Repubblica Federale Democratica Transcaucasica: differenze tra le versioni

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Di fronte alla superiorità militare ottomana, il Consiglio nazionale georgiano decise che l'unica opzione era che la Transcaucasia si dichiarasse uno stato indipendente. L'idea fu discussa al Seim il 22 aprile, i georgiani guidarono il dibattito, notando che i rappresentanti ottomani avevano accettato di riprendere i colloqui di pace a condizione che il Transcaucaso li incontrasse come uno stato indipendente.<ref>{{Cita libro|nome=Richard G|cognome=Hovannisian|titolo=Armenia on the road to independence 1918|url=https://www.worldcat.org/title/armenia-on-the-road-to-independence-1918/oclc/175119194|accesso=2022-06-17|data=1969|editore=Univ. of California Press|lingua=Inglese|pp=159-160|OCLC=175119194}}</ref> La scelta di andare avanti non fu inizialmente scelta: i Dashnak, per lo più armeni, ritenevano che l'opzione migliore all'epoca fosse quella di fermare l'avanzata dell'esercito ottomano, sebbene fossero riluttanti a rinunciare a così tanto territorio, mentre i Musavat, che rappresentavano gli interessi dell'Azerbaigian, erano ancora riluttanti a combattere i compagni musulmani, ma hanno ammesso che l'indipendenza era l'unico modo per garantire che la regione non fosse divisa da stati stranieri. L'unica grande opposizione venne dal Partito Socialista Rivoluzionario, quando uno dei loro rappresentanti, Lev Tumanov, ha affermato che il popolo della Transcaucasia non aveva sostenuto un'azione del genere. Ha anche affermato che mentre i Musavat affermavano che la loro forza trainante era "la coscienza, non la paura", in realtà era "la paura e non la coscienza". Si concluse che si sarebbero pentiti tutti, di questo atto.<ref>{{Cita libro|nome=Richard G|cognome=Hovannisian|titolo=Armenia on the road to independence 1918|url=https://www.worldcat.org/title/armenia-on-the-road-to-independence-1918/oclc/175119194|accesso=2022-06-16|data=1969|editore=Univ. of California Press|lingua=Inglese|pp=160-161|OCLC=175119194}}</ref>
 
Al termine del dibattito, Davit Oniashvili, un menscevico di etnia georgiana, propose la mozione per il Seim "per proclamare la Transcaucasia una repubblica federativa democratica indipendente". Alcuni deputati lasciarono l'aula perché non volevano votare a favore della questione, quindi la mozione passò con pochi dissensi. La nuova repubblica, la Repubblica DemocraticaFederale FederativaDemocratica Transcaucasica (RFDT), inviò immediatamente un messaggio a Vehib Pasha annunciando questo sviluppo ed esprimendo la volontà di accettare le disposizioni del [[trattato di Brest-Litovsk]] e di cedere Kars all'[[Impero ottomano]]. L'Impero ottomano aveva riconosciuto la RFDT il 28 aprile. Nonostante questo riconoscimento, gli ottomani continuarono la loro avanzata nel territorio transcaucasico e poco dopo occuparono anche [[Erzurum|Erzerum]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Sarah|cognome=Slye|data=22 ottobre 2020|titolo=Turning towards unity: a North Caucasian perspective on the Transcaucasian Democratic Federative Republic|rivista=Caucasus Survey|volume=8|numero=1|pp=106–123|lingua=Inglese|accesso=10 giugno 2022|doi=10.1080/23761199.2020.1714882|url=https://www.schoeningh.de/view/journals/casu/8/1/article-p106_10.xml}}</ref>
 
=== Indipendenza ===