Stefano d'Inghilterra: differenze tra le versioni
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Nipote di [[Guglielmo il Conquistatore]], è considerato l'ultimo re [[Normanni|normanno]] d'Inghilterra. Tutte le fonti lo presentano come persona mite e generosa, che però lasciò che i diritti della corona (soprattutto la riscossione delle tasse) venissero frequentemente ignorati<ref>William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pag. 97</ref>.
In Inghilterra, per ragioni storiche e anche geografiche, esisteva lo stato unitario fin dai tempi di [[Alfredo il Grande]], a differenza che nel resto dell’Europa dove vigeva il feudalesimo e l’autorità dello stato era pressoché nulla. Ci fu soltanto un breve periodo della storia inglese dove i nobili riuscirono a prendere il sopravvento sulla corona, «questo avvenne nell'interregno di Stephen» quando essi «si abbandonarono alla costruzione di castelli fortificati»<ref>Francesco Felicetti, ''Evoluzione storia del Parlamento inglese'', Pellegrini, Cosenza 1983, p.29</ref>, cosa proibita in quanto il re esercitava il proprio potere direttamente in loco tramite lo sceriffo. Il successore [[Enrico II d'Inghilterra|Enrico II]] ristabilì infatti l'autorità statale radendo al suolo i castelli costruiti
== Origine ==
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L'anno dopo Eustachio morì all'improvviso<ref name=PAR>{{la}} [https://archive.org/stream/matthiparisiens07luargoog#page/n253/mode/2up #ES Matthæi Parisiensis, monachi Sancti Albani, Historia Anglorum, vol. II, pagina 190]</ref> ed Enrico, in quello stesso anno, con 36 navi<ref name=PAR/>, attraversò la Manica e sbarcò in Inghilterra<ref name=PARI>{{la}} [https://archive.org/stream/matthiparisiens07luargoog#page/n253/mode/2up #ES Matthæi Parisiensis, monachi Sancti Albani, Historia Anglorum, vol. II, pagina 191]</ref>, dove si apprestò a riprendere nuovamente la guerra.<br />Stefano, che circa un anno prima aveva perso la moglie [[Matilde di Boulogne]]<ref name=Ro>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36182g/f338.image #ES Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol. I, pagina 263]</ref>, si sentì vecchio e stanco, senza più voglia di continuare la lotta<ref name=CO/> per conto del secondo figlio, [[Guglielmo I di Boulogne|Guglielmo]], per cui concordò un trattato con Enrico<ref name=PARI/>. Stefano incontrò Enrico a Wallingford e lo riconobbe come proprio successore, mentre Enrico Plantageneto accettava che Stefano continuasse a regnare pacificamente in Inghilterra<ref name=PARI/> (la pace era stata negoziata tra il fratello di Stefano, Enrico di Blois, vescovo di Winchester e l'arcivescovo di Canterbury, Teobaldo di Bec)<ref name=CO/>. Nella successiva ratifica solenne del trattato, tenuta a Winchester<ref name=CANTER>{{la}} [https://archive.org/stream/historicalworks00offigoog#page/n219/mode/2up #ES Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I, pag 156]</ref>, Enrico rese omaggio a Stefano<ref name=CO/> e si riconobbero al figlio minore di Stefano, Guglielmo, la contea del [[Surrey]] e l'eredità sui possedimenti del padre in Francia<ref name=CO/> e in particolare la [[contea di Boulogne]]. Con soddisfazione generale la guerra civile era finita<ref name=CO/>.
Stefano morì il 25 ottobre del 1154<ref name=R>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36182g/f362.image #ES Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol. I, pagina 287]</ref>
== Discendenza ==
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