Conclave: differenze tra le versioni

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Posto che la ''Universi Dominici Gregis'' abolisce le forme di elezione dette ''per acclamationem seu inspirationem'' (accordo unanime per ispirazione dello Spirito Santo) e ''per compromissum'' (i cardinali elettori affidano il compito dell'elezione del Papa a un comitato ristretto scelto fra gli stessi cardinali), precedentemente valide ma assai poco comuni, l'unica forma di elezione del Romano Pontefice ammessa è ''per scrutinium'', cioè tramite il voto. Per la validità dell'elezione sono richiesti i due terzi dei suffragi, conteggiati sul numero degli elettori presenti. Nel caso in cui tale numero non sia divisibile per tre viene necessariamente immesso un voto in più.<ref>''Universi Dominici Gregis'', V, 62</ref>.
 
Agli scrutini si accede subito dopo la chiarificazione degli ultimi eventuali dubbi di voto. Nel caso in cui le elezioni inizino il pomeriggio del primo giorno di conclave, vi sarà un solo scrutinio. I giorni seguenti vi saranno due scrutini al mattino e due al pomeriggio, fino all'elezione del nuovo papa. CiascunoOgni scrutinio si divide in tre fasi:
# ''Antescrutinium'';
# ''Scrutinium vere proprieque'';
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==== Scrutinium vere proprieque ====
Quindi un cardinale alla volta si reca, tenendo in mano la scheda piegata in due e ben visibile<ref>''Universi Dominici Gregis'' - V, 66</ref>, presso l'altare della Sistina dove sono presenti i tre scrutatori e un'urna con un piatto appoggiatovi sopra. Arrivato dinanzi all'affresco del [[Giudizio Universale]] di [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]], pronuncia il giuramento:
 
{{Citazione|Chiamo a testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che il mio voto è dato a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto.|
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e, posta la scheda sul piatto, lo alza per lasciarla scivolare all'interno dell'urna; quindi tornerà al proprio posto.
 
Compiute le operazioni di voto, si procede alle operazioni di spoglio. Il primo scrutatore agita le schede nell'urna per mescolarle, mentre l'ultimo le conteggia una ad una ponendole in un'altra urna vuota, più piccola. Se il numero non corrispondesse al numero dei cardinali elettori le schede andrebbero bruciate subito, senza spoglio.
 
Il primo e il secondo scrutatore osservano e leggono in silenzio il nome scritto su ciascuna scheda, mentre l'ultimo lo pronuncia a voce alta, in modo che anche i cardinali elettori possano calcolare quanti voti ha ricevuto ciascun candidato. Ciascuno scrutatore riporta i voti in appositi fogli<ref>''Universi Dominici Gregis'', V, 69</ref>.