Gandino: differenze tra le versioni

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Al termine della dominazione romana vi fu un periodo di decadenza e abbandono del centro abitato, con la popolazione che sovente era costretta a cercare riparo sulle alture circostanti al fine di difendersi dalle scorrerie perpetrate dalle orde barbariche. La situazione ritornò a stabilizzarsi con l'arrivo dei [[Longobardi]], popolazione che a partire dal [[VI secolo]] si radicò notevolmente sul territorio, influenzando a lungo gli usi degli abitanti: si consideri infatti che il diritto longobardo rimase ''de facto'' attivo nelle consuetudini della popolazione fino alla sua abolizione, avvenuta soltanto al termine del [[XV secolo]].
 
Con l'arrivo dei [[Franchi]], avvenuto verso la fine dell'[[VIII secolo]] il territorio, formato da agglomerati sparsi, venne sottoposto al sistema feudale, con il paese che inizialmente venne assegnato, al pari di gran parte della valle, ai monaci di [[Tours]]. Ed è a questo evento a cui si riferisce il primo documento scritto che attesta l'esistenza del paese: è il 17 agosto [[774]] quando, in un atto rogato redatto a [[Pavia]], l'imperatore [[Carlo Magno]] dona ai suddetti religiosi la [[valleVal Camonica]] ''cum salto Candino'', dove ''salto'' starebbe a indicare l'intera valle Gandino.
 
La prima volta in cui viene fatta menzione del paese è datata invece 1º agosto [[830]] quando Aucunda, moglie di Gausperto, dona alcuni terreni posti presso Gandino a Grasemundo, [[vescovo di Bergamo]]. Quest'ultima autorità, grazie a permute, donazioni e investiture, acquisì pieno potere su tutta la val Seriana, assurgendo in modo ufficiale a ruolo di feudatario nel [[1041]].