Baccalà: differenze tra le versioni

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Baccalà con le cipolline
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In [[Calabria]] è molto in voga il ''baccalà alla cosentina'', tipico della città di [[Cosenza]] e parte della sua provincia, preparato secondo tradizione con patate, olive nere, peperoni, salsa di pomodoro, alloro, prezzemolo, sale e pepe.
Altri preparazioni locali sono il ''Morzello di baccalà di Catanzaro''<ref>[https://www.sergiostraface.it/piatti-tipici-della-tradizione-calabrese-il-morzello-di-baccala-di-catanzaro/]</ref> oppure il ''Baccalà fritto alla riggitana'', tipico del reggino<ref>[http://www.prolocoreggiocalabria.it/recipe/baccala-fritto-alla-riggitana/]</ref>; particolare inoltre, sempre della città di [[Reggio Calabria|Reggio]], è una versione che contempla anche lo stoccafisso<ref>[https://www.cucinacalabrese.org/pesce-stocco-e-baccala-alla-reggina/]</ref>, senza scordare il popolare [https://ilconsigliatore.com/come-cucinare-il-baccala-in-bianco/ baccalá in bianco].
 
In [[Campania]] è uno dei piatti tipici della vigilia natalizia che si accompagna sempre al [[Anguilla anguilla|capitone]], serviti entrambi infarinati e fritti in abbondante olio e i pezzi che restano utilizzati per "rinforzare" l'[[insalata di rinforzo|insalata]] (soprattutto nel napoletano). Sempre in Campania viene preparato a Napoli in ''cassuola'' (con capperi, olive, uvetta e sugo di pomodoro) e ''alla cannaruta'' (il baccalà, infarinato e fritto, viene ripassato in padella con cipolla, noci, pinoli e uvetta ed infine sfumato col vino bianco), mentre in Irpinia alla ''pertecaregna'' (cioè con i peperoni essiccati e condito con aglio, olio e prezzemolo).