Romanino: differenze tra le versioni
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[[File:Romanino Saccia-importuni Trento.JPG|thumb|Romanino, ''Lo scaccia-importuni'', affresco, Trento, Palazzo del Buonconsiglio.]]
[[File:Storie di sant'obizio (romanino) interno1.jpg|thumb|Romanino, particolare delle ''[[Storie di sant'Obizio]]'', affresco, Brescia, chiesa di San Salvatore.]]
Figlio di Luchino, esponente di una famiglia che dall'inizio del [[XV secolo]] si insediò a Brescia, ma originaria di [[Romano di Lombardia]].<ref>La firma posta su di un contratto aveva messo in dubbio la nascita a Brescia, ma uno ulteriore dei primi anni del XV secolo riporta che a Brescia viveva un ''Giacomo da Romano'' così chiamato per indicare la provenienza della sua famiglia {{cita libro|titolo=Romanino a Tavernola Bergamasca|autore=gabriele Foresti, Giuseppe Tognazzi|editore=Sebinius|anno=2006|p 83}}.</ref> La sua formazione avvenne tra Brescia e [[Venezia]], con influenze di [[Giorgione]] e di [[Albrecht Dürer|Dürer]], come dimostra la ''Madonna col Bambino'', conservata presso il [[Museo del Louvre]] ed eseguita verso la metà del primo decennio. Negli anni successivi, l'artista si indirizzò verso i modi illusionistico prospettici milanesi di [[Bramantino]] e [[Bernardo Zenale]]. Databili al [[1509]], sono gli affreschi con ''Episodi della vita di Nicolò Orsini'', realizzati per [[Palazzo Orsini (Ghedi)|palazzo Orsini]] a [[Ghedi]] e conservati da metà dell'[[
Datato al [[1510]] è il ''Compianto sul Cristo morto'', già in San Lorenzo a Brescia e ora nelle [[Gallerie dell'Accademia]] di Venezia, dove sui modi della tradizione del «realismo» lombardo si innestano riferimenti [[Cremona|cremonesi]] e [[Ferrara|ferraresi]].
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Negli ultimi anni, iniziò la collaborazione con il giovane [[Lattanzio Gambara]] - che presto, sposandone la figlia, divenne suo genero - nei cicli profani dei Palazzi Lechi e Averoldi a Brescia. L'ultima opera nota, commissionata nel dicembre del [[1557]] ed in parte eseguita in collaborazione con il Gambara è la ''Vocazione dei santi Pietro e Andrea'' nella chiesa di San Pietro a [[Modena]].
Gia nel 1550 [[Giorgio Vasari]] lo indicò nel suo “Vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani” ponendolo a confronto con un altro pittore bresciano [[Il Moretto]].{{citazione|Girolamo Romanino bonissimo pratico e buon disegnatore, come apertamente si vede nelle opere fatte da lui, et in Brescia et intorno a molte miglia. Né da meno di questi resta, anzi più tosto gli passa, Alessandro Moretto, delicatissimo ne' colori et amicissimo della diligenzia, come apertamente fon fede le pulite e be lodate opere [fatte] da lui|Giorgio Vasari- Vita deì più accellenti architetti, pittori, et scultori italiani}}
== Opere ==
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