Emilio Vedova: differenze tra le versioni
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Dal [[1961]] lavora ai ''Plurimi'', prima quelli veneziani poi quelli berlinesi realizzati a [[Berlino]] tra il [[1963]] e il [[1964]] tra cui i sette dell'''Absurdes Berliner Tagebuch ‘64'' presenti alla Documenta di Kassel nel [[1964]] dove espone anche nel [[1955]]<ref>{{Cita web |url=http://www.arteconomy24.ilsole24ore.com/art/approfondimenti/2012-03-03/ecco-postwar-italiano-attesa-074335.php |titolo=Ecco il post-war italiano in attesa di ripresa, prezzi convenienti per gli intenditori - Il Sole 24 ORE<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=26 aprile 2014 |dataarchivio=26 aprile 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140426214552/http://www.arteconomy24.ilsole24ore.com/art/approfondimenti/2012-03-03/ecco-postwar-italiano-attesa-074335.php |urlmorto=sì }}</ref> nel [[1959]] e poi nel [[1982]]. Questi ci appaiono come frammenti di quadri, forme spezzate di grandi dimensioni, dipinte su entrambi i lati e posizionate nello spazio in modo che lo spettatore abbia la possibilità di osservarle da diversi punti di vista. [[Achille Bonito Oliva]] ne parlerà come una "teatralizzazione dei piani pittorici (...) un'invasione simultanea e pervadente della realtà mediante la costruzione di quinte che scompongono la bidimensionalità del quadro a favore di una articolazione simultanea dei piani"<ref>{{Cita libro|titolo=Emilio Vedova 1919 - 2006|editore=Electa, Milano|p=65}}</ref>. Nello stesso anno sperimenta i primi collage, realizzando i ''Rilievi'', conglomerati di carta da giornale, legni e ferri. La scelta di vivere per un periodo a Berlino è giustificata dalla sua voglia di vivere in prima persona le paure e le tensioni sociali che serpeggiavano in quel periodo: "Nel caso di questi miei plurimi berlinesi, una simultaneità di presenze, sentimenti, fatti avvenuti, che avvengono, che non possono non provocare in chi arriva in questa città gravida di diverse <<paure>>: ieri, oggi, di latente dimenticanza; di equivoci; di malinconie anacronistiche; di reciproci antagonismi sovreccitati; di ''scontri di situazioni''. A Berlino sono tornato, sono venuto a lavorare per rendermi conto, ''de visu'', ancora, poter rintracciare, dopo le mostruose incrostazioni naziste, nelle strade, nella sua inquieta babelica vita, lo spirito democratico, critico, che animò un tempo Grosz, Dix, Beckmann... Dada Berlin!"<ref>{{Cita libro|titolo=Emilio Vedova 2013|editore=Skira|p=43}}</ref>.
Nel 1963 una sua opera viene esposta alla mostra ''[[Contemporary Italian Paintings]]'', allestita in alcune città [[
Dal 1965 al 1967 lavora a ''Spazio/Plurimo/Luce'' per l'EXPO di [[Montréal]]. L'installazione video-sonora univa i vari spazi del padiglione italiano e consisteva nella proiezione di lastrine di vetro di Murano su dei pannelli a forma di vela con movimenti asincroni e accompagnata dalle note elettroniche di Marino Zuccheri. Segue un'intensa attività didattica nelle Università americane e poi alla Sommerakademie di Salisburgo e all'[[Accademia di belle arti di Venezia]].
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*Emilio Vedova, Continuum, catalogo della mostra, Mazzotta, Milano, 1991
* Emilio Vedova, edizioni Folini Arte, anno: 2001, catalogo della mostra che si è tenuta dal 23 marzo al 18 maggio 2001 presso la Galleria Folini Arte Contemporanea di Chiasso, Svizzera.
*Adachiara Zevi, ''Peripezie del dopoguerra nell'arte italiana'', Torino, Giulio Einaudi Editore, 2005, pp.
* [[Alessandro Masi]], "Emilio Vedova, 1935-1950", Edimond, 2007
*Angelandreina Rorro e Alessandra Barbuto (a cura di), ''Emilio Vedova 1919-2006'', catalogo della mostra, edizioni Electa, Milano 2007
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[[Categoria:Sepolti nel Cimitero di San Michele di Venezia]]
[[Categoria:Vincitori del Premio Feltrinelli]]
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