Bernabò Visconti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Rapax2205 (discussione | contributi)
La rivolta dei guelfi di Brescia: : creato collegamento con una nuova voce
Ortografia
Riga 163:
A Galeazzo e Bernabò si cercò di far credere che tale alleanza servisse per contrastare le compagnie di ventura ma per accertarsene i due mandarono messi al pontefice senza ottenere risposta. Bernabò rispose alla lega alleandosi con [[Cansignorio della Scala]], di cui era stato precedentemente acerrimo nemico: in cambio dell'alleanza, Mantova sarebbe passata sotto il dominio scaligero nel caso in cui fosse stata catturata.<ref>{{Cita|G. Campiglio, ''op. cit.''|vol. III, pp. 40-41}}.</ref> Come da accordo, il 5 aprile [[1368]] l'esercito di Bernabò Visconti e Cansignorio della Scala, forte di tremila fanti e altrettanti cavalieri, devastò le campagne mantovane per poi assediare [[Mantova]] e [[Borgoforte]]. Il 24 aprile la flottiglia viscontea mise in fuga quella estense sul [[Po]] catturando diverse navi<ref>{{Cita libro|autore=Fabio Romanoni|titolo=La guerra d’acqua dolce. Navi e conflitti medievali nell’Italia settentrionale|url=https://www.academia.edu/100479472/La_guerra_d_acqua_dolce_Navi_e_conflitti_medievali_nell_Italia_settentrionale|anno=2023|editore=Clueb|città=Bologna|pp=65-95|ISBN=978-88-31365-53-6}}</ref>.
 
L'esercito milanese fu tuttavia funestato dall'uccisione di cinquecento italiani da parte dei tedeschi e degli ungheresi che militavano nelle sue filafile, cui seguì un'identica rappresaglia da parte degli italiani a [[Bergamo]]. In giugno si celebrarono a Milano le nozze tra [[Violante Visconti]] figlia di Galeazzo e [[Lionello Plantageneto, I duca di Clarence|Lionello Plantageneto]], figlio di re [[Edoardo III d'Inghilterra]] dove Bernabò fece da padrino; si festeggiò con un sontuoso banchetto di ben diciotto imbandigioni nella piazza dell'[[Palazzo Reale (Milano)|Arengo]]. Il 12 agosto Bernabò strinse alleanza con i [[Wittelsbach]], suggellata con il matrimonio di sua figlia [[Taddea Visconti]] con [[Stefano III di Baviera]] e di suo figlio [[Marco Visconti di Parma|Marco]] con [[Elisabetta di Baviera]], figlia del duca [[Federico di Baviera-Landshut]].<ref>{{Cita|B. Corio, ''op. cit.''|vol. II, pp. 224-229}}.</ref>
 
Il 30 maggio 1368 Urbano V emise una bolla che incitava una nuova crociata contro Bernabò per aver violato i capitoli della precedente pace, in particolare riguardo al trattamento degli ecclesiastici. L'esercito imperiale alla guida di Carlo IV partì da [[Praga]] e il 12 giugno si unì alle forze della lega anti-viscontea presso [[Ficarolo]] formando un'armata di 30.000 cavalieri e 20.000 uomini (o di soli 20.000 secondo il Corio). Pose due fallimentari assedi ad [[Ostiglia]] e non riuscì a scacciare i viscontei da Mantova sotto assedio. Nel frattempo alle sue forze si erano unite anche quelle di Giovanna I di Napoli e dei fratelli [[Da Correggio]] che tradirono la fedeltà ai Visconti. Si diresse quindi a [[Borgoforte]] dove assaltò le fortificazioni costruite l'anno precedente da Bernabò ma i viscontei riuscirono a resistere.