Logica trascendentale: differenze tra le versioni

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I §§24-25 trattano il paradosso dell'autorappresentazione dell'io, che risulta inessenziale alla deduzione, sviluppata di nuovo già nel §25 e poi nei seguenti, fino al §26, che completa la seconda parte della deduzione. In questa seconda parte, Kant, nel tentativo di giustificare l'applicazione delle categorie agli oggetti intuiti, torna a illustrare il ruolo del tempo, che è la forma secondo cui intuiamo le nostre rappresentazioni. Alla sintesi figurativa è deputata l'immaginazione, che è "la facoltà di rappresentare un oggetto, anche senza la sua presenza, nell'intuizione"<ref>{{Cita|''Critica della ragione pura''|p. 185|Colli}}.</ref>.<ref>{{cita|Buroker|p. 128}}.</ref> L'immaginazione qui rileva perché ad essa tocca il compito di garantire l'unificazione del molteplice in rappresentazioni disposte in un unico tempo (risultato dell'[[estetica trascendentale]] è stato infatti che spazio e tempo sono degli interi, a prescindere da che, in una data rappresentazione, solo alcune loro regioni o porzioni sono considerate). La considerazione del tempo come forma del senso interno serve a connettere l'intuizione (considerata formalmente) all'io penso. In questo contesto, l'immaginazione è caratterizzata in forme anche contraddittorie (come qualcosa di appartenente alla sensibilità, anche se poi la sua sintesi è indicata come effetto dell'intelletto sulla sensibilità), quando forse è più appropriatamente da intendere come un potere separato, che funga da mediatrice tra sensibilità e intelletto.<ref>{{cita|Buroker|pp. 128-129}}.</ref>
 
Nel §26, Kant precisa che "Tempo e spazio [...] sono rappresentazioni ''a priori'', non soltanto come forme dell'intuizione sensibile, ma come intuizioni (che contengono un molteplice) essi stessi, e quindi con la determinazione dell'unità di questo molteplice che si trova in essi"<ref>{{Cita|''Critica della ragione pura''|p. 198|Colli}}.</ref>. In generale, la sintesi di un molteplice empirico è subordinato alle stesse regole dell'unificazione operata dalla sintesi figurativa. è peraltro la sintesi operata dall'intelletto sul molteplice offerto dalla sensibilità che permette le rappresentazioni di spazio e tempo come unici.<ref>{{cita|Buroker|pp. 130}}.</ref>
 
In questa seconda parte della deduzione trascendentale, Kant ha distinto tre tipi di sintesi: egli ha mosso dalla sintesi intellettuale di un oggetto in generale, per poi passare all'unità espressa dall'intuizione formale di spazio e tempo, fino alla sintesi dell'apprensione, cioè l'unificazione del molteplice esperito nello spazio e nel tempo.<ref>{{cita|Buroker|pp. 131}}.</ref>
 
===Analitica delle proposizioni fondamentali===