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{{NN|trasporti|luglio 2019|arg2=storia moderna}}{{Percorso ciclabile-escursionistico|divamm1={{IT-EMR}}<br>{{IT-TOS}}|divamm2={{IT-MO}}<br>{{IT-LU}}<br>{{IT-MS}}|catena montuosa=[[Appennino tosco-emiliano]]<br>[[Alpi Apuane]]|inizio=Modena|fine=Massa (Italia)|nome=Via Vandelli|stato=ITA|tipo percorso=[[Sentiero a lunga percorrenza]]|numero=[[Club Alpino Italiano|C.A.I.]] n°35}}
La '''via Vandelli''' è un'antica [[strada]] commerciale e militare, realizzata a metà del [[XVIII secolo]] per collegare [[Modena]] (capitale dell'[[Ducato di Modena|omonimo ducato]]) e [[Massa (Italia)|Massa]].
 
== Storia ==
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== Ideazione ed innovazioni ==
[[File:Via Vandelli Monte Tambura.jpg|miniatura|destra|La scalata della via Vandelli sul [[Monte Tambura]]]]
La strada ducale modenese rappresenta una sfida tecnica notevole per il suo tempo ed ha in sé numerose innovazioni. Percorre un ambiente montano ripido ed impervio attraverso l'Appennino e poi attraverso le [[Alpi Apuane]], sulle pendici del [[Monte Tambura]] ove la strada raggiunge la sua quota maggiore a 1.6341634 metri s.l.m. Per queste motivazioni Vandelli fu indotto a concepire nuove metodiche cartografiche che contenessero anche riferimenti altimetrici ad uso matematico. Introdusse quindi le linee di livello di quota costante: le isoipsae Vandellis. Questa innovazione permise una progettazione più attenta, precisa e la stesura di mappe più realistiche e ricche di informazioni utili al lettore.<ref>{{Cita web|url=https://www.touringclub.it/itinerari-e-weekend/la-via-vandelli-uno-straordinario-percorso-in-bicicletta-tra-emilia-romagna-e|titolo=Touring Club Italiano}}</ref>
 
Al progettista dell'opera vennero posti anche dei vincoli costruttivi imperativi. Oltre ai costi contenuti, unitamente ai tempi brevi per la costruzione, la strada doveva richiedere una manutenzione minimale e poter permettere il passaggio di carriaggi pesanti, che trasportavano i materiali marmorei di estrazione locale, e concepita per durare nel tempo. Le pendenze dovevano essere tali da permettere il loro superamento. Un ulteriore vincolo era rappresentato dalla necessità che il tracciato non attraversasse mai lo [[Stato Pontificio]], né la [[Repubblica di Lucca]], né il [[Granducato di Toscana]]. Si doveva inoltre rispettare il criterio, già noto e fortemente sentito in passato, che le ''strade di grande traffico'' dovessero sempre evitare l'attraversamento dei centri abitati. Tutti questi fattori determinarono un costo rilevante per la sua realizzazione.