Repubblica Federale Democratica Transcaucasica: differenze tra le versioni
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== Storia ==
La maggior parte del [[Caucaso meridionale]] era sotto il comando dell'[[Impero russo]]; nella prima metà del [[diciannovesimo secolo]]. Un vicereame caucasico era stato originariamente istituito nel [[1801]], per consentire il governo russo diretto e nel corso dei decenni successivi. L'autonomia locale fu ridotta ed il controllo russo fu ulteriormente consolidato, il vicereame acquisì, la maggiore potere nel 1845. Tiflis, (ora [[Tbilisi]]), che fu la capitale del Regno georgiano di [[Kartli-Kakheti]], divenne la sede del viceré e ''de facto'' la capitale della regione. Il Caucaso meridionale era prevalentemente rurale, tranne per [[Baku]]; che crebbe, alla fine del
Con lo scoppio della [[prima guerra mondiale]], nel 1914, il [[Caucaso]] diventò un teatro militare importante. L'Impero russo e l'[[Impero ottomano]] si combattevano nella regione. I russi vinsero diverse battaglie e penetrarono in profondità nel territorio ottomano. Tuttavia, erano preoccupati che la popolazione locale, per lo più musulmana, avrebbe continuato a seguire l'
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=== Conferenza sulla pace di Trebisonda ===
Una delegazione in rappresentanza del Seim doveva partire per [[Trebisonda]] il 2 marzo, ma quel giorno fu annunciato che i colloqui di pace a [[Brėst|Brest-Litovsk]], che si erano conclusi, con i russi che avrebbero firmato un trattato di pace. Nel [[trattato di Brest-Litovsk]] c'era l'accordo che i russi avrebbero ceduto vaste aree di terra all'Impero ottomano, comprese le principali regioni del Transcaucaso: i territori di Ardahan, Batum oblast' e Kars oblast', perché erano stati annessi dalla Russia dopo la [[Guerra russo-turca (1877-1878)|guerra russo-turca del 1877–1878]]. Con questo sviluppo improvviso, la delegazione aveva rinviato la partenza poiché ha dovuto riconsiderare la propria posizione. Poiché il Transcaucaso non aveva preso parte ai negoziati di Brest-Litovsk, hanno inviato messaggi a diversi governi in tutto il mondo, affermando che poiché non erano una parte nei colloqui di pace non avrebbero onorato il trattato e non avrebbero evacuato i territori. La delegazione sarebbe finalmente partita il 7 marzo e sarebbe arrivata a Trebisonda il giorno successivo.<ref>{{Cita libro|nome=Richard G|cognome=Hovannisian|titolo=Armenia on the road to independence 1918|url=https://www.worldcat.org/title/armenia-on-the-road-to-independence-1918/oclc/175119194|accesso=2022-06-16|data=1969|editore=Univ. of California Press|lingua=Inglese|p=131|OCLC=175119194}}</ref> All'arrivo, la delegazione, composta da dieci delegati e altre cinquanta guardie, fu trattenuta perché le guardie furono invitate a disarmarsi. La delegazione insolitamente numerosa era composta da individui selezionati per rappresentare i diversi gruppi etnici e le fazioni politiche che componevano il Seim; al loro arrivo un funzionario ottomano aveva scherzato dicendo che se questa fosse l'intera popolazione della Transcaucasia, era davvero molto piccola, tuttavia, era solo una delegazione molto grande.<ref name="worldcat.org">{{Cita libro|nome=Richard G|cognome=Hovannisian|titolo=Armenia on the road to independence 1918|url=https://www.worldcat.org/title/armenia-on-the-road-to-independence-1918/oclc/175119194|accesso=10 giugno 2022|data=1969|editore=Univ. of California Press|lingua=Inglese|pp=176-177|oclc=175119194}}</ref>
Mentre i delegati attendevano l'inizio della conferenza a Trebisonda, il capo della [[Terza armata ottomana]], [[Wehib Pascià|Vehib Pascià]], ha inviato una richiesta il 10 marzo a Evgeny Lebedinskii, un ex generale russo che aveva iniziato a seguire gli ordini del Commissariato, per evacuare le aree di Ardahan, [[Batumi|Batum]] e Kars, come previsto dal Trattato di Brest-Litovsk. Vehib disse anche a Ilia Odishelidze, che stava prendendo ordini anche dal Commissariato, che alla luce degli attacchi delle forze armene alla popolazione vicino a Erzurum, le forze ottomane avrebbero dovuto avanzare per mantenere la pace, avvertendo che qualsiasi risposta ostile sarebbe stata accolta con forza. A queste richieste ha risposto direttamente Chkheidze in qualità di presidente del Seim, il quale ha notato che il Transcaucaso aveva inviato una delegazione a Trebisonda per negoziare la pace e che poiché il Seim non riconosceva più l'autorità russa, non avrebbero riconosciuto le disposizioni di Brest-Litovsk. L'11 marzo l'esercito ottomano iniziò il suo attacco a Erzurum e con poche speranze di successo, i difensori per lo più armeni evacuarono meno di ventiquattro ore dopo.<ref>{{Cita libro|nome=Richard G|cognome=Hovannisian|titolo=Armenia on the road to independence 1918|url=https://www.worldcat.org/title/armenia-on-the-road-to-independence-1918/oclc/175119194|accesso=2022-06-17|data=1969|editore=Univ. of California Press|lingua=Inglese|p=135|OCLC=175119194}}</ref>
La Conferenza per la [[pace di Trazonb]] iniziò il 14 marzo. Nella prima sessione, il principale delegato ottomano, [[Rauf Bey]], aveva chiesto alla delegazione transcaucasica chi rappresentassero. [[Akaki Chkhenkeli]], il capo della delegazione transcaucasica, non è stato in grado di dare una risposta adeguata poiché non era chiaro a lui o ai suoi associati chi rappresentassero. Quando la domanda fu ripetuta due giorni dopo, Rauf chiese a Chkhenkeli di chiarire la composizione del loro stato, per determinare se fosse qualificato come uno ai sensi del [[diritto internazionale]]. Chkhenkeli aveva chiarito che dalla Rivoluzione d'Ottobre l'autorità centrale aveva cessato di esistere in Transcaucasia. Fu formato un governo indipendente e che, poiché aveva agito come uno stato quando aveva discusso l'invito ai colloqui di [[Trattato di Brest-Litovsk|pace di Brest-Litovsk]], si qualificava come uno stato sovrano, anche se l'indipendenza non era stata esplicitamente proclamata. Rauf confutò l'argomento, affermando che il [[Consiglio dei commissari del popolo della RSFS Russa|Sovnarkom]] aveva autorità su tutta la Russia
== Formazione ==
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