Shigure: differenze tra le versioni
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Il 4 gennaio 1944 lo ''Shigure'' lasciò il Giappone di scorta alla nave rifornimento ''Irako'', che l'11 arrivò indenne a Truk. Il 19 prese parte alla difesa di un convoglio di petroliere suddiviso in piccoli gruppi che dalla base atollina, passando per [[Tarakan]], fece sosta a [[Balikpapan]], riempì le cisterne e quindi tornò a Truk: l'operazione si concluse il 15 febbraio. Due giorni dopo lo ''Shigure'', che stava spostandosi verso l'uscita settentrionale della rada, rimase coinvolto nel [[Operazione Hailstone|distruttivo attacco]] lanciato dalle portaerei della Task force 58 statunitense (viceammiraglio [[Marc Mitscher]]). Una bomba centrò in pieno la torre numero due a poppa, che saltò in aria; si ebbero ventuno morti e quarantacinque feriti, ma l'unità rimase a galla nonostante un principio di allagamento: lasciata la base devastata, fece subito rotta per le isole Palau, arrivandovi il 19 febbraio, e fu sottoposta a riparazioni provvisorie. Il 6 marzo poté riprendere il mare, incaricato di difendere alcuni convogli che viaggiavano a distanza ravvicinata; dopo una sosta a Formosa fu raggiunta Sasebo, dove il cacciatorpediniere fu posto in bacino di carenaggio.<ref name=combinedfleet.com/> Nel corso del raddobbo fu privato della torre diroccata e anche dei due cannoni Vickers da 40 mm; tutte queste armi furono sostituite da tre installazioni triple di cannoni Type 96 da 25 mm. Inoltre furono eliminati gli otto siluri di riserva e, sull'[[Albero di trinchetto|albero tripode prodiero]], fu aggiunto un [[radar]] Type 22 per il tiro contro bersagli navali.<ref name=S40/><ref name=S281/>. L'11 maggio, tornato pienamente operativo, lo ''Shigure'' si portò a [[Saiki|Saeki]] e da qui partì verso l'ancoraggio di [[Provincia di Tawi-Tawi|Tawi Tawi]] in difesa della ''Musashi'' e delle portaerei {{nave||Chiyoda|portaerei|2}}, ''Chitose'' e ''Zuiho'', facendo tappa a [[Okinawa]]. Il 30 maggio lasciò il porto con il resto della 27ª Divisione e affiancato dalla 5ª Divisione incrociatori; i due reparti erano stati infatti scelti per formare lo schermo difensivo a un convoglio carico di armi, truppe e munizioni per l'isola di [[Biak]], sulla quale gli statunitensi [[Battaglia di Biak|erano sbarcati]] pochi giorni prima. Operando da Davao, le navi giapponesi cercarono di compiere la missione il 2 e l'8 giugno, fallendo in entrambi i casi. Durante il secondo tentativo lo ''Shigure'' salvò 110 superstiti dell{{'}}''Harusame'' (affondato da bombardieri alleati), quindi fu coinvolto in uno scambio di cannonate con un gruppo di cacciatorpediniere e incrociatori leggeri americani: fu raggiunto da due [[Granata (arma)|granate]] che provocarono danni leggeri, sette morti e quindici feriti. Divenuto chiaro che Biak non poteva essere soccorsa se non a prezzo di gravi perdite, lo ''Shigure'' ebbe l'ordine di rinunciare. Sostò quindi a [[Sorong]], poi a [[Bacan|Batjan]] e infine rientrò a Davao il 12.<ref name=combinedfleet.com/>
Nel porto filippino lo ''Shigure'' fu aggregato alla costituita 1ª Flotta mobile, forte di nove portaerei e guidata dal viceammiraglio [[Jisaburō Ozawa]]: nel dettaglio fece parte della scorta alle tre portaerei appartenenti allo scaglione del contrammiraglio [[Takatsugu Jōjima]]. Nella [[battaglia del Mare delle Filippine]] prestò soccorso con il cacciatorpediniere ''Hamakaze'' alla portaerei leggera ''[[Hiyo]]'', gravemente colpita da [[Aerosilurante|aerosiluranti]] nemici, ma non ebbe altra parte nello scontro. Riguadagnat le coste giapponesi, l'8 luglio lo ''Shigure'' partì da Kure per difendere un massiccio trasferimento di truppe a Okinawa, eseguito con le grandi navi da guerra; proseguì sulla rotta e il 16 si fermò alle [[isole Lingga]], vicino alla [[Malaysia]]. Il 7 agosto, dopo essersi spostato a [[Singapore]], salpò di scorta all'incrociatore leggero ''[[Kinu (incrociatore)|Kinu]]'', il quale sostò a [[Brunei]] e [[Manila]] prima di gettare le àncore nelle Palau, il 18: per ragioni non chiare, tuttavia, il ''Kinu'' ripartì immediatamente con destinazione la capitale filippina, raggiunta il 25 agosto. Buona parte di questo secondo viaggio la condusse isolatamente, in quanto lo ''Shigure'' fu dirottato il 20 per assistere l'incrociatore leggero {{nave||Natori|incrociatore|2}}, silurato e in procinto di affondare, ma fu incapace di rintracciarne la posizione. Il 25 entrò nella [[baia di Manila]], si riunì al ''Kinu'' e lo accompagnò sino alle Lingga, raggiunte il 2 settembre: per oltre un mese il servizio del cacciatorpediniere è dunque ignoto e si sa solo che il 10 ottobre, quando fu sciolta la 27ª Divisione, fu posto agli ordini diretti della 2ª Squadriglia.<ref name=combinedfleet.com/> Fu in questo periodo (estate-autunno 1944) che la nave fu dotata, a Kure o a Singapore, di dieci cannoni Type 96 da 25 mm singoli, piazzati lungo tutto il ponte; è inoltre quasi certo che all'albero tripode fu inchiavardato un radar Type 13 da ricerca aerea.<ref name=S40/><ref name=S281/> Il 18 ottobre seguì la 2ª Flotta da Tawi-Tawi a Brunei, dove fu effettuato il rifornimento in vista del [[Battaglia del Golfo di Leyte|complesso attacco al Golfo di Leyte]], nel quale era all'àncora la flotta d'invasione statunitense per le Filippine. Lo ''Shigure'' fu assegnato alla forza distaccata del viceammiraglio [[Shōji Nishimura]], enucleata dalla 2ª Flotta e comprendente le corazzate {{nave||Fuso|nave da battaglia|2}}, {{nave||Yamashiro|nave da battaglia|2}}, l'incrociatore pesante {{nave||Mogami|incrociatore|2}}, i cacciatorpediniere ''Asagumo'', ''[[Michishio]]'', ''[[Yamagumo]]''.<ref>{{cita|Millot 2002|pp. 726, 738-740}}.</ref>
La mattina del 24 ottobre, nel corso della navigazione per raggiungere e passare attraverso lo stretto di Surigao, la squadra di Nishimura fu scovata e attaccata da un gruppo imbarcato americano: lo ''Shigure'' fu colpito da un ordigno a prua, sulla torre da 127 mm, l'equipaggio contò undici vittime, ma la nave mantenne il proprio posto. Nelle prime ore del 25 ottobre la formazione nipponica [[Battaglia dello Stretto di Surigao|cozzò contro un formidabile schieramento navale]]; lo ''Shigure'' sfuggì a tre lanci consecutivi di siluri, eseguiti da altrettante divisioni di cacciatorpediniere statunitensi, ma soffrì molto il tiro dei grandi calibri. Una granata cadde sul ponte e molte altre esplosero vicino allo scafo, provocando la distruzione delle antenne radio, della [[girobussola]] e la messa fuori uso del [[timone]]. Sebbene per un certo periodo di tempo non fosse più manovrabile, lo ''Shigure'' fu l'unico superstite della squadra del viceammiraglio Nishimura, rimasto ucciso. L'equipaggio riuscì in ultimo a riprendere il controllo e giunse il 27 ottobre a Brunei. L'8 novembre, riparato alla meglio, salpò di scorta all'incrociatore pesante {{nave||Tone|incrociatore 1937|2}}, diretto a Sasebo, e forse affondò, di sera e collaborando con le navi scorta ''No. 19'' e ''Chiburi'', il sommergibile {{nave|USS|Growler|SS-215|6}} al largo di [[Mindoro]]. Il 16 le due unità entrarono nella rada e lo ''Shigure'' fu subito posto in bacino per un raddobbo durato circa un mese, durante il quale il comandante Nishino fu rimpiazzato dal capitano di corvetta Manubu Hagiwara; il cacciatorpediniere fu inoltre unito all{{'}}''[[Hatsushimo]]'' nella 21ª Divisione, dipendente dalla 2ª Squadriglia (2ª Flotta).<ref name=combinedfleet.com/> Il personale dell'arsenale incrementò la contraerea con cinque Type 96 singoli e quattro mitragliatrici pesanti [[Type 93 (mitragliatrice pesante)|Type 93]] da 13,2 mm, concentrate a mezzanave su affusti individuali.<ref name=S281/><ref>{{cita|Stille 2013, Vol. 1|pp. 40, 42}}.</ref>
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