Simone Pianetti: differenze tra le versioni

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Gli omicidi: correzione e precisazione dei fatti elencati
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In seguito Pianetti si recò nel centro abitato di Camerata, presso l'abitazione del sindaco Cristoforo Manzoni. Non avendolo trovato, lo cercò nel palazzo. Il sindaco era assente, tuttavia Pianetti ebbe modo di sparare al segretario comunale Abramo Giudici (ritenuto colpevole dell'ordinanza di chiusura della sua osteria) e a sua figlia Valeria, che era vicino a lui, la quale rientrava anche lei nella lista<ref name="Il Giornale"/>.
 
In seguito entrò nella casa del calzolaio e [[Magistratura onoraria italiana#Giudice conciliatore|giudice conciliatore]] Giovanni Ghilardi, uccidendolo perché, eradopo ununa citazione del Pianetti in tribunale, questi non aveva riconosciuto la legittimità del suo avversariocredito nei confronti di Caterina Milesi (detta politicoNella)<ref name="Il Giornale"/>.
 
Raggiunse il sagrato della chiesa, dove trovò il parroco don Camillo Filippi e il messo comunale Giovanni Giupponi. Uccise entrambi, il primo perché ritenuto responsabile del boicottaggio della sua locanda, il secondo perché non gli aveva concesso una derivazione dell'acqua da una fontana<ref name="Il Giornale"/><ref>{{cita news|url=https://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/simone-pianetti-1.3505596|pubblicazione= [[Il Giorno]] di [[Bergamo]]|titolo= Simone si fece giustizia da sé: dopo un secolo è quasi un idolo |data= 2 novembre 2017|autore= Gabriele Moroni}}</ref>.