Quarrata: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
fosso quadrelli |
|||
Riga 65:
La riprova del passaggio da Carrata a Quadrata sta nella radice della pasrola Carrata cioè Car che signica SASSO come Carrara, Carasco edanche Caroggio, E a Quarrata fino a poco tempo fa c'èerano cave di pietra arenaria.
Questi sono documenti inequivocabili che smentiscono quei due studiosi che, per presunzione, hanno avuto la pretesa di pontificare in una meteria che appena sanmo malamente orecchiare.
A quanto detto in precedenza dei due personaggi: Rauty e Gai, sulle origini di Quarrata e sulla loro incompetenza nelle discipline storiche, archeologiche e linguistiche che li portano ad elargire scempiaggini storiche invece che documenti scientifici voglio aggiungere altre due perle di orecchiamento linguistico e di affermazioni errate.
Nella sua esposizione descrizione fantasiosa del territorio del comune di Quarrata, oltre alle amenità scritte sul periodo romano, si lascia andare anche a interpretazione pazzesca assegnando il toponimo Galigana, località posta nelle vicinanze di Quarrata ricordata in un documento del 1172 , ad una voce longobarda wargang che significa straniero e che lui, per estensione, lo riferisce a insediamenti o presidi di truppe federate; quindi secondo lui Galigana deriva da wargang attraverso la forma italianizzata gariganda.
Ecco, perciò, create le condizioni documentarie per affermare che a Vignole esistevano nuclei abitati da Longobardi.
È evidente l’artificiosità di questa ricostruzione all’occhio di un esperto in materia dal momento che Galigana altro non è che l’esito italiano della parola latina Caligaria, col significato di luogo abitato da calzolai o di proprietà di calzolai intesi come corporazione di calzolai. Nei documenti medievali fino alla prima metà del 1500 il calzolaio era ancora chiamato, come in età romana , caligario dal latino caligarius ossia colui che fabbrica le calighe (scarpe indossate dai legionari) ed in Pistoia esistono numerose famiglie che portano il cognome Galigani o Galligani, ed altrove Caligaris che indicano la discendenza della famiglia dal mestiere del capostipite.
La derivazione di Galigana dal latino Caligaria è molto semplice. Nel passare dal Latino all’Italiano la lingua ha subito mutazioni fonetiche notevoli al punto che a volte ha reso le parole quasi irriconoscibili dalla loro matrice latina, altre volte con mutazioni semplici, come nel caso di questa parola. Qui si è avuta una parziale lenizione dell’occlusiva velare sorda (K-) in occlusiva velare sonora (G-), fenomeno caratteristico dell’area settentrionale che si è diffuso verso sud tramite l’asse commerciale rappresentato dalla via Francigena, ed uno scambio liquida-vibrante/palato- nasale (-R- > -N-) fenomeno normale nel parlare familiare, quello cioè che ha determinato la trasformazione della lingua latina in lingua italiana. Quindi da Caligaria si è passati prima a Galigaria e poi a Galigana.
Allo stesso modo la Gai è talmente presa dalla sua presunzuione saccente in campi archeologico e linguistico che interpreta il toponimo PODERE COLUMELLA che si trova fra Tizzana e Buriano come podere di proprietà dell'agronomo romano Lucio Junio Moderato Columella che era Spagnolo e abitava nell'allora Spagna Betica, oggi Andalusia, e che certo si è benguardato ali venire proprio a Pistoia a costruire, e che dimostra almeno la sua superficialita oltre a preuenzione saccente, è che ha frequentato il Liceo Classico a Pistoia e quindi dovrebbe avere dimestichezza con il Latino. Sarebbe bastata un'occhiata al vocabolario latino (non si può tenere a mente tutte le parole latine) per leggere che COLUMELLA è il diminutivo di colonna e che era così nominato il cippo funebre a forma di busto umano che si poneva sulla tomba a cremazione.
Quindi c'erano certo i Romani, ma insomma è troppo chiedere un po' di modestia a questa gente esperta in altre materie (arti minori per la Gai; l'edilizia per l'ingegnere Rauty) invece di propalare stupidaggini storiche, archeologiche e linguistica ai cittadini desiderosi di conoscere la vera storia?
dott. prof. Giancarlo Jori, docente archeologo - topografo antichista, storico della lingua, medievista e anche, scusate l'immodestia, con diploma universitario di perfezionamento in problemi e metodi della ricerca storica.
Per le note e bibliografia si rimanda alla pubblicazione VIGNOLE, Brevi note per la lettura storica del territorio, Pistoia 2009 scritto da Giancarlo Jori.
| |||