Quarrata: differenze tra le versioni

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==Origini del nome==
Due studiosi di Pistoia hanno ipotizzato che Quarrata prenda il nome da un ''Quadrata'' di età romana ad indicare un insediamento coloniale o una [[mansio]], ossia posto di sosta lungo una strada romana, basandosi anche su una presunta bonifica del terreno e successiva centuriazione del territorio, inesistentema esi quinditratta tuttadi un'ipotesi da dimostrare.
Il Rauty lascia intendere che il nome Quarrata derivi da un insediamento a pianta quadrata dovuto alla centuriazione del territorio, successiva ad una presunta bonifica del territorio.
Dai documenti geologici, toponomastici, medievali e moderni fino a tutta la metà del 1800 si apprende che la pianura non era piatta come oggi, ma composta da avvallamenti allagati (come dimotsranodimostrano i toponimi, Padule, Malpasso, Palude e Lame), cioè acquitrini e quindi così impraticabile che nel 1200XIII secolo spinse i Pistoiesi ad intraprendere una prima bonifica, descritta proprio in un'ottimauna pubblicazione dall'ing. Rauty, deviando i torrenti Brana, Bure e Stella, che sfociavano nell'Ombrone quasi tutti nello stesso punto allagando, ad ogni piena, la pianura. Dal canto suo nel 1600 il Dondori nel suo libro ''Della Pietà di Pistoia'' scrive testualmente che la pianura era sempre inondata ad ogni piena e le acque non potevano defluire a causa di un dosso che si trovava nei pressi di Poggio a Caiano, e per questo motivo i Pistoiesi erano costretti a coltivare il poco grano in collina.
Quindi cade l'affermazione del Rauty di una centuriazione del territorio dopo una bonifica fatta dai Romani.
Altro fatto che lo smentisce il Rauty è la mancanza quasi assoluta di toponomastica fondiaria romana (cioè nome di località che hanno il suffisso in ''-ano/-ana'') che si trova abbondante sulla dorsale sud dell'Appennino e nord del Montalbano, come Iano (''Arianus''), Sarturnana (''Saturnus''), Mumigliana (''Momilius''), Tobbiana (''Tobius'') Arcigliano (''Arcilius'') e sulla dorsale nord del Montalbano: Buriano (''Bovius''), Lucciana (''Lucius''), Vinacciano (''Vinicius'') ecc.
Abbiamo è vero tre toponimi di origine fondiaria nella pianura e sono Chiazzano, Badia a Pacciana, e Masiano, ma la pianura, come detto aveva avvallamenti e dossi e questi tre insediamenti agrari erano su dossi in mezzo alla Pianurapianura tant'è vero che nella località che aveva il nome Pacciana, proprietà di un Pacius, è sorta nel Medio Evo una badia e le badie venivano fondate in prossimità di territori da bonificare, come, a Pistoia, la badia di S.San Michele in Pelago di Forcole, cioè, dove c'è un acquitrino in vicinanza di un bivio, e la badia di S. Bartolomeo in Pantano.
Comunque leLe mappe precedenti al 1980 non segnalano nessuna traccia di centurie quadrate come si vede per esempio a Firenze, Lucca, Modena, Bologna ecc.
Inoltre le città a pianta quadrata erano colonie fondate dai Romani e né Pistoia, né Quarrata sono iscritte nel ''liber coloniarum'' del I sec. d.C. Quindi l'assegnazione dei poderi a coloni romani nel Pistoiese avvenne ''ad viritim'', cioè per singola assegnazione perché il territorio era un territorio ''arcifinum qui nulla mensura continetur'', cioè un territorio fuori del confini centuriati che non era racchiuso in alcuna misurazione.
 
Riguardo all'origine del nome la Gai, storica dell'arte, ritiene che Quarrata derivi dalla pianta ortogonale (quadrata) di una mansio romana portando a riprova la via di Montalbano che va dritta da Quarrata ad Agliana passando dagli Olmi affetmandoaffermando che è sia il cardo (strada che per i romani andava da sud a nord) della via romana che partiva dalla presunta mansio romana quadrata.
Ma quella strada venne costruita ''ex novo'', come risulta dai documenti dell'Ufficio tecnico del comune di Quarrata, nel 1934 e prima, come si vede nelledalle mappe precedenti a quella data, non esisteva nessun tracciato viario in quella direzione. Non c'è quindi evidenza di una presenza romana.
Non c'è quindi evidenza di una presenza romana.
 
Il questo caso, proprio nel vernacolo pistoiese, che però è tipico di tutte le lingue, si ha un fenomeno che si chiama [[ipercorrettismo]]. Parlando una volta con la gente della periferia di Pistoia si sentiva dire ''cattro'' e ''cattrini'' invece di "quattro" e "quattrini". Analogamente a Lucca si sente dire ''Mighele'' e ''oga'' invece di "Michele" e "oca".