Febbre: differenze tra le versioni

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L'osservazione cauta permette alla febbre di espletare il suo compito difensivo se il soggetto: svolge normalmente le sue attività in casa, è lucido, beve, suda, urina, non ha altri sintomi correlati come vomito, tosse, diarrea, cefalea.
 
Una febbre non complicata (che nei bambini spesso può essere anche causata da stress emotivi, cambiamenti di sede, di casa, o viaggi), in genere dura qualche giorno e va via senza terapia. Non bisogna sottoporsi a cambiamenti di temperatura tra interno ed esterno, ma restare a riposo a casa qualche giorno, evitando il riscaldamento eccessivo dell'ambiente.
 
Quando si ha la febbre in genere non si ha bisogno o desiderio di mangiare, ma si deve bere per disperdere il calore ed eliminare le tossine.
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La fase di fastigio assume andamenti caratteristici a seconda delle cause che producono la febbre. Si distinguono vari tipi di febbre:
 
* ''Febbre continua'': la temperatura corporea raggiunge i 40 °C e si mantiene pressoché costante durante il periodo del fastigio, in quanto le oscillazioni giornaliere della temperatura corporea sono sempre inferiori ada un grado Celsius senza che mai si raggiunga la defervescenza. È frequente nelle polmoniti. Solitamente si ha defervescenza per crisi con sudorazione profusa.
** ''Insorgenza e defervescenza graduale'' (''defervescenza per lisi''), si ha un passaggio dallo stato di salute a quello di malattia moderato nel tempo.
** ''Insorgenza e defervescenza brusca'' (''defervescenza per crisi''), si ha un passaggio dallo stato di salute a quello di malattia estremamente rapido. Durante la defervescenza per crisi c'è intensa sudorazione.
* ''Febbre remittente'' o ''discontinua'': il rialzo termico subisce durante il periodo del fastigio oscillazioni giornaliere di due-tre gradi, senza che mai si raggiunga la defervescenza. È frequente nelle [[Batteriemia|setticemie]] e malattie virali. È frequente nella tubercolosi.
* ''Febbre intermittente'': periodi di d'ipertermia si alternano a periodi di [[apiressia]] (senza febbre). Queste oscillazioni si osservano durante una stessa giornata, e questo è il caso di sepsi, neoplasie, malattie da farmaci, oppure nell'arco di più giorni (''Febbre Ricorrente)'', come nel caso della malaria (se il picco di ipertermia si osserva ogni quattro giorni si parla di [[Febbre quartana|quartana]], se si osserva ogni tre giorni di terzana), nel [[linfoma di Hodgkin]] e in altri linfomi. Una febbre alta (intorno ai 40 °C, o fra i 37 e 38 in presenza di sudorazione, che asporta calore corporeo), intermittente e associata a brividi è il sintomo di una febbre settica, di origine batterica.
* ''[[Brucellosi|Febbre ondulante]]'': il periodo febbrile oscilla da 10 a 15 giorni
* ''Febbre ricorrente'' e ''familiare'': [[Febbre mediterranea familiare]] (FMF), il periodo febbrile oscilla da 3 a 5 giorni
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== Terapia ==
La terapia delle febbri con mezzi fisici (spugnature di acqua o alcool) è sconsigliata in caso di febbre di origine centrale, mentre può essere consigliata solo in caso d'[[ipertermia]]. Al contrario, i farmaci non possono essere consigliati in caso d'ipertermia perché in questo caso manca il meccanismo centrale di innalzamento della temperatura su cui questi agiscono.
''Per ipertermia si intende una temperatura rettale uguale o superiore a 41,6 °C'', non dovuta all'azione di pirogeni endogeni, ma ad altri meccanismi che comportano un aumento primitivo della produzione endogena di calore e che agiscono al di fuori del controllo del centro ipotalamico che regola la temperatura corporea; come, com'è il caso di:
* [[ipertiroidismo]]
* [[colpo di calore]],
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# la somministrazione rettale va usata solo in caso di [[vomito]],
# i dosaggi degli antipiretici devono essere quelli approvati; mai vanno superate le dosi consigliate, specie con il paracetamolo per il rischio di epatotossicità fulminante con lo stesso,
# l'ibuprofene non va usato in caso di [[varicella]] o, se il bambino è [[disidratazione|disidratato]] o in caso di [[sindrome di Kawasaki]],
# la dose dei farmaci va calcolata in base al peso e non in base all'età,
# in caso di asma il paracetamolo non è controindicato, l'ibuprofene sì quando vi è un'asma nota per i farmaci antinfiammatori non steroidei ([[FANS]]),
# non è consigliato l'uso preventivo dei due farmaci per prevenire reazioni ai [[vaccini]],
# non è consigliato l'uso preventivo dei due farmaci per prevenire le [[convulsioni]] febbrili, perché non le prevengono.
 
Successivamente a questa Linea Guida, nel maggio del 2009 è stata pubblicata un'importante ricerca<ref>AD Hay, NM Redmond, C Costelloe, AA Montgomery, M Fletcher, S Hollinghurst and TJ Peters. Paracetamol and ibuprofen for the treatment of fever in children: the PITCH randomised controlled trial. Health Technology Assessment 2009; Vol. 13: No. 27 PMID 19454182</ref> condotta in Gran Bretagna e sponsorizzata da un ente Governativo "''Health Technology Assessment"''<ref>{{cita web|url=http://www.nets.nihr.ac.uk/programmes/hta|autore=NIHR|titolo=Health Technology Assessment (HTA) Programme|lingua=en|accesso=17 agosto 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141205200218/http://www.nets.nihr.ac.uk/programmes/hta|urlmorto=sì}}</ref>; nella quale si legge che l'associazione tra paracetamolo e ibuprofene da migliori risultati sulla riduzione dei tempi per raggiungere lo sfebbramento rispetto al solo uso del paracetamolo, ma non rispetto l'uso del solo ibuprofene.
 
Inoltre, la combinazione dei due farmaci ha una maggiore durata del controllo del sintomo.