Tempio di Salomone: differenze tra le versioni

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Tuttavia, in base al testo biblico del capitolo 5 di 1 Re, il "lavoro forzato" della narrazione biblica sembra tutt'altro che coscritto, come se i lavoratori fossero stati schiavizzati, anzi i tre turni di lavoro descritti erano suddivisi su tre mesi e ne prevedevano ben due di riposo a casa e solo uno di lavoro, seppur intenso. Inoltre si può percepire dal testo solo la fretta di Salomone di concludere in tempi brevi la costruzione del tempio tramite lavoro subordinato, come è inteso oggi, e non di ridurre in schiavitù parte del popolo (situazione che probabilmente si creò solo verso la fine della sua reggenza e non in questa circostanza).
 
Enormi pietre preparate nelle cave sottostanti la città ([[Re I]] 5:17, 18) furono gradualmente piazzate sulle grandi mura, e sistemate una a ridosso dell'altra senza uso di malta, finché l'intera struttura fu completata. L'edificio era verosimilmente lungo 60 cubiti (27 metri), largo 20 (9 metri) e alto tra i 25 (testo greco) ede i 30 (testo ebraico) cubiti (14 metri circa). Altre fonti parlano di un'altezza di 120 cubiti, 54 metri. La Bibbia, comunque, presenta delle misure contraddittorie tra i vari passi: mentre secondo il [[Libri dei Re|Primo libro dei Re]] "''Il tempio costruito dal re Salomone per il Signore, era lungo sessanta cubiti, largo venti, alto trenta.''"<ref>{{Cita passo biblico|1Re6,2}}.</ref>, secondo invece il [[Libri delle Cronache|Secondo libro delle Cronache]] "''Il vestibolo, che era di fronte al tempio nel senso della larghezza del tempio, era di venti cubiti; la sua altezza era di centoventi cubiti.''"<ref>{{Cita passo biblico|2Cro3,4}}.</ref>; alcune di queste misure sono, inoltre, poco realistiche: il Tempio sarebbe risultato largo circa 9 metri (20 [[cubiti]]) e alto circa 54 metri (120 cubiti, ovvero come un attuale palazzo di 18 piani).<ref group="Nota">Come osservato nel "Nuovo Grande Commentario Biblico": "il testo è pieno di termini tecnici ed è stato alterato dagli scribi che non lo comprendevano meglio di noi; è stato anche appesantito da glosse, volte ad aumentare lo splendore dell'edificio. Non sorprende dunque che le ricostruzioni che sono state tentate differiscano notevolmente l'una dall'altra" (Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, ''Nuovo Grande Commentario Biblico'', Queriniana, 2002, p. 485, ISBN 88-399-0054-3.).</ref>
 
Le dimensioni del Tempio, così come quelle del coevo palazzo di Salomone, appaiono eccessive per l'epoca salomonica e lo storico ed archeologo [[Mario Liverani]] sottolinea come "questi edifici, nelle dimensioni riportate dal testo biblico, superano di molto lo spazio disponibile nella piccola Gerusalemme che l'archeologia consente di assegnare al [[X secolo a.C.|X secolo]] (cioè la sola «città di David»). Si tratta di progetti di età persiana, proiettati indietro al tempo di Salomone per conferir loro un valore fondante"<ref name="ref_B">Mario Liverani, ''Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele'', Laterza, 2003, pp. 110-113, ISBN 978-88-420-9841-6.</ref>, e anche gli studiosi della Bibbia [[Versioni della Bibbia#Italiano|Edizioni Paoline]] evidenziano che "l’amplificata descrizione della fabbrica del tempio e del suo mobilio armonizza i dati del tempio di Salomone con quelli dell’epoca post-esilica"<ref name="ref_A">La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, p. 528, ISBN 88-215-1068-9.</ref>; di entrambi questi edifici non è stata inoltre trovata alcuna testimonianza archeologica<ref>Israel Finkelstein e Neil Asher Silberman, ''Le tracce di Mosé. La Bibbia tra storia e mito'', Carocci, 2002, pp. 137-159, ISBN 978-88-430-6011-5 ; Mario Liverani, ''Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele'', Laterza, 2003, pp. 110-113, 360-364, ISBN 978-88-420-9841-6.</ref>. Anche la moderna archeologia, inclusa quella israeliana, molto attiva nel campo dell'[[archeologia biblica]]<ref group="Nota">La rivista israeliana "''[[Haaretz]]''", nell'ottobre 2017, riportava nella sua sezione archeologica le considerazioni sullo [[Archeologia biblica#Stato attuale della ricerca|stato attuale della ricerca]]: "I padri fondatori dell'archeologia israeliana sono partiti esplicitamente con la Bibbia in una mano e un piccone nell'altra, cercando i risultati delle epoche bibliche, come parte del progetto [[Sionismo|sionista]] (atto a rivendicare l'identità dello Stato ebraico e i relativi territori). Ma con il progredire degli scavi negli [[anni '70]] e [[anni '80|'80]], piuttosto che la convalida, ciò che cominciò ad accumularsi furono le contraddizioni" e "oggi, a 18 anni di distanza (riferimento ad un precedente articolo citato dal quotidiano, apparso nel 1999), armati di strumenti di datazione e tecnologie molecolari all'avanguardia, gli archeologi sono sempre più d'accordo con [[Ze'ev Herzog|Herzog]] [noto archeologo israeliano] che, in generale, la Bibbia non riflette le verità storiche".([https://www.haaretz.com/archaeology/.premium-1.818795 "Is The Bible a true story?"], Archiviato [https://archive.today/20171024151507/https://www.haaretz.com/archaeology/.premium-1.818795]).</ref>, ridimensiona - anche supponendo storica l'esistenza di re Salomone, cosa che solleva molti dubbi tra gli storici<ref>Cfr anche: Israel Finkelstein e Neil Asher Silberman, ''Le tracce di Mosé. La Bibbia tra storia e mito'', Carocci, 2002, pp. 142-143, ISBN 978-88-430-6011-5; Mario Liverani, ''Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele'', Laterza, 2007, pp. VII-IX, 37-38, 59-87, 109-116, 134-135, 154-156, 193-198, 275-398, ISBN 978-88-420-7060-3, AAVV,; ''Personaggi della Bibbia'', TCI, 2014, p. 206, ISBN 978-88-365-64972; Ivana Zingariello e Giorgio Gabbi, ''La Bibbia è piena di bugie?'', in Quark, n° 50, marzo 2005, pp. 79-87.</ref> - la grandezza del regno di Salomone e i fasti descritti per [[Gerusalemme]]: dall'inizio del [[XXI secolo]]<ref group="Nota">Ad evidenziare tali osservazioni sono gli stessi archeologi israeliani, come [[Israel Finkelstein]] (Finkelstein, direttore dell'Istituto di archeologia dell'università di Tel Aviv, afferma che "il testo biblico va solo considerato una guida della fede" e non come testo storico) e [[Ze'ev Herzog]], il quale afferma che "questo è ciò che gli archeologi hanno scoperto dai loro scavi nella Terra di Israele: gli Israeliti non sono mai stati in Egitto, non hanno vagato nel deserto, non hanno conquistato i territori in una campagna militare e non li hanno dati alle 12 tribù di Israele" e "la monarchia unificata di Davide e Salomone, che è descritta dalla Bibbia come una potenza nazionale, era tutt'al più un piccolo regno tribale"; lo storico e archeologo [[Mario Liverani]] aggiunge: "Due filoni della ricerca, da una parte l'analisi filologica dei testi biblici, dall'altra l'archeologia arrivano alle stesse conclusioni. E le conclusioni sono che non possono essere considerati storici i racconti più celebri del Vecchio Testamento, come le vicende di Abramo e dei Patriarchi, la schiavitù in Egitto, l'Esodo e la peregrinazione nel deserto, la conquista della Terra Promessa, la magnificenza del regno di Salomone". (Israel Finkelstein e Neil Asher Silberman, ''Le tracce di Mosé. La Bibbia tra storia e mito'', Carocci, 2002, pp. 13-37, 50-60, 71-136, 143-159, 163-176, 199-203, 243-263, 286-328, 341-354, ISBN 978-88-430-6011-5; Mario Liverani, ''Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele'', Laterza, 2007, pp. VII-IX, 37-38, 59-87, 109-116, 134-135, 154-156, 193-198, 275-398, ISBN 978-88-420-7060-3; Ivana Zingariello e Giorgio Gabbi, La Bibbia è piena di bugie?, in Quark, n° 50, marzo 2005, pp. 79-87; [http://noahkennedy.net/zeev-herzog-and-the-historicity-of-the-bible/ "Ze’ev Herzog and the historicity of the Bible"], Archiviato [https://archive.today/20180922080422/http://noahkennedy.net/zeev-herzog-and-the-historicity-of-the-bible/]; [http://www.freerepublic.com/focus/news/704190/posts Deconstructing the walls of Jericho], Archiviato [https://archive.today/20180922080337/http://www.freerepublic.com/focus/news/704190/posts]; [https://www.haaretz.com/archaeology/.premium-1.818795 "Is The Bible a true story?"], Archiviato [https://archive.today/20171024151507/https://www.haaretz.com/archaeology/.premium-1.818795]).</ref>, Gerusalemme "è stata scavata come mai prima di allora. Tuttavia, come concorderebbe la stragrande maggioranza degli archeologi [...] la capitale di un regno unificato di Davide e Salomone non è stata trovata"<ref>Come riporta ancora la rivista "''[[Haaretz]]''" ({{Cita web |url=https://www.haaretz.com/archaeology/.premium-1.818795# |titolo="Is The Bible a true story?" - Haaretz URL |urlarchivio=https://archive.today/20171024151507/https://www.haaretz.com/archaeology/.premium-1.818795# |urlmorto=no }}).Cfr anche la sezione "[[Archeologia biblica#Stato attuale della ricerca|Stato attuale della ricerca]]" alla voce "Archeologia biblica".</ref>.
 
=== Completamento ===
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== Descrizione ==
[[File:Solomon'sTempleEast.png|right|Vista del Tempio da est]]
A causa dei profondi lavori fatti nel corso della ricostruzione del [[Secondo Tempio]] nei secoli successivi, non restano - nonostante ripetute ricerche archeologiche - tracce del Primo Tempio<ref group="Nota">L'archeologo [[Israel Finkelstein]] sottolinea che "non esiste neanche un singolo testo egiziano fra quelli noti che nomini David o Salomone per la loro ricchezza e la loro potenza. E le testimonianze archeologiche dei famosi progetti architettonici di Salomone a Gerusalemme sono inesistenti. Gli scavi effettuati nel diciannovesimoXIX e all'inizio del ventesimoXX secolo intorno alla collina del Tempio di Gerusalemme non sono riusciti a identificare nemmeno una traccia del leggendario edificio o del complesso palazzo di Salomone" (Israel Finkelstein e Neil Asher Silberman, ''Le tracce di Mosé. La Bibbia tra storia e mito'', Carocci, 2002, pp. 137-159, ISBN 978-88-430-6011-5. Cfr anche: Mario Liverani, ''Oltre la Bibbia. Storia antica di Israele'', Laterza, 2003, pp. 110-113, 360-364, ISBN 978-88-420-9841-6.).</ref> (tuttavia, certi reperti di questo sono stati trovati nel materiale di risulta di un esteso lavoro di costruzione fatto sul Monte del Tempio dal [[Fondo Religioso Islamico (Waqf)]] nel [[1999]]{{Senza fonte}}); quindi solo le descrizioni contenute nel [[Tanakh]] e ipotesi ragionate basate sui resti di altri templi della regione possono fungere da sorgente di informazioni per la ricostruzione dell'aspetto. Non essendo gli scribi che redassero le cronache della costruzione degli architetti, i dati tecnici che restano sono scarsi. Le ricostruzioni differiscono tra loro; ciò che segue è basato essenzialmente sull{{'}}''Easton's Bible Dictionary'' e l{{'}}''Enciclopedia Judaica'':
# Il Debir: l'oracolo o il ''[[Santo dei Santi|Sancta Sanctorum]]'' ([[Re I]] 6:19; 8:6), chiamato anche "sala interna" (6:27). Misurava 20 [[cubito|cubiti]] in lunghezza, larghezza e altezza. La differenza tra questa altezza e quella del Tempio (30 cubiti) è solitamente spiegata con la soprelevazione del Sancta Sanctorum, come la ''[[Cella (architettura)|cella]]'' di altri templi antichi. Era cassonato in legno di [[Cedrus|cedro]] ([[Re I]] 6:16), e i muri ed il pavimento rivestiti d' [[oro]] (6:20, 21, 30). Conteneva due cherubini in legno d'[[olivo]], ciascuno alto 10 cubiti ([[Re I]] 6:16, 20, 21, 23-28) e ognuno con ali aperte larghe 10 cubiti; dato che erano affiancati, ciascuno toccava una parete e le ali si incontravano al centro; osservano in merito gli studiosi del "Nuovo Grande Commentario Biblico" che "anche per quanto concerne l'altezza (1Re 6,23) e l'ampiezza delle ali [dei cherubini] che arriverebbero a toccare le pareti della cella del Santo dei Santi possiamo trovarci di fronte allo stesso genere di pia esagerazione constatata per il conteggio dell'oro".<ref>Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, ''Nuovo Grande Commentario Biblico'', Queriniana, 2002, p. 486, ISBN 88-399-0054-3.</ref><br />Una porta a due battenti lo divideva dal Luogo Santo ([[Cronache II]] 4:22); e così un velario di [[lino (fibra)|lino]] blu, porpora e scarlatto ([[Cronache II]] 3:14; Vedi anche [[Libro dell'Esodo|Esodo]] 26:33). Non aveva finestre ([[Re I]] 8:12). Secondo alcuni, era considerato la residenza di Dio.
# L'Echal: il Luogo Sacro, [[Re I]] 8:8-10, chiamato anche la "casa maggiore" ([[Cronache II]] 3:5) e il "Tempio" ([[Re I]] 6:17); il nome significa anche ''Palazzo''. Aveva larghezza e altezza uguali al ''Sancta Sanctorum'', ma lunghezza 40 cubiti. I muri erano rivestiti di legno di cedro, con intarsi di cherubini, palme e fiori, rivestiti d'oro. Catene d'oro marcavano la separazione dal ''Sancta Sanctorum''. Il pavimento era in legno di abete rivestito anche questo d'oro. Stipiti in legno d'olivo reggevano porte a battenti di abete. Le porte del ''Sancta Sanctorum'' erano di legno di olivo. Su ambedue le porte erano intarsiati cherubini, palme e fiori, rivestiti d'oro ([[Re I]] 6:15 segg.)