Repubblica Federale Democratica Transcaucasica: differenze tra le versioni
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|nomeCompleto = Repubblica Federale Democratica Transcaucasica
|nomeUfficiale = Закавказская демократическая федеративная республика
|paginaStemma =
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|religioni preminenti = [[Chiesa ortodossa]], [[Islam]]
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|stato successivo = [[File:Flag of the First Republic of Armenia.svg|20px|border]] [[Prima Repubblica di Armenia]]<br/>[[File:Flag of the Democratic Republic of Azerbaijan (1918).svg|20px|border]] [[Repubblica Democratica di Azerbaigian]]<br/>[[File:Flag of Georgia (1918-1921).svg|20px|border]] [[Repubblica Democratica di Georgia
▲|stato precedente = [[File:Romanov Flag.svg|20px|border]] [[Impero russo]] <small>([[Commissariato Transcaucasico]])</small>
▲|stato successivo = [[File:Flag of the First Republic of Armenia.svg|20px|border]] [[Prima Repubblica di Armenia]]<br/>[[File:Flag of the Democratic Republic of Azerbaijan (1918).svg|20px|border]] [[Repubblica Democratica di Azerbaigian]]<br/>[[File:Flag of Georgia (1918-1921).svg|20px|border]] [[Repubblica Democratica di Georgia]]<br/>{{simbolo|Red flag.svg}} [[Comune di Baku]]
|stato attuale = {{ARM}}<br/>{{AZE}}<br/>{{GEO}}<br/>{{RUS}}<br/>{{TUR}}
|didascaliaLocalizzazione = Una mappa del Caucaso del 1918 dell'esercito britannico. Le sezioni evidenziate mostrano gli stati successori della RFDT, che rivendicarono più o meno lo stesso territorio.
}}
La '''Repubblica Federale Democratica Transcaucasica''' (
Dopo la [[Rivoluzione di febbraio]], il [[Governo provvisorio russo]]
== Storia ==
La maggior parte del [[Caucaso meridionale]] era sotto il comando dell'[[Impero russo]]; nella prima metà del [[diciannovesimo secolo]]. Un vicereame caucasico era stato originariamente istituito nel [[1801]], per consentire il governo russo diretto e nel corso dei decenni successivi. L'autonomia locale fu ridotta ed il controllo russo fu ulteriormente consolidato, il vicereame acquisì, la maggiore potere nel 1845. Tiflis, (ora [[Tbilisi]]), che fu la capitale del Regno georgiano di [[Kartli-Kakheti]], divenne la sede del viceré e ''de facto'' la capitale della regione. Il Caucaso meridionale era prevalentemente rurale, tranne per [[Baku]]; che crebbe, alla fine del diciannovesimo secolo, quando la regione iniziò ad esportare [[petrolio]] e divenne un importante centro economico. Etnicamente, la regione era molto diversificata. I tre principali gruppi etnici locali erano armeni, azeri e georgiani. Anche una popolazione russa si era stabilita, dopo che l'Impero russo aveva conquistato l'area.<ref>{{Cita libro|nome=Firuz|cognome=Kazimzada|titolo=The struggle for Transcaucasia (1917-1921)|url=https://www.worldcat.org/search?qt=wikipedia&q=isbn:9780956000408|accesso=2022-06-17|data=2008|lingua=Inglese|p=3|OCLC=1027717706|ISBN=978-0-9560004-0-8}}</ref>
Con lo scoppio della [[prima guerra mondiale]], nel 1914,
below}}</ref>
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Entro il 5 aprile, Chkhenkeli accettò il [[trattato di Brest-Litovsk]], come base per ulteriori negoziati, che aveva esortato il Seim transcaucasico ad accettare questa posizione.<ref>{{Cita libro|nome=Michael A|cognome=Reynolds|titolo=Shattering empires: the clash and collapse of the Ottoman and Russian empires, 1908-1918|url=https://www.worldcat.org/search?qt=wikipedia&q=isbn:9780521149167|accesso=2022-06-17|data=2014|editore=Cambridge University Press|lingua=Inglese|p=203|OCLC=1010623348}}</ref> Inizialmente si chiese se il Batum, rimanesse, parte del Transcaucaso, sostenendo che come porto principale della regione fosse una necessità economica. Gli ottomani, rifiutarono la proposta, chiarendo che avrebbero accettato solo i [[termini di Brest-Litovsk]], a cui Chkhenkeli concesse. Agendo di propria iniziativa, il 9 aprile Chkhenkeli ha accettato di negoziare ulteriormente sulla base dei termini stabiliti, sebbene abbia richiesto che i rappresentanti delle altre [[Imperi centrali|potenze centrali]] partecipassero ai colloqui. Rauf ha risposto che una tale richiesta potrebbe essere presa in considerazione solo se il Transcaucaso fosse uno stato indipendente.<ref>{{Cita libro|nome=Richard G|cognome=Hovannisian|titolo=Armenia on the road to independence 1918|url=https://www.worldcat.org/title/armenia-on-the-road-to-independence-1918/oclc/175119194|accesso=2022-06-17|data=1969|editore=Univ. of California Press|lingua=Inglese|p=152|OCLC=175119194}}</ref>
Stanchi dei negoziati infruttuosi e rendendosi conto che i territori contesi potevano essere occupati con la forza, i funzionari ottomani, avevano emesso un ultimatum ai difensori di Batum, ordinando l'evacuazione entro il 13 aprile. Mentre Chkhenkeli era ricettivo alla perdita di [[Batumi|Batum]], riconoscendo la sua importanza ma accettando che faceva parte dei termini a [[Brėst|Brest-Litovsk]], i membri georgiani del Seim erano irremovibili nel mantenere la città, Gegechkori notando che poteva essere difesa abbastanza facilmente. Irakli Tsereteli, un menscevico georgiano, tenne un appassionato discorso chiedendo la difesa della città e chiese al Seim di denunciare del tutto il [[trattato di Brest-Litovsk]]. I delegati armeni erano da tempo a sostegno della lotta contro l'Impero ottomano, una risposta al genocidio del 1915 e ai continui attacchi ai civili armeni, mentre solo gli azeri resistevano alla guerra, poiché erano riluttanti a combattere i compagni musulmani. Gli azeri furono messi in minoranza e il 14 aprile il Seim dichiarò guerra all'Impero ottomano. Immediatamente dopo la fine delle votazioni, Tsereteli e Jordania partirono per unirsi alla difesa di [[Batumi|Batum]], mentre la delegazione a [[Trebisonda]] ricevette l'ordine di tornare immediatamente a [[Tbilisi|Tiflis]].<ref name="Armenia on the road to independence 1918">{{Cita libro|nome=Richard G|cognome=Hovannisian|titolo=Armenia on the road to independence 1918|url=https://www.worldcat.org/title/armenia-on-the-road-to-independence-1918/oclc/175119194|accesso=2022-06-16|data=1969|editore=Univ. of California Press|lingua=Inglese|p=155|OCLC=175119194}}</ref> Alcuni delegati azeri avevano sfidato questo ordine e sono rimasti lì, alla ricerca di potenziali negoziati, anche se non ne è venuto fuori nulla.<ref>{{Cita libro|nome=Firuz|cognome=Kazimzada|titolo=The struggle for Transcaucasia (1917-1921)|url=https://www.worldcat.org/search?qt=wikipedia&q=isbn:9780956000408|accesso=2022-06-17|data=2008|lingua=Inglese|p=100|OCLC=1027717706|ISBN=978-0-9560004-0-8}}</ref>[[File:Russia Caucusus 1882.jpg|Il Caucaso russo, prima della formazione della Repubblica Federale Democratica Transcaucasica|thumb]]
=== Stabilimento ===
La superiorità militare delle forze ottomane divenne subito evidente.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Stefano|cognome=Taglia|data=2020-10-22|titolo=Pragmatism and expediency: Ottoman calculations and the establishment of the Transcaucasian Democratic Federative Republic|rivista=Caucasus Survey|volume=8|numero=1|p=50|lingua=Tedesco|accesso=2022-06-16|doi=10.1080/23761199.2020.1712903|url=https://www.schoeningh.de/view/journals/casu/8/1/article-p45_5.xml}}</ref> Le forze ottomane occuparono [[Batumi|Batum]] il 14 aprile, con poca resistenza; hanno anche attaccato [[Kars]], ma una forza di 3.000 soldati armeni, con il supporto dell'artiglieria, hanno tenuto la città fino a quando non è stata evacuata il 25 aprile. Avendo catturato la maggior parte del territorio rivendicato e non volendo perdere altri soldati, i delegati ottomani offrirono un'altra tregua il 22 aprile e attesero la risposta dei Transcaucasici.
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== Voci correlate ==
*[[Repubblica Socialista Federativa Sovietica Transcaucasica|RSFS Transcaucasica]]
*[[Conferenza di pace di Trebisonda]]
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