Partito Sardo d'Azione: differenze tra le versioni
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Lussu è condannato all'esilio nell'[[isola di Lipari]], dalla quale, attraverso un'azione rocambolesca compiuta insieme a [[Carlo Rosselli]] e [[Francesco Fausto Nitti]], riesce a fuggire il 27 luglio [[1929]]. Giunto a [[Parigi]], nell'agosto del 1929, fonda il movimento antifascista [[Giustizia e Libertà]], insieme a [[Carlo Rosselli]], [[Gaetano Salvemini]], [[Alberto Tarchiani]], Francesco Fausto e Vincenzo Nitti.
Alcuni dirigenti sardisti seguiranno il percorso di Lussu, legandosi a [[Giustizia e Libertà]] e all'antifascismo europeo. Tra questi [[Francesco Fancello]], [[Stefano Siglienti]] e
Altri continueranno la propria militanza antifascista resistendo alle violenze dello [[squadrismo]]. [[Luigi Battista Puggioni]] assisterà alla distruzione del proprio studio di avvocato;[[Davide Cova]] fu aggredito a Cagliari nel 22, benché ferito per sfuggire all'arresto dovette imbarcarsi sulla prima nave in partenza e si ritrovò a Tunisi. Subì poi un processo in cui fu assolto . Nel 1928 a Oristano fu allontanato dal lavoro di ingegnere capo dell'ufficio comunale per essersi rifiutato di ritirare la tessera di iscrizione al Pnf e per qualche anno l'ufficio fu soppresso. Fu un sorvegliato speciale e spesso veniva condotto in carcere. [[Giovanni Battista Melis]] sarà incarcerato nel 1928 a
=== Il dopoguerra e l'uscita della componente filosocialista ===
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