MIM-14 Nike Hercules: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 143:
La presenza dei potenti Hercules, tra le prime armi missilistiche "mature" e pienamente sviluppate, ebbe un ruolo di primo piano nell'"età dell'oro" della missilistica americana (e non solo) tra gli anni '50 e i primi anni '70, ma anche l'immaginario dell'opinione pubblica venne impressionato dalle fantastiche prestazioni delle nuove armi (e vettori spaziali), come si vede dalle opere fantascientifiche dell'epoca, in film, cartoni animati e fumetti. Nelle avventure mirabolanti ideate da [[Stan Lee]], specialmente nei [[Fantastici quattro]], quest'atmosfera era molto presente. Anche in prima persona i missili MIN-14, con la loro sagoma avveniristica, possente e aggressiva, avrebbero potuto far bella figura in una storia di fantascienza. In un episodio del Mitico [[Thor]], per esempio, l'eroe distrugge una batteria di missili praticamente uguali al Nike.
Da notare, tornando all'arma di per sé
Ad un certo punto, la versione nucleare del missile venne fatta uscire di produzione, non reputando saggio far esplodere armi atomiche sul proprio territorio sia pure per difendersi da un attacco similare. Questo accadde nel [[1964]].
Riga 151:
[[File:Nike missile elevator.jpg|upright=1.4|thumb|Le basi di lancio fisse per i Nike comprendevano degli elevatori da depositi sotterranei, quasi fossero stati degli impianti missilistici navali. I magazzini erano realizzati in maniera pesante per resistere anche ad attacchi aerei, sebbene non fossero progettati per reggere attacchi nucleari ravvicinati]]
Ma oramai gli Hercules erano in fase di ritiro. L'ultima batteria americana metropolitana venne
Ma essi non rimpiazzarono le batterie da difesa aerea metropolitana, che smisero di esistere come tali
Nel resto del mondo il missile ha avuto esportazioni notevoli: Paesi che ebbero dapprima l'Ajax e anche nuovi clienti schierarono gli Hercules, in genere con assegnazione all'Aeronautica. Tra questi il Belgio, Corea del Sud, Danimarca, Germania Occidentale, Giappone, Italia, Norvegia, Paesi Bassi e Turchia. Anche Taiwan ebbe un battaglione da 48 rampe di lancio assegnato all'esercito, mentre il [[Giappone]] produceva la versione non nucleare del missile ancora alla fine degli anni '70, malgrado l'arma fosse obsoleta.
Riga 161:
L'Italia dall'inizio degli anni '60 ha avuto gli Hercules in linea con 3 Stormi IT (Intercettori teleguidati), che negli anni '90 erano ridotti a 2: il 16º di [[Treviso]], il 17º di [[Padova]] appartenenti alla 1ª Brigata Aerea. Essi avevano il compito della difesa del Nord-Est e nel tempo ricevettero un totale di 96 rampe di lancio e, si stima, 500-700 missili. Nel 1998 Il 16º Stormo di Treviso venne sciolto; nel 2005 l'ultimo missile NIKE Hercules italiano venne lanciato dal Poligono Sperimentale Interforze del Salto di Quirra in Sardegna. La 1ª Brigata Aerea è stata convertita ad altri compiti. In tutto essi impegnavano migliaia di uomini per difendere un'area di circa 640x280 km.
Questi missili avrebbero dovuto essere rimpiazzati già nei primi anni '90 da 20 batterie di [[MIM-104 Patriot|Patriot]], con 1280 ordigni, ma i costi elevati, 5500 miliardi di [[Lire]], hanno fatto annullare il programma. Già allora si trattava di missili ed elettronica da museo
Gli ultimi dei 25.000 missili ancora in servizio
In [[Corea]] e [[Taiwan]] le armi rimaste non svolgono più ruoli antiaerei, ma a quanto risulta dalle poche notizie disponibili essi sono stati modificati per il ruolo di missile superficie-superficie, come tra l'altro era possibile già con il MIM-14B, sebbene solo come possibilità secondaria. Può essere che la gittata sia in questo ruolo di 200–300 km.
Riga 184:
In termini di letalità e precisione, l'SA-2 (che in alcune versioni era forse armato di testata nucleare), ha una testata similmente potente, ma è forse meno resistente alle ECM, anche se in ogni caso entrambi sono nati come missili radiocomandati. Peraltro, se esso ha dato solo un PK (Probability of Kill) del 2% in [[Vietnam]], bisogna anche dire che la PK del ben più costoso Hercules venne trovata, in esercitazioni più 'realistiche', del 5%<ref>N. Sgarlato, ''La difesa aerea italiana'', Aerei 5/01</ref>, nonostante che il costo del missile americano fosse di diverse volte quello dell'arma russa, con un rapporto costo-efficacia probabilmente peggiore. Gli ultimi tipi di SA-2 hanno introdotto sistemi di guida migliorati, come anche le spolette di prossimità. Oltre a questo, i missili sovietici di questo tipo hanno un apparato ausiliario ottico, per la guida in condizioni di disturbo o silenzio radar, in teoria utilizzabile anche per attacchi diretti contro obiettivi di superficie (inclusa la difesa costiera).
Nell'insieme, l'SA-2 è un missile che ha retto abbastanza bene il confronto costo-efficacia con il potente MIM-14 Hercules, specie se abbinato ai missili strategici SA-5 Gammon a lungo raggio, per le azioni più impegnative. Inoltre, pur essendo un'arma nata per affrontare i bombardieri in quota, ha saputo evolversi in maniera apprezzabile per affrontare aerei tattici a quote medie e basse
L'Hercules, comunque, non è mai stato impiegato in azioni belliche per cui la questione sulla sua superiorità (certamente tecnica, ma non necessariamente operativa) resta accademica. Se un missile statico a lunga gittata sia migliore di uno più mobile a medio raggio è difficile dire, ma le postazioni fisse, specie se prive di difesa ravvicinata, hanno dimostrato di essere molto vulnerabili agli attacchi aerei ben coordinati, specie sfruttando le quote basse o i missili antiradar (esempio: attacco alle basi SA-5 in Libia, 1986).
| |||