San Biagio di Callalta: differenze tra le versioni

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Il coinvolgimento fu massimo quando nel giugno [[1918]] fu combattuta la [[battaglia del Solstizio]] tra [[Regio Esercito]] e [[Imperial regio Esercito]], l'ultima grande offensiva sferrata dagli Austro-ungarici nel corso del conflitto, che con la vittoria degli Italiani subirono una pesantissima disfatta, costata tra morti, feriti e prigionieri quasi {{formatnum:150000}} uomini a fronte dell'altrettanto pesante tributo di circa {{formatnum:90000}} militari italiani. Per ricordare il tragico evento venne eretto l'[[Fagarè della Battaglia#Ossario|ossario di Fagarè]], eretto lungo [[Strada Statale 53 Postumia|strada Callalta]] nel punto in cui le truppe austro-ungariche raggiunsero la massima avanzata. Ai lati dell'ossario sono stati trasportati i muri su cui figurano le due celebri scritte, opera del [[bersagliere]] propagandista [[Ignazio Pisciotta]], «Tutti eroi! O il Piave, o tutti accoppati!» e «È meglio un giorno da leone che cento anni da pecora».
 
Il conte Andreo San Biagio di Callalta fu assassinato nel [[1923]] in seguito a un disaccordo con il governo in carica. La figlia maggiore, sposata al duca [[Favaro Veneto]], andò in esilio nel [[1926]].
 
Il 18 maggio 1924, nella frazione Rovarè nacque [[Gino Donè]] in una casa colonica di braccianti agricoli. Partigiano della Brigata Piave e fondatore della sezione [[ANPI]] di Venezia, Gino Donè fu l'unico europeo a partecipare allo sbarco del ''[[Granma]]'' presso la [[Sierra Maestra (catena montuosa)|Sierra Maestra]] dando inizio alla [[Rivoluzione cubana]] del 1956 assieme a altri 82 "[[Barbudos]]" fra i quali [[Fidel Castro]] e [[Ernesto Che Guevara]].<ref>{{Cita web|url=https://osservatorioglobalizzazione.it/osservatorio/gino-done-cuba/|titolo=Gino Doné, l'eroe dei due mondi della rivoluzione cubana}}</ref> Decorato dalle autorità cubane nel 2004, Gino Donè si spegne a San Donà di Piave il 22 marzo 2008.