Albero di Natale: differenze tra le versioni
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{{vedi anche|Culto dell'albero}}
[[File:Bonifatius Donareiche.jpg|thumb|upright=1.2|[[Bonifacio (vescovo di Magonza)|San Bonifacio]] abbatte l'[[albero di Thor]] in'un'incisione di Bernhard Rode. ]]
Una leggenda fa risalire l'usanza al [[724]], quando nel territorio della [[Tribù germaniche|tribù germanica]] dei [[Catti]] il [[missionario]] [[Anglosassoni|anglosassone]] [[Bonifacio (vescovo di Magonza)|Winfrid]] - poi conosciuto come San Bonifacio - abbattè a colpi d'ascia una [[Albero di Thor|quercia sacra al dio Thor]] con l’intento di fermare i [[Sacrificio umano|sacrifici umani]] che vi avvenivano e convertire quei popoli al [[cristianesimo]] e al suo posto crebbe un'[[Abies alba|abete]] triangolare associato alla figura di Gesù come simbolo di immortalità e della [[Trinità]] (vista la forma).<ref>Matteo Liberti, ''Chi l'ha inventato? L'albero di Natale'', in ''Focus storia'', gennaio 2020, n. 159, p. 12.</ref><ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/cultura/2018/12/04/video/perche_ogni_anno_facciamo_l_albero_di_natale_ecco_da_dove_nasce_questa_tradizione-174881/|titolo=Perché ogni anno facciamo l'albero di Natale? Ecco da dove nasce questa tradizione|sito=La Stampa|data=2018-12-04|lingua=it|accesso=2023-12-24}}</ref><ref name=":02">{{cita web|url=https://www.acistampa.com/story/san-bonifacio-e-la-storia-dellalbero-di-natale-7591|titolo=San Bonifacio e la storia dell’Albero di Natale|autore=|sito=Acistampa|data=28 dicembre 2017|lingua=ita|accesso=13 agosto 2022}}</ref>
Alla base dell'albero natalizio ci sono tuttavia gli antichissimi usi, tipici di varie culture, di adorare o di avere alberi sacri, come gli ''Alberi del Paradiso'' con nastri e oggetti colorati, fiaccole, piccole campane, animaletti votivi, e la credenza che le luci, che li illuminavano, corrispondessero ad altrettante anime. Allo stesso modo venivano ornati anche i vari ''[[Alberi]] cosmici'' con simboli del [[Sole]], della [[Luna]], dei [[pianeta|pianeti]] e delle [[stella|stelle]]. In particolare l'abete era sacro a [[Odino]], potente dio dei [[Germani]].<ref>Luciano Pelliccioni di Poli, ''L'albero di Natale ed altri miti arborei'', Libri del Graal, Libreria romana, 1993, pp. 11-12.</ref>
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Secondo altre fonti<ref>{{Cita web|url=http://bazonline.ch/basel/stadt/o-tannenbaum/story/26161016|titolo=O Tannenbaum |accesso=21 dicembre 2016}}</ref> l'albero di natale come è conosciuto sarebbe originario della regione di [[Basilea]] in [[Svizzera]] dove se ne trovano tracce risalenti al XIII secolo.
L'usanza, originariamente intesa come legata alla vita pubblica, entrò nelle case a partire dal [[
Per molto tempo, la tradizione dell'albero di Natale rimase tipica delle regioni a nord del [[Reno]], mentre era meno diffusa nelle regioni germaniche più a sud, dove i [[cattolicesimo|cattolici]] lo consideravano un uso [[protestantesimo|protestante]]. Furono gli ufficiali [[prussia]]ni, dopo il [[Congresso di Vienna]], a contribuire alla sua diffusione negli anni successivi. A [[Vienna]] l'albero di Natale apparve nel 1816, per volere della principessa [[Henrietta von Nassau-Weilburg]], ed in [[Francia]] nel 1840, introdotto da [[Elena di Meclemburgo-Schwerin|Elena di Meclemburgo-Schwerin duchessa d'Orléans]]. Nei primi anni del secolo, inoltre, in [[Svizzera]] e Germania si iniziò a produrre e a commerciare gli alberi di Natale, che divennero così parte del consumismo.
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