M.7 (dirigibile): differenze tra le versioni

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==Storia del progetto==
Nel 1913 il governo italiano, nel pieno di potenziamento delle forze armate, decise di realizzare nel Comune di [[Campi Bisenzio]] una base per dirigibili su un 'area di circa 30 [[Ettaro|ettari]], vicino alla frazione di Sant'Angelo a Lecore.<ref name="aw">{{Cita|Provincia di Prato||aw}}.</ref> La costruzione del nuovo cantiere iniziò nel 1914 a cura dalla ditta Giovanni Saccardi.<ref name="aw"/>
Nel 1915 fu deciso di collegare l'aeroscalo, allora in via di completamento, con il [[telegrafo]] a fili, dotando l'aeroscalo di un ufficio telegrafico, con due addetti, che fungeva anche da [[ufficio postale]].<ref name="aw"/>
Nel febbraio 1915 una relazione della [[Regia Marina]] precisava che: ''il cantiere fiorentino di Campi Bisenzio, con un hangar in ferro adatto per un dirigibile tipo M, sarebbe stato pronto per la fine di aprile''.<ref name="aw"/> La base di Campi Bisenzio era dotata di un [[hangar]] prefabbricato costituito da centine reticolari di [[ferro]], di forma parabolica, tamponamenti leggeri e con una enorme porta, formata da due battenti scorrevoli su [[Rotaia|rotaie]].<ref name="aw"/> Tale struttura era in grado di costruire e ospitare un dirigibile per volta. Vicino all’hangar vi erano le baracche per l’alloggiamento del personale oltre che dei reparti delle forze armate destinate alla protezione della base.<ref name="aw"/> Una palazzina, costruita sempre in l[[egno]], fu realizzata per gli ufficiali. Appena ultimato presso l'aeroscalo fu effettuato il collaudo del dirigibile ''[[P.6 (dirigibile)|P.6]]''.<ref name="aw"/>