneo si è recato più volte.<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/esteri/2018/05/10/news/tra_mafia_e_scommesse_perche_malta_e_la_nuova_isola_del_tesoro-196034095/|titolo=Tra mafia e scommesse, perché Malta è la nuova isola del tesoro|autore1=Cecilia Anesi|autore2=Matteo Civillini/Irpi|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=10 maggio 2018|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180803112137/http://www.repubblica.it/esteri/2018/05/10/news/tra_mafia_e_scommesse_perche_malta_e_la_nuova_isola_del_tesoro-196034095/|urlmorto=no}}</ref>
 
Messina Denaro avevaha legami anche con il [[Venezuela]], dove alcune persone alegate luial legatolatitante avrebbero gestito i suoi interessi.<ref>{{Cita web|url=http://www.antimafiaduemila.com/home/primo-piano/70966-la-mappa-della-mafia-trapanese-del-latitante-matteo-messina-denaro.html|titolo=La mappa della mafia trapanese del latitante Matteo Messina Denaro|autore=Francesca Panfili|data=8 luglio 2018|accesso=12 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180708123029/http://www.antimafiaduemila.com/home/primo-piano/70966-la-mappa-della-mafia-trapanese-del-latitante-matteo-messina-denaro.html|urlmorto=no}}</ref>
 
Il 16 aprile 2019, nell'ambito delle indagini sulla latitanza di Messina Denaro, vengono arrestati due carabinieri con l'accusa di favoreggiamento alla mafia e, inoltre, viene arrestato Antonino Vaccarino, l'ex sindaco di Castelvetrano<ref>{{Cita web |url=http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/04/16/talpe-messina-denaro-in-cella-2-cc_ca5c8e1d-554d-4183-83e3-d901c53f9a50.html|titolo=www.ansa.it |accesso=11 ottobre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191011073638/http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/04/16/talpe-messina-denaro-in-cella-2-cc_ca5c8e1d-554d-4183-83e3-d901c53f9a50.html|urlmorto=no }}</ref> che inviava pizzini a Messina Denaro per tentare di attirarlo in trappola.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/13/sostengo-renzi-limpegno-di-vaccarino-lex-sindaco-infiltrato-che-scriveva-a-messina/710816/|titolo=Pd, “io per Renzi”: la scelta dell’ex sindaco infiltrato che scriveva a Messina Denaro|autore=Rino Giacalone|sito=[[il Fatto Quotidiano]]|data=13 settembre 2013|accesso=11 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191011073637/https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/13/sostengo-renzi-limpegno-di-vaccarino-lex-sindaco-infiltrato-che-scriveva-a-messina/710816/|urlmorto=no}}</ref>
 
A marzo del 2019 viene scoperta una loggia massonica a [[Castelvetrano]], paese natale del boss e di riferimento del clan mafioso<ref>{{cita web|url = https://ilmanifesto.it/una-loggia-massonica-nel-paese-di-matteo-messina-denaro/|titolo = Una loggia massonica nel paese di Matteo Messina Denaro|data = 21 marzo 2019|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210605200652/https://ilmanifesto.it/una-loggia-massonica-nel-paese-di-matteo-messina-denaro/|dataarchivio = 5 giugno 2021|urlmorto = sì|accesso = 13 novembre 2019}}</ref>, operazione alla quale segue a novembre un blitz antidroga a Palermo, nel quale viene arrestato Antonio Messina, ex avvocato radiato dall'albo e massone trapanese di lungo corso, che teneva i contatti con la criminalità siciliana radicata nel milanese<ref>{{cita web|url = https://www.tp24.it/2019/11/13/antimafia/traffico-droga-allombra-matteo-messina-denaro-maxi-operazione-sicilia/141701|titolo = Traffico di droga all'ombra di Matteo Messina Denaro. Maxi operazione in Sicilia|data = 13 novembre 2019|urlarchivio = https://archive.today/20191113132815/https://www.agi.it/cronaca/mafia_matteo_messina_denaro_droga-6538110/news/2019-11-13/|dataarchivio = 13 novembre 2019|urlmorto = no|accesso = 13 novembre 2019 }}</ref><ref>{{cita web|autore = Giuseppe Marinaro|url = https://www.agi.it/cronaca/mafia_matteo_messina_denaro_droga-6538110/news/2019-11-13/|titolo = Sgominato un vasto traffico di droga all'ombra di Messina Denaro|data = 13 novembre 2019|urlarchivio = https://archive.today/20191113132815/https://www.agi.it/cronaca/mafia_matteo_messina_denaro_droga-6538110/news/2019-11-13/|dataarchivio = 13 novembre 2019|urlmorto = no|accesso = 13 novembre 2019}}</ref> nell'ambito di un traffico di [[hashish]] organizzato fra la Spagna, Milano e la Sicilia.<ref>{{cita web|autore = Salvo Palazzolo|url = https://palermo.repubblica.it/cronaca/2019/11/13/news/l_ultimo_giallo_su_messina_denaro_in_un_intercettazione_iddu_lo_accompagnavano_alla_stazione_di_trapani_-240968841/|titolo = L'ultimo giallo su Messina Denaro in un'intercettazione. "Iddu lo accompagnavano alla stazione di Trapani"|editore = [[la Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|città = Palermo|data = 13 novembre 2019|urlarchivio = https://archive.today/20191113135542/https://palermo.repubblica.it/cronaca/2019/11/13/news/l_ultimo_giallo_su_messina_denaro_in_un_intercettazione_iddu_lo_accompagnavano_alla_stazione_di_trapani_-240968841/|dataarchivio = 13 novembre 2019|urlmorto = no|accesso = 13 novembre 2019 }}</ref>
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Nel dicembre del 2019 viene rivelato che nel 2015, quando a capo del pool che indagava su Messina Denaro vi era il magistrato Teresa Principato, dal suo ufficio sono scomparsi un computer portatile da dieci pollici e due ''pendrive'', con informazioni riguardanti le indagini e coperte da segreto istruttorio.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/07/mafia-mistero-alla-procura-di-palermo-scomparso-pc-con-documenti-top-secret-sulla-caccia-a-matteo-messina-denaro/5601067/|titolo=Mafia, mistero alla procura di Palermo: scomparso pc con documenti top secret sulla caccia a Matteo Messina Denaro|autore=Marco Bova|sito=[[il Fatto Quotidiano]]|data=7 dicembre 2019|accesso=7 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191207155701/https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/07/mafia-mistero-alla-procura-di-palermo-scomparso-pc-con-documenti-top-secret-sulla-caccia-a-matteo-messina-denaro/5601067/|urlmorto=no}}</ref>
 
Le indagini hanno portato anche a Milano, dove si è ritenuto che alcuni uomini legati alla 'ndrangheta e al narcotraffico costituisseropotrebbero costituire la sua rete di protezione che gli permettevapermette di essere latitante.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/01/24/messina-denaro-la-rete-del-boss-e-arrivata-a-milano/5683550/|titolo=Messina Denaro, la rete del boss è arrivata a Milano|autore=Davide Milosa|sito=[[il Fatto Quotidiano]]|data=24 gennaio 2020|accesso=28 gennaio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200128231617/https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/01/24/messina-denaro-la-rete-del-boss-e-arrivata-a-milano/5683550/|dataarchivio=28 gennaio 2020|urlmorto=no}}</ref>
 
A febbraio 2020, dopo la cattura del boss Salvatore Nicitra, uno dei capi della [[Banda della Magliana]], le indagini hanno portato anche a Roma, perché Nicitra aveva forti legami con [[Cosa nostra]] di [[Agrigento]], che si ritiene finanzi la latitanza di Messina Denaro.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilmessaggero.it/roma/news/matteo_messina_denaro_salvatore_nicitra_cosa_nostra_killer_omicidi_roma_agrigento-5051251.html|titolo=La cattura di Salvatore Nicitra e i legami con la rete che protegge Matteo Messina Denaro|autore=Marco De Risi|sito=[[Il Messaggero]]|data=14 febbraio 2020|accesso=17 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200217100636/https://www.ilmessaggero.it/roma/news/matteo_messina_denaro_salvatore_nicitra_cosa_nostra_killer_omicidi_roma_agrigento-5051251.html|dataarchivio=17 febbraio 2020|urlmorto=no}}</ref> Nicitra era attivo nel settore del gioco d'azzardo e delle slot-machines, e aveva legami con dei boss albanesi.<ref>{{Cita web |url=https://www.ilmessaggero.it/roma/news/nicitra_boss_roma_ultime_notizie_news_sale_slot_arresto-5047241.html |titolo=Copia archiviata |accesso=17 febbraio 2020 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200217102243/https://www.ilmessaggero.it/roma/news/nicitra_boss_roma_ultime_notizie_news_sale_slot_arresto-5047241.html |dataarchivio=17 febbraio 2020 |urlmorto=no }}</ref>
 
Tra il 15 e il 20 giugno 2020 vengono arrestati numerosi fiancheggiatori di Messina Denaro, dapprima [[Francesco Domingo]], ritenuto il boss di [[Castellammare del Golfo]] e al vertice tra le articolazioni mafiose trapanesi e di collegamento con [[Cosa nostra statunitense|Cosa nostra americana]]. Insieme a lui sono state denunciate undici persone e viene indagato pure il sindaco della città, Nicola Rizzo<ref>{{Cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/06/16/matteo-messina-denaro-carabinieri-nel-feudo-del-boss-13-arresti-indagato-sindaco-di-castellammare-del-golfo/5836286/|titolo=Matteo Messina Denaro, blitz dei carabinieri nel "feudo" del boss: 13 arresti. Indagato sindaco di Castellammare del Golfo|pubblicazione=IlFattoQuotidiano.it|accesso=16 giugno 2020}}</ref>. ÈInfine, stataè anchestata perquisita la residenza anagrafica del boss latitante a Castelvetrano e vengono indagate a vario titolo quindici persone tra la Sicilia e Caserta, mentre tra gli arrestati figurano Giuseppe Calcagno, che svolgeva il compito di "postino" nella consegna degli ordini tramite pizzini, e Marco Manzo, che rappresentava Matteo Messina Denaro nelle varie riunioni dell'organizzazione criminale.<ref>{{Cita news|url=https://www.lastampa.it/cronaca/2020/06/20/news/a-trapani-arrestati-due-fedelissimi-di-messina-denaro-perquisita-la-casa-della-madre-del-superlatitante-1.38989130|titolo=A Trapani arrestati due fedelissimi di Messina Denaro. Perquisita la casa della madre del superlatitante|pubblicazione=LaStampa.it|accesso=20 giugno 2020}}</ref><ref>{{Cita news|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/06/20/news/trapani_arrestati_due_fedelissimi_di_messina_denaro_perquisita_la_casa_della_madre_del_superlatitante-259691138/|titolo=Trapani, arrestati due fedelissimi di Messina Denaro. Perquisita la casa della madre del superlatitante|pubblicazione=larepubblica.it|accesso=20 giugno 2020}}</ref>
 
Il 21 ottobre 2020 viene condannato all'ergastolo dalla corte d'assise di Caltanissetta per essere stato uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D'Amelio<ref>{{Cita web|url=https://palermo.repubblica.it/cronaca/2020/10/20/news/stragi_falcone_e_borsellino_ergastolo_per_messina_denaro_anche_lui_fra_i_mandanti_delle_bombe_del_1992-271177139/|titolo=Inchiesta sulla fuga di Messina Denaro, il 'fantasma' che conosce i segreti delle Stragi|sito=la Repubblica|data=2020-10-20|accesso=2020-10-22}}</ref>.
 
La sera del 13 settembre 2021, dopo un'indagine della procura di [[Trento]], un uomo scambiato per Messina Denaro fu erroneamente arrestato in un ristorante a [[L'Aia]]. Si trattava in realtà di un turista originario di [[Liverpool]] e residente in [[Spagna]], che si trovava nei [[Paesi Bassi]] per assistere al [[Gran Premio d'Olanda 2021|Gran Premio d'Olanda]] di [[Formula 1]]. L'uomo è stato rilasciato nei giorni successivi dopo essere stato sottoposto a un test del [[DNA]] dal risultato negativo.<ref>{{Cita web|url=https://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/cronaca/21_settembre_14/blitz-olanda-catturare-boss-matteo-messina-denaro-ma-viene-arrestato-turista-inglese-2584cee0-1576-11ec-8079-4fa47a238082.shtml|titolo=Blitz in Olanda per catturare il boss Matteo Messina Denaro, ma viene arrestato un turista inglese|autore=Dafne Roat|sito=Corriere del Veneto|data=2021-09-14|accesso=2023-01-20}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://nos.nl/artikel/2397300-mogelijk-maffiakopstuk-opgepakt-in-den-haag-advocaat-spreekt-van-persoonsverwisseling|titolo=Mogelijk maffiakopstuk opgepakt in Den Haag, advocaat spreekt van persoonsverwisseling|sito=nos.nl|data=2021-09-10|lingua=nl|accesso=2023-01-20}}</ref>
 
Un'importante rivelazione sulle patologie accusate dal superlatitante giunse nel novembre 2022 da Salvatore Baiardo, imprenditore di origini siciliane che all'inizio degli [[Anni 1990|anni '90]] gestì la latitanza dei [[Famiglia Graviano|fratelli Graviano]] in [[Piemonte]]: nel corso di un'intervista concessa al conduttore televisivo [[Massimo Giletti]] su [[LA7|La7]], Baiardo rivelò che Messina Denaro era gravemente malato e che proprio per questo meditava di costituirsi nell'ambito di una nuova "[[trattativa Stato-mafia]]" mirata all'abolizione silente del [[Articolo 41-bis|41-bis]] e dell'[[ergastolo ostativo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2023/01/22/news/baiardo_cattura_messina_denaro_mafia-384686329/|titolo=Baiardo: "Messina Denaro arrestato perché molto malato"|sito=la Repubblica|data=2023-01-22|lingua=it|accesso=2023-03-27}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://gds.it/articoli/cronaca/2023/01/21/chi-e-salvatore-baiardo-luomo-che-ha-predetto-larresto-di-messina-denaro-in-unintervista-01cb3167-c244-47e7-8ce7-0d6340c43046/|titolo=Torna in tv Salvatore Baiardo, l'uomo che aveva ipotizzato l'arresto di Messina Denaro|sito=Giornale di Sicilia|lingua=it|accesso=2023-03-27}}</ref>.
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Date le considerazioni del [[Giudice per le indagini preliminari|GIP]] di Palermo, tutta la vicenda si è sviluppata nel 2020, dato che il 13 novembre 2020 Messina Denaro è stato operato, per un [[tumore]] al [[colon]], presso l’ospedale Abele Ajello di [[Mazara del Vallo]] presentandosi con la [[tessera sanitaria]] prestata da Bonafede, e l'autovettura da lui usata risulta essere stata acquistata in un concessionario di Palermo il 27 luglio 2020.<ref>{{cita news|url=https://www.ilsole24ore.com/art/arrestato-bonafede-presto-l-identita-messina-denaro-AEvz2PZC|titolo=Arrestato Bonafede, prestò l’identità a Messina Denaro|editore=[[Il Sole 24 Ore]]|data=23 gennaio 2023}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/01/23/arrestato-andrea-bonafede-era-un-uomo-donore-riservato-di-messina-denaro-identita-prestata-al-boss-ecco-su-cosa-ha-mentito/6946756/|titolo=Arrestato Andrea Bonafede: “Era un uomo d’onore riservato di Messina Denaro. Identità prestata al boss? Ecco su cosa ha mentito”|editore=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=23 gennaio 2023}}</ref><ref>{{cita news|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2023/01/23/e-caccia-agli-altri-bunker-di-matteo-messina-denaro_fbe6763f-b201-457d-a9c0-c7a43f1c40b8.html|titolo=E' caccia agli altri bunker di Matteo Messina Denaro. Arrestato Andrea Bonafede|editore=[[ANSA]]|data=23 gennaio 2023}}</ref>
 
Il 7 febbraio è stato arrestato il dottor Alfonso Tumbarello, medico campobellese legato alla [[massoneria]] locale che avrebbe curato Messina Denaro durante la latitanza, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico; Tumbarello, inoltre, è stato accusato di aver firmato le richieste di cura per la clinica dove il boss è stato catturato. Insieme a Tumbarello è stato tratto in arresto Andrea Bonafede, classe 1969, cugino e omonimo del geometra Andrea Bonafede (1963), accusato di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena aggravati dal metodo mafioso. L'uomo avrebbe recapitato le ricette mediche al boss .<ref>{{Cita web|url=https://www.fanpage.it/attualita/arrestato-alfonso-tumbarello-medico-di-matteo-messina-denaro-ha-curato-per-anni-il-boss/|titolo=Arrestato Alfonso Tumbarello, medico di Matteo Messina Denaro: ha curato per anni il boss|sito=Fanpage|lingua=it|accesso=2023-03-16}}</ref> Il 3 marzo è stata arrestata Rosalia Messina Denaro, sorella del boss e madre del suo avvocato Lorenza Guttadauro, accusata di aver gestito la cassa di famiglia e la trasmissione dei pizzini che il boss mandava a familiari e collaboratori.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/03/03/matteo-messina-denar-arrestata-la-sorella-del-boss-rosalia-gestiva-la-cassa-della-famiglia-e-la-trasmissione-dei-pizzini/7084035/|titolo=Matteo Messina Denaro, arrestata la sorella del boss Rosalia: "Gestiva la cassa della famiglia e la trasmissione dei pizzini" - Il Fatto Quotidiano|autore=di Giuseppe Pipitone e Giovanna Trinchella|accesso=2023-03-16}}</ref> Il 16 marzo sono stati arrestati due coniugi, Emanuele Bonafede, nipote del boss di Campobello ed amico di Messina Denaro Leonardo Bonafede, e Lorena Ninfa, accusati di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dal metodo mafioso; secondo gli inquirenti, i due avrebbero favorito la latitanza del boss ospitandolo presso la propria abitazione.<ref>{{Cita web|url=https://amp.tgcom24.mediaset.it/tgcom24/article/62317190|titolo=Matteo Messina Denaro, favorirono la latitanza: arrestati due coniugi {{!}} La coppia incastrata da una foto del boss|sito=amp.tgcom24.mediaset.it|accesso=2023-03-16}}</ref> Il giorno seguente sono state indagate per favoreggiamento personale e procurata inosservanza della pena altre quattro persone, tra cui la figlia di Leonardo Bonafede, Laura, di professione insegnante, che aveva intrattenuto una corrispondenza con il boss.<ref>{{Cita web|url=https://www.open.online/2023/03/17/inchiesta-latitanza-messina-denaro-nuovi-indagati/|titolo=Quattro nuovi indagati nell'inchiesta sulla latitanza di Matteo Messina Denaro|autore=Redazione|sito=Open|data=2023-03-17|lingua=it-IT|accesso=2023-03-18}}</ref>
 
Matteo Messina Denaro, durante l’interrogatorio in carcere e davanti al GIP, ha ammesso di aver ordinato il sequestro del piccolo [[Giuseppe Di Matteo]], negando però di averneaver ordinato l'assassinio e attribuendo la responsabilità del delitto a [[Giovanni Brusca]], collaboratore di giustizia che dal 31 maggio 2021 è tornato in libertà.<ref>[https://www.fanpage.it/attualita/messina-denaro-nega-lomicidio-del-piccolo-di-matteo-per-vergogna-malvisto-anche-in-cosa-nostra/ “Messina Denaro nega l’omicidio del piccolo Di Matteo per vergogna, malvisto anche in Cosa nostra”] </ref>
 
Il 13 aprile è stata arrestata Laura Bonafede, con l'accusa di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall'aver agevolato Cosa nostra: avrebbe fatto parte della rete di complici che ha protetto Messina Denaro durante la latitanza, provvedendo alle sue necessità di vita quotidiana, condividendo con lui un linguaggio cifrato e curando con maniacale attenzione la sua sicurezza; nel contempo è stata indagata anche la figlia della donna.<ref>[https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2023/04/13/arrestata-laura-bonafede-la-maestra-vicina-a-messina-denaro-le-e-stato-sospeso-lo-stipendio_6053ab54-4dc5-4c80-b945-25cb5b02d59c.html Arrestata Laura Bonafede, la maestra vicina a Messina Denaro] </ref> Laura Bonafede è anche la moglie di Salvatore Gentile, uno degli uomini di fiducia di Matteo Messina Denaro, utilizzato dallo stesso come basista per assassinii commessi a Campobello; Gentile è stato condannato all'ergastolo nel maxi-processo "Omega" per aver preso pare insieme a Messina Denaro agli omicidi di Pietro Calvaruso e Nicolò Tripoli negli anni novanta.<ref>{{Cita web|url=https://www.tp24.it/2023/04/19/antimafia/quegli-omicidi-del-marito-di-laura-bonafede-commessi-insieme-a-messina-denaro/189317|titolo=Quegli omicidi del marito di Laura Bonafede commessi insieme a Messina Denaro|autore=Tp24.it|sito=TP24.it|data=2023-04-19|lingua=it|accesso=2023-04-29}} </ref>
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=== La morte ===
Dopo un improvviso aggravarsi delle sue condizioni di salute e alcuni giorni di [[coma|coma irreversibile]],<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sicilia/notizie/2023/09/22/matteo-messina-denaro-e-in-coma-irreversibile-_2ee5b1e9-f79e-453b-a03e-2e31aa364a72.html|titolo=Matteo Messina Denaro in coma irreversibile, la figlia al suo capezzale|data=22 settembre 2023}}</ref> Messina Denaro muore all'1:57 del 25 settembre 2023, otto mesi e nove giorni dopo l'arresto, all'età di 61 anni, in una stanza di massima sicurezza nel reparto detenuti dell'ospedale San Salvatore dell'[[L'Aquila|Aquila]], a causa deldi un [[Carcinomatumore del colon-retto|tumore al colon]] dadi cui era affetto<ref name="morte" />. È stato sepolto due giorni dopo in forma privata nel cimitero di [[Castelvetrano]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/amp/sicilia/notizie/2023/09/27/messina-denaro-sepolta-al-cimitero-di-castelvetrano_c7046e12-451f-4360-9dd2-94329e2f0530.html|titolo=Messina Denaro sepolto nel cimitero di Castelvetrano|data=27 settembre 2023|accesso=11 ottobre 2023}}</ref>
 
== Legami con la politica e l'imprenditoria ==