Cordova: differenze tra le versioni
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La città non subì l'invasione barbarica e rimase romana sotto l'egida di [[Bisanzio]] fino a quando l'ultimo invasore [[visigoto]] [[arianesimo|ariano]] [[Leovigildo]] la conquistò alla fine del [[VI secolo|VI secolo d.C.]] e si fece cristiano. Quando nel [[756|756 d.C.]] gli [[Arabi]] entrarono a Cordova trovarono una capitale monumentale e bella con una [[Grande moschea di Cordova#Descrizione|cattedrale]] dedicata a [[San Vincenzo di Saragozza]], le fortificazioni migliori di tutto il sud della Spagna. La trovarono anche contornata da molti cenobi e monasteri. Nel [[1236]] Cordoba fu riconquistata dai cristiani spagnoli. L'ultimo [[re dei Visigoti]] [[Roderico]] morì nella [[battaglia del Guadalete]] contro gli Arabi e suo cugino [[Pelagio delle Asturie|Pelagio]] fuggì sui monti delle [[Asturie]] da dove partì la ''[[Reconquista]]'' contro i musulmani invasori che finirà solo nel [[1492]] con la loro cacciata definitiva dalla Spagna.
Nei secoli [[XI secolo|undicesimo]] e [[XII secolo|dodicesimo]] la città decadde in seguito alle invasioni degli [[Almoravidi]] e degli [[Almohadi]] e del disfacimento del califfato, divenendo un centro secondario. È però solo nel [[1236]] che Domenico Munoz dos Hermanas, capostipite della famiglia De Cordoba, riuscì a conquistare la città per conto del re cattolico [[Ferdinando III di Castiglia]], ciò che le ridiede una funzione strategica per la lotta contro i [[Nasridi]] del [[sultanato di Granada]].
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