Quarrata: differenze tra le versioni

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fosso quadrelli
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* '''[[Classificazione climatica]]''': '''zona D''', {{M|1691|u=[[Gradi giorno|GG]]}}
* '''[[Diffusività atmosferica]]''': '''bassa''', Ibimet CNR 2002
 
 
Due studiosi di Pistoia che sono andati e vanno per la maggiore, ingannati dal nome della città "QUARRATA", pur non essendo nè linguisti, tanto meno archeologi e topografi antichisti, ad orecchio e senza nessuna base linguistica hanno decretato che Quarrata prenda il nome da un QUADRATA di età romana ad indicare un insediamento coloniale o una mansio, ossia posto tappa, di una strada romana, basandosi anche su una presunta bonifica del terreno e successiva centuriazione del territorio, inesistente e quindi tutta da dimostrare.
Per loro l'orecchio e la fantasia aggiunti ai sogni autoreferenti, sono documenti scientifici inequivocabili e credono che ciò che pensano sia vangelo consacrato.
Ma visto che fra i miei attestati universitari ci sono, oltre che archeologo topografo antichista e medievista, anche storico della lingua con in più anche un diploma universitario di "perfezionamento in tecnica e metodi della ricerca storica, vediamo su basi scientifiche e documentarie di smentire quelle baggianate scritte sulle origini di Quarrata iniziando dal Rauty.
Il Rauty, ingegnere edile, dilettante in campo storico, archeologico e linguistico, lascia intendere che il nome Quarrata derivi da un insediamento a pianta quadrata dovuto alla centuriazione del territorio, successiva ad una presunta bonifica del territorio.
Dai documenti geologici, toponomastici, medievali e moderni fino a tutta la metà del 1800 si apprende che la pianura non era piatta come oggi, ma composta da avvallamenti allagati come dimotsrano i toponimi, Padule, Malpèasso, Palude e Lame, cioè acquitrini e quindi tanto impraticabile che nel 1200 spinse i Pistoiesi ad intraprendere una prima bonifica, descritta proprio in un'ottima pubblicazione dall'ing. Rauty, deviando i torrenti Brana, Bure e Stella, che sfociavano nell'Ombrone quasi tutti nello stesso punto allagando, ad ogni piena, la pianura. Dal canto suo nel 1600 il Dondori nel suo libro "Della Pietà di Pistoia" scrive testualmente che la pianura era sempre inondata ad ogni piena e le acque non potevano defluire a causa di un dosso che si trovava nei pressi di Poggio a Caiano, e per questo motivo i Pistoiesi erano costretti a coltivare il poco grano in collina.
Quindi cade l'affermaszione del Rauty di una centuriazione del territorio dopo una bonifica fatta dai Romani.
Altro fatto che smentisce il Rauty è la mancanza quasi assoluta di toponomastica fondiaria romana (cioè nome di località che hanno il suffisso in -ano/-ana) che si trova abbondante sulla dorsale sud dell'Appennino e nord del Montalbano, come Iano (ARIA-NUS), Sarturnana (Saturnus), Mumigliana (Momilius), Tobbiana (Tobius) Arcigliano (Arcilius) e sulla dorsale nord del Montalbano o, Buriano ( ovius), Lucciana (Lucius), Vinacciano (Vinicius) ecc.
Abbiamo è vero tre toponimi di origine fondiaria nella pianura e sono Chiazzano, Badia a Pacciana, e Masiano, ma la pianura, comr detto sopra aveva avvallamenti e dossi e questi tre insediuamenti agrari erano su dossi in mezzo alla Pianura tant'è vero che nella località che aveva il nome Pacciana, proprietà di un Pacius, c'è sorta nel medio evo una Badia e le Badie venivano fondate in prossimità di territori da bonificare, come, a Pistoa, la Badia di S. Michele in Pelago di Forcole, cioè, dove c'è un acquitrino in vicinanza di un bivio, e la Badia di S. Bartolomeo in Pantano.
Comunque le mappe precedenti al 1980 non segnalano nessuna traccia di centurie quadrate come si vede per esempio a Firenze, Lucca, Modena, Bologna ecc.
Inoltre le città a pianta quadrata erano colonie fondate dai Romani e né Pistoia, né Quarrata sono iscritte nel liber coloniarum del I sec. d. C. Quindi l'assegnazione dei poderi a coloni romani nel Pistoiese avvenne ad viritim, cioè a singola assegnazione perché il territorio era un territorio arcifinum qui nulla mensura continetur, cioè un territorio fuori del confini centuriati che non era racchiuso in alcuna misurazione.
 
E veniamo al nome.
la Gai, storica dell'arte, sancisce che QUARRATA deriva dalla pianta ortogonale (quadrata) di una mansio romana portando a riprova la via di Montalbano che va dritta da Quarrata ad Agliana passando dagli Olmi dicendo che è il cardo (strada che per i romani andava da sud a nord) della via romana che partiva dalla presunta mansio romana quadrata.
Peccato per lei che quella strada sia stata costruita ex novo, DICO EX NOVO, come risulta dai documenti dell'Ufficio tecnico del comune di Quarrata, nel 1934 e che prima, come si vede nelle mappe precedenti a quella data, non eisteva nessun tracciato viario in quella direzione.
Perciò la prova regina della presenza romana non esiste e la Gai ha detto una cosa falsa.
Aggiungo che per decifrare, o meglio, interpretare un toponimo che è un nome dato da un uomo ad un territorio, si deve essere esperti di linguistica, conoscere le trasformazioni fonologche, fontetiche, morfologiche, della lingua nel loro sviluppo cronologico nel passaggio dal Latino all'Italiano con tutte le sue varianti del vernacolo locale dovute alla prossimità di altri vernacoli e la loro interazione dovuta a rapporti siciali, economici, rituali fra loro.
Il questo caso, proprio nel vernacolo pistoiese, che però è tipico di tuue le lingue, si ha un fenomeno che si chiama ipercorrettismo. Parlando una volta con la gente della perifieria di Pistoia si sentiva dire CATTRO E CATTRINI invece di QUATTRO E QUATTRINI. Analogamente a Lucca si sente dire MIGHELE E OGA invece di MICHELE E OCA.
Il popolino, modifica sì la fonetica delle parone, ma inconsciamente sente di sbagliare e quindi, quando si trova di fronte a parole che, in questo caso, interessano il suono velare sordo K o sonoro G di altre parole tende a correggerle inserendo l'Uvulare QU- nella parola CARRATA che diventa QUARRATA o K nella lucchesia che sostituisce la velare sorda K alla velare sonora G in grano che diventa Crano.
Quindi il nome antico di QUARRATA era CARRATA e diventa C- dinventa QU_ a correggere CATTRINI per Quattrin.
Questo fenomeno nel Pistoiese è molto diffuso e lo troviamo anche in altro Toponimo sopra le Grazie di Saturnana, che fino al 1960 era detto e scritto CAROGGIO ed ora QUAROGGIO ed il torrentello agli OLMI che fino al 1970 era detto FOSSO CATRELLI ed ora FOSSO QUADRELLI.
La riprova del passaggio da Carrata a Quadrata sta nella radice della pasrola Carrata cioè Car che signica SASSO come Carrara, Carasco edanche Caroggio, E a Quarrata fino a poco tempo fa c'èerano cave di pietra arenaria.
Questi sono documenti inequivocabili che smentiscono quei due studiosi che, per presunzione, hanno avuto la pretesa di pontificare in una meteria che appena sanmo malamente orecchiare.
 
 
 
 
== Storia ==