Loris Fortuna: differenze tra le versioni
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|predecessore2 = [[Giuseppe Zamberletti]]
|successore2 = [[Vincenzo Scotti]]
|partito = [[Partito Comunista Italiano|PCI]] <small>(1946-1956)</small><br />[[Indipendente (politica)|Ind.]]<br />[[Partito Socialista Italiano|PSI]] <small>(
|titolo di studio = [[Laurea]] in [[Giurisprudenza]]
|alma mater = [[Università di Bologna]]
|professione = [[Avvocato]] [[penalista]]
|carica3 = [[Camera dei deputati (Italia)|Vicepresidente della Camera dei deputati]]
|mandatoinizio3 = 20 giugno
|mandatofine3 = 1º dicembre
|presidente3 = [[Nilde Iotti]]
|carica4 = [[Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei deputati#Presidenti|Presidente della 12ª Commissione Industria della Camera dei deputati]]
|mandatoinizio4 =
|mandatofine4 =
|predecessore4 = [[Oscar Mammì]]
|legislatura4 = {{NumLegRepubblica|D|IV|V|VI|VII|VIII|IX}}▼
|successore4 = [[Giorgio La Malfa]]
|carica5 = [[Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati#Presidenti|Presidente della 10ª Commissione Trasporti della Camera dei deputati]]
|circoscrizione4 = [[Circoscrizione Udine-Belluno-Gorizia-Pordenone|Udine-Belluno-Gorizia-Pordenone]]▼
|mandatoinizio5 = 17 luglio 1974
|sito4 = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=IX%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg09/framedeputato.asp?Deputato=d2630▼
|mandatofine5 = 4 luglio 1976
|predecessore5 = [[Vittore Catella]]
|successore5 = [[Lucio Libertini]]
|mandatoinizio6 = 16 maggio 1963
|mandatofine6 = 5 dicembre 1985
|gruppo parlamentare6 = [[Partito Socialista Italiano|PSI]], [[PSI-PSDI Unificati]]
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{{Bio
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|Nazionalità = italiano
}}
Il suo nome
== Biografia ==
Nasce nel 1924 a [[Breno (Italia)|Breno]], nella [[Val Camonica]] della [[provincia di Brescia]], figlio di Luigina Dotti e Mario Fortuna, un [[cancelliere]] di [[Tribunale]], emigrò a [[Udine]] in [[Friuli Venezia Giulia
=== Resistenza e il PCI === Durante la [[seconda guerra mondiale]], dove il padre era rappresentante del [[Partito Comunista Italiano]] (PCI) in seno al [[Comitato di Liberazione Nazionale]] di Udine, Loris fu [[partigiano]] nella [[Brigate Osoppo|Brigate Osoppo-Friuli]]. Nel [[1944]] fu catturato dai nazisti e inviato nel penitenziario di Bernau in [[Germania nazista|Germania]], ove scontò una condanna ai lavori forzati di più di tre anni. Tornato in Italia al termine del conflitto, si iscrisse al [[Partito Comunista Italiano|PCI]] e nel [[1949]] si laureò in [[giurisprudenza]] all'[[Università di Bologna]] con una tesi sul [[diritto di sciopero]]. Fu legale della [[Federazione dei Lavoratori della Terra]] e delle [[Camere del Lavoro]] a Udine ed a [[Pordenone]]. ▲[[Partigiano]] [[Antifascismo|antifascista]], inizialmente aderente al [[Partito Comunista Italiano]] per poi uscirne nel [[1956]], all'indomani della [[Rivoluzione ungherese del 1956|rivoluzione ungherese]]. Si iscrisse così al [[Partito Socialista Italiano]] di [[Pietro Nenni]], con cui fu eletto deputato per la prima volta nel [[1963]].<ref name=fort/>
=== Passaggio al PSI e l'attività politica socialista e radicale ===
Due anni dopo fu il primo firmatario di una proposta di legge intenta a legalizzare il [[divorzio]], ma su suggerimento di [[Pietro Nenni|Nenni]] decise inizialmente di non sottoporre la sua proposta all'esame in [[parlamento]].<ref name=fort/>
Sempre rieletto alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]], nel [[1970]] egli ruppe gli indugi e propose la possibilità di divorziare per gli italiani insieme al collega [[Partito Liberale Italiano|liberale]] [[Antonio Baslini]]. Nonostante l'opposizione della [[Democrazia Cristiana]], Fortuna incassò l'appoggio del PCI, del [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]], del [[Partito Liberale Italiano|PLI]] e della sinistra: il 1º dicembre dello stesso anno la proposta di legge "''Fortuna-Baslini''" fu approvata con 325 sì (e 283 no) alla Camera e 164 sì (e 150 no) al [[Senato della Repubblica]]. Sempre nel corso della
Successivamente la DC, nel tentativo di abolire l'istituto del divorzio, promosse un'iniziativa referendaria volta ad abrogare la legge Fortuna: il [[referendum abrogativo in Italia del 1974|referendum abrogativo]] si tenne il 12 e il 13 maggio [[1974]] e vide prevalere i no col 59,3% dei voti, a fronte di un'affluenza alle urne pari all'87,7%. Durante la campagna elettorale Fortuna si legò umanamente e politicamente al leader radicale [[Marco Pannella]]: da qui la sua scelta di avere la "doppia tessera" del PSI e del PR.<ref name=fort/>
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Più tardi, nel [[1984]], chiese alcune modifiche e integrazioni alla legge sulla cooperazione dell'[[Italia]] con i paesi in via di sviluppo e sugli interventi contro la fame nel mondo. Sempre nel 1984 Loris Fortuna si batteva nel chiedere norme sulla tutela della dignità del malato e la disciplina dell'eutanasia passiva. Poco prima di morire il politico friulano chiese a [[Bettino Craxi]], che lo aveva appena nominato Ministro delle politiche comunitarie, di raggiungere un'intesa elettorale coi radicali.<ref name=fort/>
Fortuna
==Omaggi e commemorazioni==
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